62. Sfide e autocontrollo.

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62. Sfide e autocontrollo.

•L'autrice consiglia di ascoltare la canzone riportare durante la lettura, è 'Ride' di Somo.

Lo sguardo di Travis sembrò perdersi nell'osservare la mia espressione inorridita e potei vedere come il labbro inferiore di Jodie iniziò a tremare, azione che mi garantiva la discesa delle sue lacrime a breve. Non mi uscivano le parole, come si fa a dire che un piccolo errore ti potrebbe cambiare definitivamente tutta la vita? Riuscii solo a sollevare il test di gravidanza così da verificare la chiara seconda linea sul piccolo schermo. Jodie si destabilizzò e cominciò a respirare velocemente mentre Travis semplicemente restò immobile, guardando il vuoto, consapevole che presto sarebbe esploso. Quella era una situazione che mi stava oltrepassando, che dovevo fare? Come potevo consolare la mia amica sul punto di avere una crisi d'ansia o il mio amico quasi entrato in stato di shock? Mi diressi verso Jodie che sembrava essere a corto d'aria e Travis fermo lì, senza mostrare o far intravedere segni di aiuto.

-Travis, per favore...- Dissi in modo da poterlo aiutare però lui si limitò ad alzare la mano, ordinandomi di star zitta e uscì da quella casa, guardai delusa la porta dalla quale era uscito e portai Jodie nel salone, la feci stendere sul divano mentre il suo respiro continuava a crescere in maniera irregolare. -Dobbiamo andare dal dottore.- Dissi sommersa dalla situazione, non sapevo nemmeno cosa fare e Travis mi aveva lasciata sola in tutto ciò.

-N... no.

-Ascoltami.

-St... sto bene, per favore, no.- Disse con sicurezza, ma la sua respirazione diceva il contrario, avevamo bisogno di aiuto e mi venne in mente qualcuno che poteva darcelo. Luke.

(...)

-Cosa farà ora?- Chiese Luke mentre sedevamo nella sala d'aspetto, ormai da mezz'ora, in attesa che Jodie uscisse dopo essere stata visitata dalla guardia medica. Scrollai le spalle, ero nervosa nonostante vivessi la situazione dall'esterno.

-Questa si che si chiama fottuta sfiga, non vorrei mai avere un figlio alla mia età, non credo neanche che lo vorrei in tutta la mia vita.- Disse Chris, il quale era venuto a casa di Jodie in macchina con Luke, che si trovavano insieme quando l'avevo chiamato.

-È una maledetta punizione, la sua vita è andata al diavolo per due colpi in più.- Appoggiò Luke a Chris, mentre allungava il braccio sullo schienale della mia sedia. -Per questo, io e Angelo usiamo sempre le protezioni.- Cercò di scherzare ed includermi nella conversazione dato che, in un certo senso, ero disconnessa.

-È una bugia.- Protestai guardando Chris che sorrideva, alzando un angolo della bocca.

-Me lo stai reclamando a me?- Rispose Luke, cercando a quanto pare, si scaturire un'infantile lotta tra di noi in modo che finissi per ridere di qualche suo commento così da dimenticarmi un po' della situazione.

-Non ne ho voglia ora, Luke.- Risposi ed il suo braccio dal contornare lo schienale della sedia salì sulle mie spalle, avvolgendomi a lui, e baciandomi la fronte.

-Piccola, non devi star così, andrà tutto bene.

-Cosa andrà tutto bene? Sai cosa vuol dire diventare madre a sedici anni?- Anche solo pronunciarlo mi provocò un leggero bruciore in gola, sperava forse che il test risultasse positivo, oh, andiamo, lo avevano fatto solo due volte, chi poteva immaginare che solo quello potesse essere sufficiente?

-No, non lo so, ma so che non è una stronzata, però credo che lei sarà sufficientemente sconvolta come lo sei tu, capisco che sei preoccupata, è una tua amica lo so, però non puoi comportarti come se fossi tu quella incinta. Sostienila, è l'unica cosa di cui ha bisogno.- Mi propose, quasi sussurrandomi all'orecchio.

Rebellion || L.H. [ Italian traslation ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora