Capitolo Diciassette

1.6K 118 108
                                    

-Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
Come un vecchio che spera, come un bimbo che sogna
C'è chi prega e che aspetta che un Dio risponda
C'è chi trova rifugio nel buio della sua ombra-

Da quando usciamo dalla classe fino al pranzo Ochako non mi lascia solo un momento, quindi non posso aprire il biglietto.
Mi descrive tutti i negozietti in cui vuole entrare. Ma perché non ci va con Tsuyu che è una ragazza?

Io preferirei andare al parco e sdraiarmi sul prato, guardare gli insetti nell'erba, osservare il tragitto del sole nel firmamento e ammirare il tramonto.
Spero sia pieno di colori, rosso come gli occhi di Kacchan, come la passione, come il sangue, arancio come il fuoco, giallo come la calma e come i suoi capelli, come il grano in estate, rosa come i fiori di ciliegio che spuntano sui rami dei sakura in questo periodo, celeste come l'acqua.

Vorrei essere lì con Kacchan. Vorrei che passasse le mani nei miei capelli, vorrei che mi baciasse il collo... Ahh sono con Uraraka, ora devo pensare a lei.

È un pomeriggio luuunghissimo, entriamo da Tiger, in gelateria, passiamo tra le bancherelle in piazza... alla fine mi sono divertito.
Ha comprato degli orecchini con delle pietruzze, ha detto che sono lapislazzuli mi pare. Le stanno benissimo. Torniamo ai dormitori e ci salutiamo sulla soglia della porta della sua camera.

Mi precipito verso la mia stanza, appena entro chiudo la porta alle mie spalle e ci appoggio la schiena. Mi accovaccio e vado nel panico.
COSA DEVO FAREEEE!?
Allora: in questo momento la cosa migliore mi sembra aprire il biglietto. Affronta la situazione con coraggio.
Mi alzo dal pavimento a prendo i pantaloni della divisa.
Infilo la mano nella tasca destra.
Non lo trovo.
Per poco non avevo un attacco di cuore, era solo più in fondo.
Lo maneggio come fosse fatto di cristallo e lo apro.

Sei fortunato. Penso di aver capito chi sei. Se vuoi puoi venire in camera mia dopo cena e possiamo parlare faccia a faccia. Non temere, non ti farò male; a meno che tu non voglia, sia chiaro.

O mio...
Sono le 18 e 49 del pomeriggio, la cena è alle sette. Tra poco incontrerò Kacchan, da solo, e mi dirà cosa pensa di me.
L'ultima frase è...
Ho un po' paura di fraintendere, ma andiamo: con una cosa del genere non può voler dire altro.
Sono molto agitato, tuttavia come dovrei fare a non esserlo?

・Nave fantasma ・『BAKUDEKU』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora