Cambiare

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"Ho il sole in faccia se ridi
Sei bella pure se gridi."

DOM

Avevo deciso di passare una vacanza tranquilla in California, non sapevo cosa mi aspettava.

Logan mi aveva avvisato: "scegli un'altra casa Dominic, questa ha già un po' di persone, davvero scegline un'altra, ne hai così tante a disposizione!"

Ma più mi diceva di sceglierne un'altra, più io volevo quella. Poi che fastidio avrebbero dato le persone? Anzi, ci saremmo divertiti di più. - Pensavo - Che coglione.

Se mi avesse detto "c'è già Zedd in quella casa" probabilmente non vi avrei mai messo piede.

E se avessi saputo di Rachel... Cristo Santo, Rachel. Pensavo di averla dimenticata, di essere andato avanti, pensavo di averla persa per sempre.

Pensavo, pensavo talmente tante cose... Ma quando i miei occhi hanno incrociato nuovamente i suoi, in quel preciso momento, smisi di pensare.

Inizialmente pensai di trovarmi davanti a un fantasma, ma lei era realmente lì e il modo in cui mi fissava... Erano sempre i suoi occhi, lei era sempre lei, e questo era impossibile cambiarlo.

Non eravamo più noi, però. Qualcosa si era spezzato da quando aveva lasciato Washington. Non mi aveva cercato neanche una volta, neanche per curiosità. Ero certo che qualcosa di me la ricordava, eppure non aveva mai sentito il bisogno di sentirmi, di sapere come stavo.

E ora, come se non ci bastasse, Zedd le girava intorno. Non capivo che tipo di relazione fosse la loro, ma lei sembrava parecchio interessata.

Ero cambiato in questi mesi. L'avrei lasciata andare, poteva costruirsi la sua storiella d'amore con il mio fratellastro. I momenti in cui li avrei infastiditi non sarebbero mancati, ma se lei era felice così, beh va bene.

Doveva andare avanti, così come dovevo andare avanti io. Le avevo fatto troppo male in passato, non gliene avrei causato ancora.

Poteva benissimo innamorarsi di Zedd, ma in fondo, prima o poi, si sarebbe resa conto che Zedd non è me. Non era arroganza la mia, era la verità.

Ma ora basta con questi pensieri, Chanel era proprio davanti a me e non sembrava poi una tipa così difficile. Me la sarei scopata molto presto.

"Quindi sei nato a New York? E com'era? Raccontami un po'!" Disse con la sua voce acuta.

"Bella, fantastica direi, ma non ho bei ricordi di quei tempi... Parliamo d'altro." Dissi, tagliando corto.

Odiavo parlare del mio passato, e sicuramente lei era l'ultima persona a cui avrei raccontato di me.

"Rachel dice che tu e Zedd vi conoscevate già, come mai?" Chiese, toccandomi il braccio con la sua mano destra.

"Ho detto: parliamo d'altro, Chanel." Precisai nuovamente.

Non mi interessava cosa diceva Rachel, nè tantomeno parlare di Zedd.

"Che ne dici di entrare in acqua?" Propose poi, eravamo ancora in spiaggia.

"Sì, ma io proporrei di stare in piscina dentro casa no?" Proposi, osservandola negli occhi.

Era una bellissima ragazza, ma i suoi occhi non riuscivano a trasmettermi emozioni, così come gli occhi di qualunque altra ragazza... Solo i suoi, solo i suoi...

"Sì, almeno lì saremo soli." Rispose in modo provocatorio.

La cosa stava diventando interessante. Magari non avrei dovuto, non con una persona che conosceva Rachel, ma non mi ero mai posto questi problemi prima.

Sono sempre stato così, stronzo, sfacciato, senza limiti. Nessuno poteva cambiarmi.

Chanel ed io ci incamminammo verso casa, lei era intenta a raccontarmi qualcosa di troppo stupido per stare davvero a sentirla.

"Quindi si o no?" Mi chiese con voce stridula, aspettando una mia risposta.

Si o no, cosa? Non potevo dirle che non la stavo ascoltando, perciò qualsiasi cosa fosse, avrei acconsentito.

"Sì, certo." Non mi diede neanche il tempo di finire la frase, stava già gioiendo.

"Oh che bello, pensavo avresti detto di no! Non vedo l'ora di andare a cena fuori!" Si attaccò al mio braccio, non smettendo di sorridere.

Quindi era questa la proposta... Avevo acconsentito ad un'uscita, anzi ad un appuntamento?

Inizialmente l'idea non mi fece impazzire, ma pensandoci meglio un'uscita sarebbe stata perfetta.

"È troppo fredda l'acqua... Credo che prenderò il sole." Si lamentò, appena arrivati in piscina.

"Io credo di no." La sollevai da terra e mi incamminai verso il bordo piscina.

"Dom mettimi giù, mi farai bagnare tutti i capelli così, Dom!" Urlava, ma non l'avrei accontentata.

"Dom, per favore, mettimi giù!" Continuò, ma non sembrava infastidita, piuttosto mi parve volesse attirare l'attenzione dei ragazzi... O delle ragazze.

Mi tuffai in piscina con lei addosso. Appena tornò su, invece di urlare, stranamente stava ridendo.

"Sei uno scemo! E anche abbastanza muscoloso..." Disse con un sorriso provocatorio, palpando i miei muscoli.

"Attenta Chanel, non scherzare molto con me." La misi in guardia.

Avrei potuto farmela anche in quell'esatto momento se avessi voluto.

Sentii la presenza di qualcuno davanti a noi, perciò mi girai a controllare.

Era lei. Aveva probabilmente visto tutta la scena, sembrava come sconcertata.

Avrei voluto urlarle di ricordare, avrei voluto urlarle "Ti ricordi che mi ami?" "Mi ami?", avrei voluto che non fosse mai successo quell'incidente, avrei voluto starle vicino, avrei voluto dirle ciò che provavo. Avrei voluto tante cose, tantissime, ma non ho potuto fare niente di tutto questo.

Ora non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa sentiva quando mi vedeva, non sapevo neanche cosa sentivo io vedendola. Non volevo farle del male, ma qualcosa mi diceva che qualsiasi cosa avessi fatto, le avrebbe fatto male.

"Quindi stasera mi porti a cena fuori?" Urlò Chanel, abbracciandomi.

Non ero mai stato un tipo affettuoso, perciò sentii un leggero fastidio a quel contatto.

Mi girai ad osservare nuovamente Rachel, ma Rachel ora non c'era più.

Come Back To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora