Secondo giorno

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Pontiac, Illinois


La sveglia di Harry suona ininterrottamente la mattina dopo e Louis si sveglia all'improvviso sbattendo le palpebre, assonnato. La stanza è a malapena illuminata dalla luce del sole e ancora tremendamente fredda da quando si è acceso il condizionatore ad un certo punto della notte. Louis si stiracchia sul letto, coprendosi meglio le spalle con le lenzuola.

Guarda Harry rotolare su un lato e allungare una mano per spegnere la sveglia per poi ricadere sulla schiena. "Stavo sognando o hai davvero tentato di soffocarmi con un cuscino stanotte?"

Louis scoppia a ridere al tono imperturbabile di Harry. "Stavi russando" dice come giustificazione.

"Così hai semplicemente provato ad uccidermi?" chiede il riccio con voce incredula. Sembra essere di buon umore per essere mattina presto quindi gli lancia un'occhiata notando i suoi capelli scompigliati e il segno del cuscino su una guancia.

Louis ride ancora, mettendosi seduto. Si gratta il lato della mascella e torce il collo per farlo schioccare. "Se è quello che vuoi credere, va bene." lo guarda in tempo per vederlo sorridere tra sé mentre controlla qualcosa sul cellulare.

"Quando Niall mi ha chiesto se ti volevo con me in questo viaggio, l'unica domanda che gli ho posto è stata se tu fossi o meno un assassino."

"Vuoi dirmi che non te l'ha detto?" ghigna Louis mentre si alza, dirigendosi verso l'aria condizionata per spegnerla una volta per tutte.

Harry scosta le lenzuola dal corpo con le sue lunghe gambe per poi sedersi, facendo scorrere le mani sul viso. "Non russo, di solito."

"Come fai a saperlo?" Louis solleva le sopracciglia mentre aspetta la risposta di Harry ma ciò che ottiene è soltanto un timido sorriso.

"Nessuno me l'ha mai detto." si giustifica il riccio. 

Anche Louis decide di alzarsi in piedi, stirando le braccia prima di avvicinarsi alla propria borsa che sposta sul letto per scegliere l'outfit della giornata. "Devi trovarti degli amici migliori." gli risponde infine, quindi apre la cerniera del borsone per tirare fuori un paio di jeans neri e un maglioncino rosso. Non ha pianificato di indossare chissà quali capi alla moda nel sud dell'Illinois.

"É quello che siamo?" domanda Harry senza alzare lo sguardo. "Amici?"

"Dopo il russare, l'aria condizionata e la sistemazione delle coperte?" Louis afferra dei calzini e li lancia insieme al resto dei suoi vestiti. "Se stai cercando di sbarazzarti di me, stai facendo un buon lavoro."

Harry non riesce a nascondere il sorriso luminoso che appare sul suo volto.


*


"Dove stiamo andiamo?" Louis appoggia i piedi sul cruscotto della macchina, lanciandosi una manciata di Froot Loops in bocca. Non ha potuto non fermarsi al buffet della colazione mentre stavano facendo il check out. Harry si è unito a lui, afferrando una mela e una tazza di caffè, mentre Louis ha optato per i cerali zuccherosi.

"Funks Grove." lo informa Harry. Si sporge per colpirgli i piedi ma Louis lo ferma con un ginocchio, restando in quella posizione. "C'è una piccola famiglia che produce lo sciroppo d'acero."

Louis controlla l'itinerario che ha in grembo. "Hai sbagliato a scrivere syrup." 

Harry nega con il capo. "No, è giusto. Lo scrivono così."

"Con una i al posto della y?" Louis fissa la parola - sirup - e arriccia il naso. "Non sembra corretto."

"Puoi metterti a discutere con loro appena arriviamo." gli dice. "Ma nel frattempo, puoi mettere un programma alla radio che non sia uno sciame di api?"

Walk That Mile // Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora