Love Me Do

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Tony si era seduto sul letto; Peter con le gambe incrociate al pavimento aveva appoggiato la testa sul suo ginocchio. Tony lo guardava dall'alto, mentre lui cercava incuriosito tra la sua collezione di CD — che aveva praticamente tirato via dalla libreria e appoggiato in pile ordinate a terra. In sottofondo, scelta da entrambi, c'era il lato B di un disco degli Smiths. Un brano particolare, poco conosciuto, che Tony aveva sempre trovato stupendo e che, sapere che anche Peter lo conosceva, gli aveva fatto immensamente piacere.

Erano passati quattro mesi e mezzo da quel fantomatico bacio e per quanto Tony non lo avrebbe mai ammesso, aveva contato i giorni passati solo per sorprendersi ogni volta di quanto quella relazione stesse in realtà andando avanti; senza intoppi, da un tempo relativamente lungo, almeno per i suoi standard. Le sue ragazze non erano durate più di un paio di settimane. Ma era anche vero che, con Peter, era tutto un altro paio di maniche. Spider-Man era importante. Gli faceva fare cose che mai avrebbe creduto di fare, come segnare sull'agenda del cellulare la data esatta del loro primo bacio. Una di quelle cose che Tony non avrebbe mai fatto, nemmeno sotto tortura.

«Hai un sacco di roba. Peccato che il digitale stia estinguendo i CD», sospirò Peter, soffermandosi a guardare un vecchio album di Bob Dylan, un po' sbiadito dal tempo. «Comunque rimangono un buon materiale da collezione.»

Tony gli poggiò una mano sulla testa per arruffargli i capelli e sbottò in una risata spavalda. Peter rise, a quel gesto. «E non li hai visti tutti! In soffitta c'è ne sono molti altri. Qui ho i più importanti. Tipo gli Smiths.»

Peter alzò il mento e il viso verso il suo. Tony si perse a contemplare un paio di rughe d'espressione che gli si erano insinuate intorno agli occhi. Fece scorrere la mano ancora tra i suoi capelli verso la sua guancia. La accarezzò come se al mondo non esistesse niente di più interessante.

«Tu piuttosto. Come conosci certi gruppi? Ammetto che alcune tue conoscenze musicali mi hanno un po' spiazzato.»

«Io ti spiazzo sempre, Tony», rise Peter, e si guadagnò una schicchera sulla fronte per la sua impertinenza, «Zio Ben. Lui era una fonte inesauribile di conoscenza. La musica ha sempre fatto parte della nostra vita, e lui dove poteva l'ascoltava. Non ha mai voluto impormi un genere, ma sono cresciuto con i suoi gruppi. Per forza di cose questo genere ha iniziato a diventare anche parte di me».

Tony rimase in silenzio. Si limitò solo a guardarlo da quella posizione. Il suo viso a testa in giù, il mento alzato verso il soffitto, un sorriso dolce quanto letale a celare il dolore che quei ricordi gli provocavano nel cuore. Quando parlava di zio Ben era una vera tortura. Vederlo tentare di mascherare la sua tristezza dietro ad un'allegria - solo per non farlo preoccupare - gli faceva rabbia e allo stesso tempo lo inteneriva. Avrebbe voluto lavargli via di dosso quella malinconia, e non conosceva altri modi che i gesti. Si piegò verso di lui per baciargli le labbra. Un bacio sottosopra che sembrò ancora diverso dal solito, come ogni volta. Con Peter era sempre una sorpresa. Ogni contatto riservava nuove sensazioni sulla pelle, perché di fatto era tante cose insieme che Tony pian piano stava cominciando a conoscere. E rimaneva spiazzata ogni volta che le loro labbra si dividevano e gli zigomi di Peter continuava a sfumare di bordeaux.

You Say Goodbye, I Say Hello [ Young!Starker - Tony/Peter -WINNER WATTYS 2020 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora