XXII

449 26 11
                                    

Un'ondata di acqua fredda travolse il mostro che barcollò, stordito dal forte impatto. Un violento terremoto scosse la stanza e il ciclope fu costretto a mollare la presa, lanciando la ragazza dall'altra parte del locale. Infine la rozza creatura si schiantò al suolo di faccia, provocando una frattura del pavimento, urlando agonizzante
Il tutto accadde in pochi secondi, ma che a Peter sembrarono un'infinità.
L'onda d'acqua evaporò e la terra smise di tremare. Il ragazzo si portò stupito le mani dinanzi al suo sguardo esterrefatto. Quando aveva visto Annabeth in pericolo di vita, qualcosa si era mosso dentro di lui, e dopo aver sentito un forte morso alla bocca dello stomaco, si era manifestata la famosa onda e un terremoto degno di una zona altamente sismica.
La ragazza dei suoi sogni in pericolo, Peter che entrava in panico e, in seguito ad un improvviso mal di pancia, ecco che si materializzava una grossa onda che salvava la situazione. Coincidenze? Peter non credeva. Possibile che quella onda e quel terremoto provenissero da lui? Qualcosa gli diceva di si. Ma era impossibile, insomma, non gli era mai accaduta una cosa del genere in tutta la sua vita. O si? La testa di Peter era una confusione unica. Una parte gli diceva che era stato proprio lui, e che non era la prima volta che lo faceva, l'altra, ovvero quella più razionale, gli diceva che era praticamente impossibile. Eppure...
Peter decise di riprovare. Si concentrò e cominciò a pensare alle tubature, l'acqua e subito il rubinetto della cucina si accese come per magia, seguito da tutti gli altri del locale.
E all'improvviso ricordò tutto.
Quando a dodici anni, la sua prof di matematica aveva tentato di ucciderlo e quando aveva quasi rischiato di perdere sua madre, Sally, che lo credeva morto. Quel pensiero lo deprrsse. Ora, gli mancava la sua vera madre. Poi pensò alla sua "nuova" famiglia e questi lo rattristò ancor di più. La sua sorellina Prim pensava di aver sempre avuto un fratello maggiore, Peter Johnson, che invece ere Percy Jackson e non aveva nulla a che vedere con lei;
Si ricordò della battaglia contro Crono, e il sorriso di suo padre Poseidone che si congratulava con lui per la vittoria;
Gli venne in mente il suo risveglio alla casa della dea Lupa, privo di memoria, con un solo ricordo: Annabeth, la ragazza che giaceva lì, davanti a lui, la persona che non voleva perdere per nulla al mondo. Si diede dello stolto per non essere accorso da lei subito a causa dello shock e degli improvvisi ricordi.
si avvicinò a lei, e dopo aver controllato il battito cardiaco, cominciò ad accarezzare dolcemente il capelli biondi con malinconia. Quanto gli era mancata! Fece per avvicinarsi ale sue labbra per baciarla, ma lei, appena lui toccò le sue labbra, spalancò i grandi occhi grigi e ricambiò il bacio. Quando si staccò fece un debole sorriso. -Percy- sussurrò. Poi risvenne.

Angolo autrice
Ave chiappe semidivine!
sono tornata alla riscossa!
E se ve lo stavate chiedendo: no, è Jason, che anche se è morto (*piangisce disperatamente*) rimarrà il re degli svenimenti, quindi tranqui, Annabeth non rischierà più.
Anyway vi sta piacendo? So soddisfando la vostra sete di curiosità? I hope it.
Ora vado a nanna perchè sono stanca.  Buonanotte guyzzz

Percy's deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora