St. Louis, Missouri
La sveglia di Harry interrompe il suo sonno la mattina del terzo giorno, Louis cerca di attutire subito il rumore fastidioso nascondendo la testa sotto il cuscino. Non è abituato ad alzarsi così presto e soprattutto con il suono di una sveglia - preferisce andare alle lezioni del pomeriggio e quindi svegliarsi da solo. Harry, chiaramente, non è d'accordo. Quando Louis riemerge dal suo bozzolo di coperte, la sveglia è stata fortunatamente spenta e Harry è ancora nel suo letto che guarda il cellulare con occhi assonnati.
"Dobbiamo svegliarci così presto ogni mattina?" chiede Louis con un sbadiglio, tirandosi le lenzuola fin sopra le spalle e girandosi verso il riccio.
"Sono le otto." lo informa Harry. "Non è così presto." la sua voce è profonda e graffiata e Louis fa del suo meglio per fingere di non averlo notato. "Inoltre, Six Flags è ad un'ora da qui. Pensavo che non volessi perdere tempo."
Louis sorride mentre si volta per guardarlo. "Giusto." dice. "É la giornate di Six Flags." Non se n'è dimenticato durante la notte ma non è stata nemmeno la prima cosa che gli è venuta in mente appena sveglio. "Oggi è il giorno in cui affronterai tutte le tue paure, eh?"
Harry sbuffa mentre si siede sul letto, poi si stiracchia alzando le mani sopra la testa e curvando la schiena. Louis sposta lo sguardo da un'altra parte - non ha bisogno di fissare quel corpo morbido e flessuoso di mattina presto. "Vedremo." risponde Harry, ripetendo le sue parole della notte scorsa.
Si vestono in silenzio, si fanno una doccia a turno, per poi rifare velocemente i bagagli. Se non altro, per la fine del viaggio, Louis avrà imparato come fare le valigie in pochissimo tempo, oltre a controllare di non aver dimenticato nulla sotto il letto, e il tutto in meno di cinque minuti. Se da una parte l'Holiday Inn è economico, dall'altra il prezzo non include la colazione, anche se entrambi si guardano attorno attentamente nella hall prima di andarsene. Trovano soltanto un recipiente con del caffè annacquato che bevono di fretta, il riccio sforzandosi di non sembrare disgustato ad ogni sorso e Louis che si tappa il naso per non sentirne il sapore.
"Non credevo che il caffè degli hotel facesse così schifo." commenta Harry mentre sistemano le borse nel retro della Jeep.
"É quello che dobbiamo aspettarci se scegliamo gli hotel più economici." borbotta Louis sebbene non voglia assolutamente lamentarsi. Non ha intenzione di iniziare a sborsare soldi in più per avere del caffè migliore. "Per nostra fortuna, ho rubato alcune barrette ai cereali dall'hotel di ieri."
"Che fortuna, allora." risponde Harry ruotando gli occhi al cielo ma accetta comunque lo snack che Louis gli offre - Cinnamon Toast Crunch - e lo divora ancora prima di partire.
"Mi ricorda quando ero bambino." insiste lui. "I cereali zuccherati che mangiavamo tutti quanti da piccoli."
Harry sogghigna lanciatogli un'occhiata. "Io e mia sorella non li mangiavamo."
"Mi dispiace tanto." ribatte Louis seriamente, con una mano sul cuore e mostrandogli un sorriso dispiaciuto non appena il riccio lo guarda male.
"Mia mamma ci comprava i Cheerios e poi ci metteva sopra qualcosa di zuccherato, tipo una decina di Lucky Charms."
Louis alza una mano. "Aspetta, i marshmallows Lucky Charms o un mix di cereali e marshmallows?"
"Un mix." risponde Harry. "Litigavo sempre con Gemma se mi accorgevo che aveva più marshmallows di me."
"Non posso credere che sei stato così privato da piccolo." Louis scuote la testa. "Tutto ha più senso, ora."
Harry ridacchia appena mentre si fermano ad un semaforo prima di imboccare l'autostrada. "Considerando che probabilmente mangiavi cereali di puro zucchero sette giorni alla settimana, potrei dire lo stesso di te."
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Walk That Mile // Italian translation
FanfictionDALLA STORIA: Harry lo fissa, la linea della sua mascella risalta in modo spaventoso. "Volevo il meglio per questo viaggio, così l'ho pianificato attentamente." la sua voce è bassa e per qualche motivo è peggiore di quando stava urlando. "Finora, ha...