XVIII

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-Jackson- rise la donna
Coraggioso da parte tua mandare il tuo amico figlio di Ade a chiedermi un favore del genere, nonostante fossi a coniscenza dellodio reciproco che provo verso la figlia di Atena. Davvero credevi che ti avrei aiutato?- Alzò un sopracviglio in segno di incredulità. -Hai fatto bene, perchè ho fatto esattamente ciò che mi avevi chiesto. Hai inscenato la tua rinascita con Ade e io ho fatto in modo che conservassi il tuo aspetto e la tua età. Ho manipolato la Foschia, affinchè tu potessi essere accettato da una famiglia che non è la tua. E, per quanto mi avrebbe fatto picere, però, ancora una volta non sono riuscita a farti dimenticare di lei. Ma, attenzione. Tutto ha un prezzo, e non vedo l'ora di fartelo pagare.- Così disse, per poi sparire, con una fragorosa risata malvagia.
Peter si svegliò, maddo di sudore, con la testa dolorante. "Che strano sogno" si disse. Chi era quella donna? Perchè lo aveva chiamato "Jackson"? Perchè delle persone dovrebbero chiamarsi Ade e Atena? Chi sino i loro figli? Che favore? Che prezzo?
Tutte queste domande giravano vorticosamente nella sua testa.
Ma un giorno avrebbe trovato tutte le risposte, lo giurò a se stesso.
Però doveva trovare assolutamente quella ragazza, quella che sentiva di conoscere da sempre, quella a cui sentiva di appartenere nonostante l'avesse vista solo nei sogni, Annabeth

Angolo autrice
Ave wattpaddi vulgus! (Chi studia il latino, e anche chi no, capirà nonostante la brutale storpiatura)
Questo è un capitolo cortissimo, ma che ci spiega un sacco di cose.
E Peter aka Percy è deciso a trovare Annabeth.
Mi divertirò e quella sadica di Afrodite pure *si sente una risata maniacale in sottofondo*
Afrodite: Aurevoir, mon cheries

Percy's deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora