19° Scontri

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Dopo quella lite avuta fra loro le due ragazze non si rivolsero la parola per giorni interi, Lauren appena metteva piede in una stanza dove c'era la più grande, cercava di fare il minor rumore possibile per non essere sentita dalla bionda, ovviamente Carmen sentiva e come la presenza di Lauren, sentiva il suo odore, gli spostamenti d'aria, il suo respiro indimenticabile per lei quando le si avvicinava al collo....ma Carmen faceva finta di nulla, non voleva parlare con chi non voleva parlare con lei.

"Carmen oggi hai programmi?" le chiese la sua compagna di banco "no Ludo, penso me ne starò a casa ad ascoltare un film" spiegò brevemente la bionda, tornando a mangiare la sua insalata "scherzi? Cazzo Carmen è quasi Natale dobbiamo andare in giro per negozi e fare regali!" quasi urlò la giovane gesticolando con le mani "Ludo io i regali non posso vederli, come faccio a sceglierli?"  ribattè lei in tono scherzoso "beh mi dici cosa ti viene in mente e io ti porto a comprarlo" rispose con tono ovvio, ma la ragazza cieca non aveva proprio intenzione di uscire quel pomeriggio, "Ludo ti prego chissà che caos ci sarà oggi al centro commerciale, mi spintoneranno da una parte all'altra!" sbuffò alla fine "sei odiosa!" concluse la sua amica accanto a lei, finendo la sua macedonia.

Alla fine la ragazza cedette alle continue richieste della sua amica di accompagnarla, precisando però che l'avrebbe fatto solo per i regali della giovane dai capelli blu, lei avrebbe acquistato i suoi in seguito insieme a Nicole. Arrivate al centro commerciale, come previsto da Carmen non si poteva camminare con il bastone, aveva provato per un paio di volte fallendo miseramente, anzi rischiando di far inciampare qualcuno "perché ti ho dato ascolto?" piagnucolò la bionda "dai su Carmen abbiamo visto solo due negozi e non ho trovato nulla! Andiamo in quella profumeria" disse poi tirando l'amica per la mano, questo movimento brusco fece inciampare Carmen, probabilmente in una ruota di carrello per la spesa, che si ritrovò senza equilibrio e con una potenziale facciata sul pavimento.

Ma inaspettatamente venne afferrata da due braccia, ci si arrampicò con tutta la forse che aveva poiché non riuscendo a vedere aveva perso completamente l'orientamento "cavolo scusa" disse abbassando la testa, intimidita da quel gesto avventato che aveva appena compiuto "stai bene?" oddio quella voce, e pensandoci in quel momento anche quell'odore di fumo e bagnoschiuma "La-Lauren" disse Carmen quasi sussurrando "non dovresti essere qui" la tirò su con un gesto rapido mettendola in piedi. Le girava ancora la testa.

"Carmen tutto bene?" si avvicinò Ludovica accarezzandole la spalla "non dovrebbe stare qui" disse dura Lauren "cosa? E tu chi sei sua madre?" disse Ludovica mettendo le mani sui fianchi "portala a casa. Ora" la voce decisiva e forte della corvina la fece raddrizzare sulla schiena "mi accompagni a casa?" chiese Carmen girando il viso verso l'amica "si ok andiamo via" rispose lei prendendola per il braccio sta volta in modo dolce, "Lau ma dov'eri?"

Quella voce. Chi era? Non l'aveva mai sentita prima d'ora Carmen, era squillante e dal tono sembrava scocciata "si ora andiamo...quindi la porti tu a casa?" la testa di Lauren si voltò priva verso la ragazza misteriosa, poi verso Ludovica "si, andiamo" rispose la ragazza spingendo Carmen che era visibilmente disorientata e sta volta non per la quasi caduta.

La strada per il ritorno fu silenziosa, Carmen aveva così tanti pensieri, si chiedeva e chiedeva chi mai poteva essere quella ragazza, Lauren era andata a letto con lei? Ora era diventata la sua ragazza? Per questo forse non si erano parlate per giorni...."non pensarci" d'un tratto ruppe il silenzio Ludovica "a chi?" rispose Carmen  sulla difensiva, la sua amica che guidava rise piano "certo certo...comunque tranquilla, ti ha mangiata con gli occhi, anche se c'era quella sciacquetta nelle vicinanze" aggiunse con un sorriso. Carmen arrossì tutta, Ludovica aveva capito tutto tra lei e Lauren ma stranamente dal suo tono si evinceva tranquillità assoluta, senza punte di disprezzo. 

Non riusciva a togliersi dalla testa Lauren con un'altra, si sentiva strana e il pensiero che la potessero toccare altre mani la tormentava da quel pomeriggio. Chissà se adesso era con lei o se era da sola e magari la pensava, i suoi pensieri furono interrotti dalla porta accanto alla sua stanza che si aprí e si chiuse subito dopo, doveva per forza essere lei, finalmente era rientrata. Si alzò a passi lenti e mise la mano sulla maniglia della sua porta. Ma un tonfo e degli oggetti che cadevano la fecero bloccare. Non era sola?

Gli occhi della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora