Walk That Mile // Italian translation

Ottavo giorno

Vogel Canyon, Colorado

Louis si sveglia verso le otto e spera che questo suo svegliarsi all'alba sia dovuto al fatto che il giorno prima aveva dormito in modo eccessivo e non perché si sta abituando alla routine imposta da Harry negli ultimi giorni.
Fa una doccia veloce e indossa un paio di pantaloncini e una maglietta, consapevole che oggi dovranno recuperare molta strada.

La porta di Harry è ancora chiusa quando entra nel corridoio, decide di lasciarlo dormire ancora un po' e si dirige in cucina con l'intenzione di mangiare qualche snack post-sesso offerto dalla casa mentre aspetta l'altro ragazzo.
Lo rende leggermente triste il fatto di non aver potuto fare neanche un po' di sano sesso a Lover's Lane, e soprattutto il fatto che sta mangiando quegli snack da solo.

Sono quasi le nove quando comincia a diventare un po' ansioso, accende la televisione per guardare il notiziario, ma la spegne dopo qualche minuto quando avverte addosso un'altra ondata d'ansia. Decide quindi di passare il tempo mettendosi a cercare il percorso migliore per arrivare a Santa Rosa e i posti turistici da poter visitare in città. Harry non ha ancora dato alcun segno di vita.

Quello che succede subito dopo è tutto frutto di un incidente. Louis sta percorrendo il corridoio per vedere se il riccio è sveglio, o se per caso si sta facendo una doccia prima di partire. Rimane immobile fuori dalla porta mentre ascolta ogni singolo movimento che avverte all'interno della stanza, quando all'improvviso percepisce un suono in particolare che cambierà totalmente la sua vita.
Harry sta gemendo, è un suono molto basso e soffocato, ma lo riconosce immediatamente. Harry è decisamente sveglio e sta per raggiungere l'orgasmo. Louis sente nuovamente lo stesso gemito di poco prima ma decide di allontanarsi velocemente dalla porta ed entrare nella sua camera, sbattendo per sbaglio la porta con il cuore che batte a mille.

Trattiene il respiro quando sente la porta di Harry aprirsi, poi sussulta spaventato quando il ragazzo la richiude. Probabilmente il riccio ha sentito dei rumori in corridoio ed è uscito per controllare cosa sta succedendo, prima di finire il suo lavoro di mano in tutta tranquillità.
L'immaginazione di Louis non ha più freni, ormai, e in men che non si dica comincia a pensare a Harry mentre si morde il labbro, Harry che muove la mano sporca di sperma sul suo sesso, Harry che geme contro il proprio braccio mentre raggiunge l'orgasmo.

"Smettila!" sibila rivolgendosi al proprio membro, che si sta nuovamente indurendo a causa delle immagini che si sono formate nella sua mente. "Smettila, cazzo."
Il suo flusso sanguigno non lo sta a sentire e confluisce verso il suo inguine, lasciandolo con un evidente erezione, sfortunatamente non per la prima volta durante le ultime 24 ore. Questo deve essere il motivo per cui Dio non ha permesso loro di avere stanze separate durante il viaggio, non sono in grado di rispettare la privacy dell'altro e finiscono per masturbarsi come dei pazzi.
Louis appoggia le mani sul suo pacco per riprendere il controllo di sé, non sa come si comporterà non appena rivedrà Harry; quando vedrà com'è il riccio nel suo stato post-orgasmo, se avrà le labbra rosse a causa dei morsi oppure le guance arrossate.

Dannazione.

Louis si toglie i vestiti in fretta e furia ed entra in doccia quando ancora l'acqua è fredda, una mano già stretta attorno al suo cazzo. Forse non avrebbero dovuto baciarsi, sarebbero dovuti rimanere quasi-amici e basta, ma qualcuno ha sicuramente dimenticato di inviare questo promemoria alle sue pulsioni sessuali.

*

Louis finisce per essere in ritardo a causa del suo secondo orgasmo mattutino e cerca di rivestirsi velocemente sentendo Harry muoversi nel corridoio.

"Ti sei svegliato tardi?" chiede al riccio non appena entra in cucina.

Il più piccolo è seduto in un angolo con davanti a sé un piatto di mele a pezzetti e formaggio a fette, mentre sgranocchia allegro i suoi snack. Indossa una felpa rosa elettrico e dei jeans blu sbiaditi, i calzini ricoperti di piccoli arcobaleni. "Sì, mi andava di dormire un po' di più stamattina. Scusami."