ᴘᴀʀᴛᴇ 29

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voglio, voglio, voglio solo
voglio, voglio, voglio davvero
solo ballare

❝ voglio, voglio, voglio solo voglio, voglio, voglio davvero solo ballare ❞

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4 anni dopo

«Jinnie, vuoi dirmi dove stiamo andando? Non ne posso più di questa benda sugli occhi… e lo so che stai allungando la strada così non potrò capire la destinazione. Non sono stupido» borbottò Hoseok incrociando le braccia al petto, seduto dalla parte del passeggero.

«Oh, il mio uomo è così intelligente… non potevo scegliere di meglio,» scherzò Jin «siamo arrivati, ma non toglierti la benda».

Hoseok sentì Seokjin scendere dalla macchina; dopo qualche secondo venne preso per entrambe le mani e il suo ragazzo lo aiutò a uscire dall’auto.

Seokjin cominciò a guidarlo, avvisandolo di tutti gli ostacoli che avrebbe trovato durante il cammino. Si fermarono, e il maggiore sentì il rumore di una serratura che scattava e una porta aprirsi.

«Lo sai che giorno è oggi?» gli chiese il suo ragazzo «quattro anni fa, in questo giorno, ho fatto la mia prima lezione di ballo e incontrato l’amore della mia vita».

Hoseok capì che Seokjin si trovasse davanti di lui perché gli diede un bacio a stampo e nel frattempo gli sfilò l’aggeggio che – fino a quel momento – gli copriva gli occhi.

Il maggiore rimase stupito nel constatare che si trovassero nella loro vecchia sala prove, e –
immediatamente - calde lacrime gli scivolarono lungo le guance, non curandosi di arrestare il loro percorso.

«Che significa Seokjin?» chiese Hoseok, con la voce incrinata dal pianto.

Il minore mostrò un mazzo di chiavi, da cui dondolava una targhetta su cui c’era scritto in caratteri maiuscoli J-HOPE. «Ho comprato questo edificio con l’aiuto dei miei genitori e ora io e te ne siamo gli effettivi proprietari. Queste sono tue» gli fece vedere le chiavi «le mie sono a casa… tranquillo non le scambieremo, nelle mie c’è scritto worldwide hands-»

Seokjin non finì nemmeno la frase, a causa dell’impeto con cui Hoseok gli andò incontro, soffocando i singhiozzi che uscivano dalle sue labbra tra l’incavo del collo del minore.

«Grazie Jinnie».

«Sapevo quanto tenessi a questo posto… era da un po’ che lo tenevo d’occhio» i due ragazzi si
distanziarono un po’.

Seokjin mise la chiave in tasca e – rovistando un po’ – ne estrasse delle cuffiette bluetooth, che si premurò di collegare al proprio cellulare. Ne porse una ad Hoseok, che sorrise, ripensando a quando fecero la stessa cosa un po’ di anni fa.

«Balliamo?»

«Balliamo».

just dance › 2seokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora