13° Come Una Bambina

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Le ragazze erano come ogni mattina in piedi per andare ognuno al proprio luogo di lavoro o studio, tutte tranne la corvina che non riusciva ad alzarsi dal letto, non aveva chiuso occhio tutta la notte, sentiva freddo e aveva pescato una coperta trovata per caso in un armadio per riuscire ad arginare i brividi di freddo "Lau? È tardi!" gridò Nicole dalla cucina, ma nessuna risposta giunse alle sue orecchie, così si decise a passo svelto a raggiungere il suo ormai ex studio

"Lau-" si bloccò quando vide la ragazza ancora a letto coperta da un piumone enorme "Lauren che succede?" le si accostò di fianco scoprendole il viso, la corvina era rossa e aveva un'espressione sofferente "Lau hai la febbre!" quasi urlò la bruna, girò la ragazza malata supina poiché era su un fianco, le scostò i capelli dalla fronte notando quando fosse calda "scotti" sussurrò, poi si alzò andando nella camera da letto di Emma e prese un termometro per verificare quando grave fosse la situazione.

"Emma accompagni tu Carmen a scuola per favore?" disse Nicole entrando nel salone "perché?" rispose la modella mentre metteva gli orecchini "Lauren ha la febbre alta e non voglio lasciarla sola" disse poggiando lo sguardo sulla sua amica "cosa?" si intromise prontamente Carmen avanzando verso la sua voce "tranquilla Carm, sta bene ora, le ho dato dei farmaci per abbassare la febbre" le disse sfiorandole il braccio, sapeva quanto l'amica si stelle legando alla ragazza orfana e non voleva frastornarla più di tanto "ma ma io voglio rimanere" provò a dire la bionda "tranquilla quando tornerai da scuola starai tutto il tempo con lei" disse Emma mettendole le mani sulle spalle per consolarla.

Ovviamente a scuola Carmen non riuscì a concentrarsi, aveva la testa bassa tutto il tempo e non riusciva a smettere di chiedersi se Lauren stesse troppo male. Appena la campanella dell'ultima ora suonò, Carmen schizzò fuori urtando diversi suoi compagni e appena sentí la voce di Emma chiamarla si diresse a grandi falcate da lei "ehi tu! Hai proprio fetta di tornare eh?" domandò ironicamente l'amica, la biondina arrossí e strinse forte il suo bastone, come faceva nei momenti di difficoltà, Emma non infierí oltre e accese l'auto.

La mattinata per Lauren fu tremenda, sudava e si agitava nel sonno, le vennero a ripetizione incubi sulla sua mamma e su quando l'abbandonò, infatti nel mentre era semi incosciente si lascio scappare delle frasi, che Nicole colse e si promise di riparlarne con la ragazza appena  fosse tornata in sesto. Quando arrivò l'ora di pranzo, Nicole chiese alla ragazza se volesse mangiare ma Lauren rifiutò qualsiasi tipo di piatto così la bruna andò in cucina per preparare alle due amiche che sarebbero tornate a minuti.

Carmen fu la prima a precipitati in casa, aspettava di correre dalla sua Lauren dalla mattina e non si curò nemmeno di salutare l'amica ai fornelli per quanta fretta avesse di vedere Lauren, entrò cautamente nella stanza e si avvicinò al letto, allungò la mano per toccare la corvina, sfiorò appena la sua fronte e si sottrasse per quanto scottava, "Lau...Lau" cercò di chiamarla sentendo un piccolo lamento provenire dalla ragazza distesa "come ti senti?" osò chiedere "malissimo piccola" oddio, la biondina arrossí per quel nomignolo inaspettato, forse delirava e non si era resa conto di come l'avesse chiamata "devi mangiare qualcosa, e poi sono sicura Nicole ti porterà una medicina" cercò di parlare senza farsi accorgere che la sua voce tremasse "mh no mi gira tutto" rispose biascicando

Carmen capì che doveva fare qualcosa per la ragazza, non poteva lasciarla così "e se ti aiutassi io a mangiare?" disse quasi come se avesse paura di un rifiuto, Lauren aprì finalmente i suoi occhioni neri e osservò la ragazza seduta sul bordo del letto che la implorava con i suoi occhioni enormi "tu?" "si dai, vado da Nicole e mi faccio dare qualcosa, tirati su e aspettami" un sorrisone si aprí sulle sue labbra quando finalmente capí di aver convinto la ragazza di fronte a lei, si alzò e andò in cucina "Nicole mi dai qualcosa di caldo per Lauren?" chiese alla bruna "non vuole mangiare Carmen, sto cercando di convincerla da ore" rispose dispiaciuta "no Nicole, dammi un piatto, ha detto che mangerà" rispose allegramente la bionda.

Nicole rimase a fissare la ragazza che si allontanava dalla cucina con un piatto di pasta e patate e non riusciva a capire come una ragazzina così fragile avesse tanto potere su una ragazza ribelle, che sicuramente era molto più fragile di quello che pensavano tutti, ma era pur sempre una 'selvaggia' come la definivano i suoi professori, che non sottostava alle regole e faceva quello che voleva lei. Era davvero così assurdo, Nicole sorrise fra sé e sé, l'amore cambiava davvero le persone!

"Avanti dai, solo due altri bocconi e poi potrai prendere la medicina su!" la invogliò Carmen mentre prese un'altra cucchiaiata di pasta per portargliela alla bocca "mi sento una bambina" disse Lauren ingoiando a fatica "lo sei" la prese in giro la bionda, risero in contemporanea e d'un tratto la corvina si fece seria "mi mancava fare la bambina ed essere coccolata così" disse con occhi lucidi, Carmen non poteva vedere la sua espressione ma percepiva dalla voce rotta che si riferisse alla sua mamma e a quando l'abbandonò, lasciò da parte il piatto e si stese accanto a lei, era rialzata da due cuscini posti dietro la schiena "vieni" disse a Lauren "ingoia quelle pillole e vieni qui" la corvina obbedí in un batter d'occhio e si stese affianco a Carmen, appoggiò la testa sul suo seno e si sentí d'improvviso così piccola e indifesa, stretta dalle braccia della sua mamma "grazie" sussurrò appena tirando su col naso, Carmen continuò con le carezze sul viso e i grattini sulla schiena.

Quando Nicole entrò nella stanza vide Lauren addormentata sul petto della sua amica, e Carmen persa nei suoi pensieri, vedeva che non dormiva poiché era troppo rigida con il collo, ma sapeva che in realtà era su un altro pianeta forse quello dove era ogni volta che stava con Lauren, forse sul 'pianeta dell' amore' dove lei non era cieca e Lauren era il suo principe...anzi principessa che la salvava da tutti i mali del mondo, o forse si salvavano a vicenda.

Gli occhi della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora