❝ voglio, voglio, voglio solo voglio, voglio, voglio davvero solo ballare ❞
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Seokjin posò le mani su quelle di Hoseok, le tolse dal proprio viso e gliele strinse, mentre un timido sorriso appariva sulle sue labbra.
«Possiamo ballare, per favore?» chiese Jin, volgendo il proprio sguardo verso la sala spoglia, silenziosa e poco illuminata.
«Vuoi davvero ballare... in queste condizioni?»
Jin annuì e si alzò per prendere le proprie cuffiette bluetooth; una la tenne per sé, l'altra la diede in mano ad Hoseok.
«Così riusciamo a sentire meglio la musica e, visto che ne abbiamo solo una, possiamo sentire i nostri passi e il tuo conteggio».
«E se dovesse succedere come prima? Non voglio tu ti faccia del male» disse Hoseok, apprensivo.
«Questa volta so che ci sarai tu a impedirlo... io mi fido di te, hyung» e detto ciò allungo una mano per invitare l'insegnante a prenderla per alzarsi, «ti prego» aggiunse infine.
Hoseok, con un grande sorriso, accettò la mano del suo allievo e cominciarono a ballare, fino a quando - esausti - non decisero di tornare a casa.
Il moro si offrì di dare un passaggio fino a casa a Seokjin e quest'ultimo accettò volentieri; ora che aveva trovato in Hoseok più di un semplice insegnante e confidente, aveva intenzione di passare con lui più tempo possibile.
«Posso farti una domanda Jin?»
«Ah, Hoseok-hyung, me l'hai appena fatta. Dovevi chiedermene due» rispose Seokjin, facendo ridere il più grande.
Quando entrambi si furono calmati e l'atmosfera si fece leggermente più seria, Hoseok riprese a parlare.
«Perché hai tanto insistito per voler continuare a ballare?»
Fortunatamente il buio copriva il volto diventato rosso fuoco, e - per essere sicuro che Hoseok non notasse il suo imbarazzo - Jin fece finta di interessarsi al paesaggio che scorreva al di fuori del finestrino.
«Stavo diventando nervoso a causa dell'argomento di cui stavamo parlando, e ballare con te è stata la prima cosa che mi è venuta in mente per calmarmi».
Hoseok era rimasto sorpreso dalla rivelazione che Seokjin gli aveva appena fatto. «Ballare con me ti tranquillizza?» chiese.
