21° È Quasi Natale

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Nicole ed Emma rientrarono presto quella sera a casa, avevano fatto una piccola spesa per cena, volevano godersi la compagnia della loro amica che spesso a causa dei compito, e di pensieri amorosi a detta di Emma, era chiusa in stanza nutrendosi solo di tramezzini e pizza surgelata.

"Ragazze siamo a casa!" urlò Nicole mentre poggiava il mazzo di chiavi sul mobiletto dell'ingresso, le due che si erano addormentate una sull'altra sul divano di casa sobbalzarono, Lauren ruzzolò dal sofà emettendo grugniti al suo atterraggio mentre a Carmen prese fuoco il viso, poiché era ancora senza maglia e cercò di coprirsi con le mani "aaaaah ma bene, vi abbiamo disturbate?" disse con tono malizioso Emma, Nicole appena vide la scena si coprì gli occhi con una mano, imbarazzata al sol pensiero di averle interrotte "non stavamo facendo nulla!" tuonò Lauren mentre aiutava la più grande a infilarsi la felpa "certo e io sono Beyonce" rispose Emma incrociando le braccia e alzando un sopracciglio "non sono affari tuoi comunque!" sta volta il tono era più che nervoso, Carmen si alzò circondando il braccio della corvina con le mani, per appoggiarsi e farla calmare

"scusa? Senti tesoro noi ti abbiamo accolta in casa, quindi tutto ciò che fai è affar nostro!" Emma lo disse con tono duro avvicinandosi alla più piccola per avere uno 'scontro' ravvicinato "se è così allora preferisco stare in quello squallido orfanotrofio!" Lauren si staccò da Carmen, che intanto aveva preso a respirare affannosamente per la paura di uno litigio fra le due, e dando uno spintone con la spalla a Emma la sorpassò dirigendosi in camera sua " Lau aspetta" Nicole le si parò davanti fermando il suo passaggio "tu non andrai da nessuna parte perché noi ti vogliamo qui" continuò sfoggiando un piccolo sorriso "questa stronza mi rompe sempre il cazzo, sono stufa!" ringhiò impuntando i piedi a terra e stringendo i pugni lungo i fianchi "senti non ti permettere a chiamarmi così!" Emma con due falcate arrivò muso a muso con la corvina che di certo non si tirò indietro.

"Basta!" urlò Nicole mettendosi in mezzo alle due "in questa casa siete entrambe le benvenute e nessuna della due è un ospite chiaro?" Nicole guardò intensamente Emma come a farle capire di star esagerando, di risposta ricevette uno sbuffo, mentre girò le spalle e si diresse in cucina "Lau adesso calmati, tra poco mangeremo ok?" disse Nicole accarezzando le spalle alla mora che era ancora con il viso imbronciato "no me ne vado mi sono stancata di quella -" venne interrotta dalle braccia di  Carmen che la strinsero forte come se ne dipendesse la vita "non lasciarmi..." sussurrò appena sul collo della più piccola. Lauren sentí brividi per tutta la schiena, la voleva con tutta sé stessa e non poteva permettere che soffrisse per lei "ok però calmati va bene?" le fece delle carezze sulla spalla e sentí il respiro della più grande regolarizzarsi.

Nicole si godette tutta la scena e percepí l'unione che si era instaurata fra le due in pochi mesi, era interessante guardare come un essere così tanto fragile potesse 'badare' a una ragazza così irruente e istintiva, beh è proprio vero che gli opposti si attraggono, pensò fra sé e se.

La cena stava procedendo in maniera calma, Nicole parlava con Emma e Carmen della giornata passata e di come volevano arredare casa per Natale, uscì fuori il discorso di quando Carmen inciampò fra i fili dell'albero e lo tirò giù con tutte le palline e le lucine annesse, ovviamente tutte e tre le ragazze scoppiarono dal ridere, mentre Lauren con la testa china finiva le sue pennette "Lau tu hai qualche aneddoto buffo sui tuoi natali?" chiese Nicole con nonchalance.

Lauren bloccò la forchetta e alzò la testa per guardare le ragazze che la fissavano, Carmen era al suo fianco e le teneva la mano sul ginocchio dall'inizio della cena "emh beh io non ho mai festeggiato il Natale" disse quasi con naturalezza, come se fosse una festività che passava inosservata, "cioè?" chiese Emma sbalordita "non hai mai addobbato un albero, scartato dei regali a mezzanotte, mangiato un'intera casa al cenone di Natale?" continuò incredula "cos'è il 'cenone di Natale'?" chiese la corvina alzando le sopracciglie. Le tre ragazze rimasero stupite da questa scoperta, Carmen si sentí così triste per Lauren, non aveva mai aperto un regalo in 17 anni?

"Oh beh...cioè è -" venne interrotta da Nicole che prese parola "lo scoprirai quest'anno allora" le rispose con un gran sorriso, cercando di far finta di nulla, quello che aveva imparato dalla poca esperienza professionale che aveva, era che i ragazzi  dal vissuto difficile dovevano essere integrati nella società rendendo normale tutto ciò che per noi è quasi scontato ormai, Lauren infatti guardò Nicole e con un mezzo sorriso riprese a finire il suo piatto.

Carmen aveva una sensazione di tristezza dentro di sé, e stranamente anche Emma si sentí in colpa per come aveva trattato la corvina poco fa, l'aveva vista come un invasore della sua quotidianità, quando Lauren aveva bisogno di sentirsi solo una di loro. Fece un silenzioso sospiro e lasciò il piatto a metà, non aveva più molta fame, era una ragazza all'apparenza dura e sicura di sé, ma era davvero tanto sensibile e faticava ad ammettere un errore, come in questo caso. Nicole invece a capo tavola, si appuntò nella mente di trovare quante più informazione sul passato della piccola Lauren, ricostruire la sua storia e cercare di darne una nuova e decisamente più bella alla bruna.

Carmen era stesa sul suo letto, aveva il viso rivolto verso il soffitto, stava pensando al Natale imminente, al fatto che lo avrebbe passato con Lauren quest'anno, e che forse avrebbe dovuto accennare qualcosa a mamma e papà, sperando che a nessuno dei due venga un attacco di panico. Sentii la porta cigolare e poi un tonfo che confermava fosse stata chiusa "ehi" Lauren si stese accanto a lei appoggiando il suo viso sul suo petto, la prendeva spesso in giro dicendo che la sua quarta misura fosse un ottimo cuscino, "ehi" rispose la bionda dandole un piccolo bacio sui capelli...ci fu un breve lasso di tempo in cui le due rimasero abbracciate senza fiatare e fissando il vuoto "il tuo profumo per me è Natale" disse d'improvviso Lauren, Carmen girò il viso verso di lei e le sorrise "come mai?" chiese "beh perché....cioè da quello che avete raccontato Natale è la festa della famiglia, della serenità e...e tu per me sei questo" le rispose nascondendo il viso nel suo collo.

Questo lato così dolce e fragile della corvina veniva amato immediatamente dalla bionda, che la strinse forte forte a sé nascondendo gli occhi lucidi "spero allora che passerai un bel Natale amore" sussurrò al suo orecchio. Amore, wao nessuno l'aveva mai chiamata così, in tanti altri modi si, ma così mai nessuno. Alzò il capo e si fiondò sulle sue labbra abbracciandole con la lingua, un bacio tutt'altro che casto, ma non appena le mani della più piccola si posarono sotto la maglia della più grande, Carmen la fermò "aspetta...voglio che cominciamo dalle basi" disse con il viso rosso "voglio che andiamo piano e che impariamo a fare l'amore, non voglio affettare tutto come all'inizio" continuò stringendo forte gli occhi, quello era il segnale che faceva capire alla corvina che si stava imbarazzando un sacco e che aveva paura di un possibile rifiuto.

"Piccola" le alzò il mento con due dita "apri gli occhi" "no" le rispose Carmen "aprili ti prego" le sussurrò appena la corvina, la bionda la accontentò e aprí lentamente le palpebre lasciando visibili le iridi biancastre "voglio che mi guardi come sai fare solo tu" continuò Lauren, Carmen allora iniziò a toccarle il collo e il viso, con la punta delle dita scavava gli occhi e le guance, la bocca carnosa...."se-sei bellissima" sfuggì dalle labbra della più grande, e a Lauren non rimase che baciarla e coccolarla per tutta la notte.

Gli occhi della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora