・Nave fantasma ・『BAKUDEKU』

Capitolo Uno

I personaggi non sono miei, io ho scritto solo la fanfiction. L'anime/manga è "My Hero Accademia" e l'autore è Kohei Horikoshi, credits to the original owner.
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-Sono una nave fantasma che batte bandiera nera
Dormo nella stessa gabbia di una pantera nera-

Midoriya's POV

Ho finito di cenare da mezz'ora ormai e sono in camera mia.
Ma non ho sonno.
Ultimamente non mi va di uscire, né di alzarmi la mattina e studio di malavoglia. Voglio ancora essere un eroe, ma sto cominciando a chiedermi se ne valga davvero la pena: e se la mia carriera mi impedisse di trovare la mia anima gemella?
Potrei morire senza aver conosciuto l'amore, i miei pensieri e i miei sogni svanirebbero nel nulla, e nessuno si ricorderebbe più di me nel giro di un anno o due.
A parte mamma forse.
Scommetto che a Kacchan non importerebbe minimamente, mi odia. Siamo due faccie della stessa medaglia, lui è competitivo e punta sempre alla vittoria e io voglio salvare le persone in pericolo, entrambe idee base di un eroe.

Ma chi è il mio eroe? O meglio, chi mi salverà da quest'oblio? Non ne posso più di stare da solo, finirò per venir consumato dalla mia stessa malinconia.

È in balia di questi pensieri che entro nel mondo dei sogni, esattamente come una nave fantasma entra nella tempesta.

Il giorno seguente è un mercoledì di primavera: finite le lezioni faccio per dirigermi verso la porta della classe, ma non mi accorgo che Kacchan sta venendo nella direzione contraria alla mia.

Accade l'inevitabile: ci scontriamo, sbatto la testa sulla sua spalla, quel piccolo contatto basta ad accendere una scintilla dentro di me.

Kacchan. Mi indimidisce, mi incute una sensazione di insicurezza e al contempo stabilità: è sempre stato così, ma questa volta è diverso. Lo seguirei in capo al mondo e troverei il modo per non farmi notare da lui.
Non è freddo, sembra quasi accaldato.
Mi chiedo se sudi mai, profuma sempre di caramello. Ma i miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce profonda e rauca.

"Levati dai piedi, Deku..."

Mi chiedo sinceramente se ci tenga a me, almeno un po'.