22° Indagini

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Per farmi perdonare per aver tardato così tanto a pubblicare in questo mese❤️

Oggi era l'ultimo giorno di scuola prima delle lunghe vacanze natalizie, ovviamente tutti gli studenti erano super euforici e nei corridoi c'era un caos assurdo "ahi!" un ragazzo urtò accidentalmente Carmen, e Lauren appena a un passo dietro di lei si tuffò sullo sfortunato strattonandolo dalla camicia "guarda dove cammini idiota!" ringhiò la corvina a un soffio dalla faccia del bruno impaurito "Lau non l'ha fatto apposta dai" sbuffò Ludovica che, sotto incarico di Carmen teneva sotto controllo le mosse della corvina, visto che la bionda sua amica non aveva i mezzi per poter vedere cosa facesse "scu-scusate!" quasi urlò il ragazzo per poi sganciarsi dalla morsa della bruna e scappare a gambe levate. "Lau fai spaventare tutti con la tua faccia!" disse Arianna, che affiancava Carmen più avanti a loro, ovviamente Lauren rispose con uno sbuffo e proseguì continuando a guardare male chiunque sfiorasse la biondina dinnanzi a sé.

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"Finalmente a casa cazzo!" urlò Lauren sbattendo lo zaino a terra, Carmen rise di gusto fino a raggiungere la corvina e aggrapparsi, come faceva ormai da tempo, al suo collo stile koala, la faceva sentire bambina e protetta "hai chiamato l'appartamento 'casa'" le fece notare quest'ultima con un super sorriso "cosa?" Lauren fece la vaga, non volendo dare corda alla bionda "oooh non fare la finta tonta...adoro che pensi di essere a casa qui" le sussurrò strofinando la punta del naso sul suo collo, brividi percorsero il corpo della più piccola che cercò di non dare adito ai suoi istinti primordiali che le dicevano di spingere la bionda sul divano e farla sua in maniera brusca.

Tossí appena e si scostò dal 'laccio umano' che aveva formato Carmen "andiamo a mangiare saputella!" le disse dandole una piccola sculacciata sul sedere, Carmen arrossì al gesto e procedette a passo svelti verso il frigo.

"Che programmi hai per queste vacanze?" chiese Lauren mentre mangiavano la macedonia ancora sedute a tavola "in che senso?" rispose la bionda sorpresa di questa strana domanda "c-cioè nel, nel senso se andrai vi-via" balbetto Lauren prima di tuffare la faccia nel piatto, Carmen sorrise contenta dell'interessamento che la più piccola le stava riservando dopo aver deciso di procedere con calma e conoscersi meglio, invece di dedicarsi al sesso selvaggio, "no rimarrò qui...verrano i miei" bene, se prima Lauren fosse contenta, ora era completamente spaventata, cioè conoscere i genitori della ragazza con cui si frequentava, e aveva fatto ben altro, non rientrava nelle sue prerogative, cazzo!

Ovviamente a Carmen non passò inosservato questa paura di Lauren, anche se non poteva vederla lei percepiva quando la corvina aveva uno stato d'animo agitato, era strana come cosa, ma da quando la bionda ha perso il senso oculare, ne ha acquisito uno nuovo: l'empatia. E con Lauren le risultò quasi naturale unirsi al suo stato d'animo e 'guardarla' come nessuno aveva mai fatto.

"Ehi..." le strinse la mano nella sua "sei fantastica e se vuoi ai miei possiamo dire che sei una coinquilina e basta...senza specificare il nostro rapporto" concluse con un po' di rossore sulle gote, era una paio di settimane che le due non avevano rapporti sessuali, e anche se non se lo sarebbe mai aspettato, alla bionda mancavano le mani di Lauren sul suo corpo. Come l'empatia colpí Carmen, la vista non era mai mancata alla corvina, che si godette la scena e come se l'avesse letta nel pensiero percepí da parte della più grande una certa insofferenza a questa 'proibizione sessuale' che avevano adottato. La sua più che sofferenza era pura frustrazione, vedere la ragazza cieca mentre si lavava o si vestiva e non poterla toccare ogni momento, la stava rendendo frustrata e molto nervosa.

"Si. Cioè come vuoi, non voglio metterti in imbarazzo" sussurrò la più piccola, Carmen un po' ci rimase male per la sufficienza con cui la corvina prese la notizia, ma dall'altra parte aveva percepito che magari si sentisse inferiore in un certo senso, poco adeguata, ma di certo era tutto frainteso, lei non si vergognava della ragazza che frequentava, anzi si riteneva fortunata, è solo che aveva paura per l'apprensione soffocante dei suoi genitori verso una notizia che di certo non si sarebbero mai aspettati. Oddio anche lei pensava che nessuno l'avrebbe mai notata, ben che meno una ragazza...

Nicole era ancora nel suo ufficio, anche per lei le vacanze erano arrivate, infatti mancava giusto un ora alla fine della sua giornata lavorativa poi tutto sarebbe rimasto nelle mani degli impiegati che alloggiavano nell'orfanotrofio per tenere sotto controllo i ragazzi. Stava sfogliando la cartella di Lauren, lesse che come si ricordava aveva provato a vivere con 3 famiglie diverse e nessuna di loro l'aveva tenuta più di un paio di mesi con sé, che schifo, voleva urlare Nicole piena d'ira per la superficialità con cui la gente faceva cose così importanti.

Ritrovò tra le mani il numero del vecchio centro d'accoglienza dove venne abbandonata a 3 anni, e così spinta dalla voglia di scoprire di più sulla madre che l'aveva lasciata su quelle scale 14 anni fa, chiamò. Appena tre squilli e una signora, dalla voce si capiva fosse attempata, rispose "si pronto salve sono Nicole e chiamo dall'orfanotrofio 'Cordò', sono la vice direttrice e vorrei avere delle informazioni su una ragazza che seguiamo nel nostro centro, anzi per la verità è stata affidata a...è stata affidata" decise di non dare troppe informazioni per paura di un possibile conflitto d' interesse "oh salve signora Nicole, io mi chiamo Margaret e sono la direttrice di questo centro d'accoglienza, prego mi dia il nome della ragazza" "Lauren Celentano" silenzio, si sentivano solo i tasti del computer battuti dalle dita della direttrice "allora...si è stata da noi appena fu abbandonata. Cosa vuole sapere esattamente?" chiese la signora "avete informazioni sulla sua vera famiglia? O sulla madre che la lasciò da voi" provò a chiedere la bruna "guardi noi non abbiamo di queste informazioni, cioè abbiamo dei dati ma sono pressoché bozze scritte a mano per una situazione creatasi in quei tempi che ci fece sospettare il legame di parentela tra la bambina e la sua possibile madre" il tono che usò la signora fu davvero molto gentile, traspariva cordialità ma anche una sorta di paura nel raccontare queste 'storie'.

"Possiamo parlarne di persona? "osò chiedere Nicole "è importante per la ragazza, a parer mio, sapere il perché della sua vita così...complicata" continuò Nicole, con un nodo in gola, ci furono secondi di silenzio "ok, dopo le feste natalizie può venire quando vuole, praticamente io ci vivo in questo ufficio!" fece una lieve risata la signora, stemperando anche un po' la tensione, Nicole ne fu grata e si accordarono per un giorno ben preciso.

Delle bozze su una situazione di quel tempo...Nicole ripensavo a queste parole e mille interrogatori le stavano facendo scoppiare il cervello. Pensò subito a una situazione tragica, una volta che venne conosciuta da tutti doveva essere per forza qualcosa di importante. Spense il PC e chiuse la valigetta, avrebbe pensato a tutto al nuovo anno, ora voleva godersi questo Natale con le ragazze e regalare uno, anzi il primo, a Lauren. Guardò l'orologio, faceva ancora in tempo a passare al centro commerciale per comprare i regali.

Gli occhi della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora