Capitolo 2

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Lys aprì gli occhi trovandosi sola nel letto: sola, nuda e bagnata. Si sentiva sporca e appiccicosa tra le gambe, aveva passato la notte ad allontanare le mani lascive del principe, realizzando con orrore che lui rideva quando lo faceva, stava semplicemente, sadicamente, giocando a farle i dispetti.

«Il principe non è affatto soddisfatto...»

Lys sobbalzò stringendosi le lenzuola al petto, mentre un uomo allargava le tende del baldacchino guardandola e sorridendo in modo poco rassicurante. Si coprì impaurita, ultimamente troppe persone la stavano vedendo nuda, senza il suo consenso.

Taric non l'ha mai fatto.

Avevano deciso di aspettare, il matrimonio era così vicino, perché correre? Se lo ricordava i capelli scuri, la pelle perennemente scottata dal sole, gli occhi caldi e dolci mentre la guardava. L'unico uomo che avesse mai amato, l'unico con il quale avrebbe voluto condividere tutta la vita.

L'uomo le tiro in grembo un fagotto marrone. «Mettiti questo sopra i vestiti, sbrigati!»

Sperò che ci fosse Soraka da qualche parte, l'unica sconosciuta che si era dimostrata gentile nei suoi confronti.

Si vestì e si coprì con quello che risultò essere un mantello, con tanto di cappuccio. L'uomo aveva lasciato la porta aperta, sembrava non avessero più paura che riuscisse a scappare e per un attimo, un terribile attimo, pensò che non l'avessero mai temuto: l'avevano legata esclusivamente per il piacere perverso del principe.

Soraka c'era, aveva a dosso un mantello come il suo, ma il cappuccio ripiegato indietro.

«È proprio necessario?» chiese seccata all'uomo che le stava aspettando. Era molto alto e molto magro e una cicatrice gli percorreva il viso dalla tempia alla mandibola sinistra; doveva essere stata una ferita profonda, la pelle si era rimarginata accartocciandosi ai bordi e deformandogli la forma del volto.

«Shen vuole che impari il suo lavoro.»

Il suo lavoro. Lys lo fissò a occhi sgranati, sapeva cosa si aspettavano che facesse.

«Posso insegnarle io. Qui a palazzo, poteva semplicemente chiamarmi ieri notte e l'avrei istruita su tutto.»

Lys fu sorpresa dal modo di Soraka di parlare del principe, quasi fosse una sua pari, si chiese cosa la rendesse tanto coraggiosa o tanto sciocca.

«Evidentemente Shen non ti reputa una buona insegnante» la prese in giro, prima di notare che Lys li aveva raggiunti e rivolgersi direttamente a lei. «Cercherò di non farti troppo male» le promise.

Lys si sentì invadere dal panico, cosa volevano farle?

Stava per tornare dentro, ma Soraka la vide e la fermò. «Se sei pronta andiamo.»

L'uomo la guardò serio e lei capì che non sarebbe riuscita a sottrarsi a niente di quello che il principe aveva preparato per lei. «Direi che è pronta.»

***

Uscirono dal palazzo con il cappuccio in testa, l'uomo camminava di fronte a loro, lanciando qualche occhiata alle sue spalle, tanto per assicurarsi che non facessero scherzi. Lys si guardò intorno distrattamente studiando le alte mura che circondavano i vicoli che stavano percorrendo, la sabbia caratteristicamente rossastra. L'esercito, i reali si erano fatti vanto di aver sottratto quelle terre ai nativi e di aver costruito tutto impastando sabbia e sangue fino ad ottenere le loro Red Sands.

Lys non le aveva mai viste e si era immaginata quasi che dalle mura sgorgasse sangue vivo, ne rimase delusa: la sabbia era più rossa che nel suo villaggio, ma non sembrava affatto sanguinante.

Red SandsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora