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Nick, il pizzaiolo, non che mio cugino, è in ritardo di un'ora ed io sono stufa di aspettarlo.
Ringrazio Jack che mi ha aiutato a fare delle pizze e non se n'è andato proprio quando ne avevo bisogno.

Ora sono ad un tavolino mentre gioco a carte con il moro intanto che aspetto quello scemo di mio cugino.
Intanto mio zio Giacomo serve i due ragazzi che chiedono un pezzo di pizza.

Non riesco a capire come ha fatto i miei genitori ad assumere quell'irresponsabile di Nick.
Non poteva dare il posto a qualcun altro?

La campanella suona ed intravedo già una falda bionda entrare nel locale.
Mi alzo e butto le mie carte sul tavolo, sentendo anche i lamenti da parte di Jack.

«Mi puoi spiegare cosa facevi di importante invece di venire al lavoro?» gli urlo «Per colpa tua non sono andata a giro con un amico che non vedevo da quattro anni!»

Lui si gira verso Jack «Amico, tanto non te la dà. È sempre a parlare di quel cantante famoso»

Il moro ride mentre io, rossa dalla rabbia, gli tira uno schiaffo sul viso.
Ora quello che ride è mio zio.

Anche se lui ha due anni in più di me, ogni volta che lo vedo lo tratto male perché combina sempre cavolate!

«Io ora vado via» dico «e dato che hai fatto il furbo non presentandoti qui all'orario prestabilito, stasera copri anche il mio turno»

«Ma non è giusto! Non puoi comandare, sei appena arrivata!»

Prendo la mia borsa, stacco il telefono dalla corrente e sistemo le carte per poi metterle al suo posto.

«Invece si, dato che questa è la pizzeria dei miei genitori» affermo e vado verso la porta «Ed hai otto pizze da fare per poi consegnarle entro dieci minuti, quindi muoviti!» mento.

Nick tutto di corsa va in cucina a preparare le pizze.
Jack ed io usciamo morendo dalle risate.

«La fine mi è piaciuta» ammette «Vorrei vedere la sua faccia non appena scopre che non doveva fare quelle pizze»

Ridiamo e rimaniamo davanti alla pizzeria non sapendo dove andare.
Lui apre la macchina vicino a lui e saliamo.

«Ora cosa si fa?» domando.

«Non ne ho idea» dice «Andiamo al parco che tanto adoravi?»

Un sorriso si forma sul mio volto e senza dare conferma, lui mette in moto la macchina e si direziona verso i parchi giochi.

Alla radio passa una canzone di Shawn, così io abbasso tutto il volume, non ho proprio voglia di sentirlo in questo momento.

«Ma adoro questa canzone!» urla Jack «Because I had you, penso sia la mia canzone preferita»

Sbuffo e alzo il volume.
Ogni volta che canta è come se le sue parole mi perforassero il cuore.
Non so come spiegare, ma sento una grandissimo peso nel mezzo al petto, fa tantissimo male.

Jack abbassa il volume arrivando a metà canzone e mi guarda per pochi secondi per poi ritornare con lo sguardo sulla strada.

«Questa canzone l'ha scritta dopo poco che siamo ritornati a Toronto» spiega «Non pensavo la pubblicasse dopo aver affermato che per lui era troppo personale»

Una lacrima scorre lungo il mio viso, ma l'asciugo velocemente, prima che lui la potesse vedere.

«Penso che tutte le sue canzoni le abbia scritte per te» continua «Stitches, quando vi siete lasciati.
Mutal, quel periodo a liceo dove tu pensavi fosse ancora interessato a Camila. 
Oppure Imagination, l'ha scritta prima di conoscerti, quando ti guardava da lontano e tu neanche lo consideravi»

Why 2 || S.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora