VIII

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Nico era immobile di fronte all'altare e Will gli stringeva forte la mano. Non riusciva a credere ai suoi occhi e neanche ad agire. Era lì, fermo e immobile mentre gli altri mezzosangue si erano radunati attorno alla grande voragine con le armi sguainate. Chirone urlava ordini a destra e a manca mentre gli dei erano seduti tranquillamente alle loro panchine, in silenzio, c'era anche chi sorrideva. Strano, molto strano, il campo dei loro figli sta per essere attaccato da chissà chi e loro non fanno nulla? Anzi, sono lì a sorridere come ebeti? Pensò Nico. Quel che successe dopo, non era previsto, davvero, Nico non seppe come riuscì a tirare fuori tutto quel coraggio. -IDIOTI! vedete che staremo per essere attaccati e voi non fate nulla per proteggerci? Ma che razza di genitori siete!-

-Come osi, insulso ragazzino!- Zeus fremeva di rabbia ma Atena gli suggerì qualcosa all'orecchio che lo fece calmare e il dio, prima di parlare, si schiarì la voce e tirò fuori un foglio che lesse. -Nico di Angelo, figlio di Ade e Will Solace, figlio di Apollo, per onorare il vostro matrimonio abbiamo deciso di farvi questo regalo- Ad un tratto dalla profonda buca uscì la forma di un ragazzo che prese man mano colore. Un fantasma.

-Percy!- Urlò Annabeth che corse in contro al ragazzo e lo strinse forte a sé. Poi, una volta staccatasi, Nico potè vedere gli ingranaggi del cervello che lavoravano. Poi la bionda si girò verso Atena con uno sguardo interrogativo e la dea rispose: -Le parche ci hanno concesso di farlo partecipare al matrimonio e se ti stai chiedendo perché sei riuscita ad abbracciarlo è perché è ritornato in vita. Ma solo per oggi.- Annabeth guardò in viso il suo ragazzo che le sorrise.

Nico era davvero contento e si pentì amaramente di ciò che aveva detto agli dei. -Scusate- disse abbassando lo sguardo. Gli dei non gli risposero.

Il ragazzo-emo e Will corsero da Percy e lo stritolarono in un abbraccio. Il figlio di Poseidone non faceva altro che parlare dei campi Elisi, di come gli mancassimo tutti, specialmente Annabeth.

Una volta arrivati sull'Olimpo, dove si svolgevano i pasti, Nico e Will si sedettero al tavolo riservato solo a loro e finalmente poterono parlare in privato per la prima volta in quella giornata. -Sono contento che Percy, anche se solo per oggi, sia tornato in vita- cominciò Will con lo sguardo basso.

-Oh, ma non dirmi che sei geloso!- Nico rise di gusto

-Ehi, Death-Boy, dovrei per caso esserlo?

-No, no è che hai una faccia divertente quando lo sei!- Il figlio di Ade aveva le lacrime agli occhi e non riusciva a smettere di ridere

-Comunque, sai che fine ha fatto Jason?-

Non lo avesse mai detto! Ad un tratto Nico notò sulla sua giacca un oggetto strano, molto piccolo, e quasi invisibile. Lo staccò e lo studiò con attenzione con Will, senza dire niente. Poi si guardò in giro e vide che Jason, che si era ripreso, da quando stavano mangiando, che non faceva altro che ascoltare musica al suo MP3. Gli venne uno strano presentimento. Si avvicinò di soppiatto a Jason, tolse una cuffietta dall'orecchio del suo amico e ascoltò. Proprio come pensava! Jason, quando lo aveva abbracciato prima della cerimonia, gli aveva attaccato quella sottospecie di ricetrasmittente che probabilmente gli aveva fornito Leo e lo stava ascoltando attraverso le cuffie. A Nico salì l'istinto omicida, e prima che Jason potesse scappare impaurito, sguainò la sua spada di ferro dello Stige e lo seguì per tutta la palizzata mentre i figlio di Giove correva urlando spaventato e implorando pietà. Il ragazzo-emo smise di tormentarlo solo quando si stufò. Quando tornò ai tavoli vide Will che parlava con Percy, quindi Annabeth era libera e il figlio di Ade andò da lei. -Come ti senti?- chiese lui.

-Così così, certo, sono contenta per Percy, ma...dopo dovrà ritornare negli Inferi comunque...e io...lo perderò di nuovo

-Gli hai parlato?- chiese Nico

-Si, certo e mi ha detto le stesse cose che mi hai detto tu, quando non riuscivo a superare la sua morte-

-Allora cerca di passare il più tempo possibile con lui, dato che dopo non potrai più vederlo per un bel po'- gli consigliò il figlio di Ade

-Ma, Nico, è il tuo matrimonio e gli dei questo regalo lo hanno fatto a te-

-Non ti preoccupare, io sarei più felice se sapessi che potessi trascorrere ancora un po' di tempo con lui- Il ragazzo-emo sorrise e la abbracciò

-Grazie, fratellino- disse lei con le lacrime agli occhi, poi raggiunse Percy e se ne andarono dalla festa.

Nico era davvero felice per la figlia di Atena, ma aveva paura che perdere di nuovo il suo ragazzo la avrebbe fatta soffrire ancora. Ma poi si smentì, perché sapeva che lei era una ragazza forte. Stava pensando a questo quando a lui si avvicinò l'ultima persona con cui avrebbe immaginato di parlare in quel momento: Atena. -Nico Di Angelo- disse la dea studiandolo

-Divina Atena- rispose lui con rispetto. -C'è qualche problema?-

-A dire il vero vorrei ringraziarti per esser stato accanto a mia figlia dopo la morte di quel figlio di Poseidone, Jackson-

-Oh, non c'è di che, l'ho fatto con piacere-

-E grazie anche di averle impedito di unirsi alle cacciatrici, se lo avrebbe fatto, ora non sarebbe l'architetto tanto ambito quale è adesso- Nico vide che Atena stava per sorridere e si chiese come mai una dea da tutti considerata fredda adesso riuscisse a sorridere a lui, il principe dei morti.

-Non si preoccupi, ora considero sua figlia come una specie di sorella.-

-Bene, Di Angelo- lo spirito della saggezza fece per andarsene, ma Nico la fermò -Lei è una brava madre-

-Che cosa te lo fa pensare, Di Angelo?- la dea si voltò

- Ha protetto Annabeth nella sua fuga a sette anni e ha insistito purchè lei non si mettesse con Percy, dato che lo ritenva non adatto a lei. Questo dimostra che ci tiene veramente a sua figlia, anche se poi ha capito che nessun altro all'infuori del figlio di Poseidone potesse renderla felice.-

-Ti ringrazio per queste parole, figlio di Ade, ma non è vero proprio tutto. Io non ci sono stata per lei quando è caduta nel tartaro. Ero troppo impegnata con la mia doppia personalità.- Detto questo si avviò verso Malcom che la reclamava.

Nico davvero no poteva crederci. Non l'avrebbe mai detto che dietro un comportamento freddo e duro, si nascondesse una dea sensibile e altruista, ma d'altronde, prima di conoscere Will, anche lui era così.

Un altro dio si avvicinò a lui, ma questa volta non fu per niente sorpreso.

-Figliolo!- Lo chiamò Ade, stranamente sorridente.

-Padre- rispose lui con meno entusiasmi, ma comunque felice

-Sono così fiero di te! Finalmente ti sei deciso a sposarti con quel tale figlio di Apollo! Comunque, ti sono piaciuti i canti della cerimonia? Li abbiamo scritti io e Apollo, ci abbiamo messo anche tanto.

-Si si erano belli- tagliò corto lui. Poi Ade se ne andò.

Will si avvicinò a lui e tutti gli invitati, Zeus compreso (ma wtf?) cominciarono a urlare. -Bacio, Bacio Bacio!- con Jason che filmava il tutto.

Ma Will prese la sua mano e insieme scapparono da tutto e tutti e passarono una notte fantastica.

Angolo autrice

okay,okay ragazzi so che questo capitolo fa tanto schifo, perdonatemi ma le muse hanno smesso di ispirarmi. Cioè l'idea c'era, ma ho fatto un po' di fatica a metterla per esteso. Voi che ne pensate?

Percy's deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora