capitolo 16

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POV'S FELIX

<<Bambini, è pronta la cena>> urla dalla cucina la madre delle piccole gemelline richiamando la nostra attenzione

<<Oh, finalmente. Avevo una fame>> esclama Ella alzandosi velocemente da terra lasciando lì il foglio sul quale stava disegnando un piccolo paesaggio e dei colori a cera mezzi consumati.

<<Cosa c'è per cena?>> chiedo incuriosito leccandomi le labbra e carezzando lo stomaco in un gesto di impazienza. Se c'è una cosa che ho preso da mio fratello, beh quella è di sicuro l'ingordigia.

<<Le cotolette, quelle della mamma sono le migliori>> Afferma Etta, sfregando velocemente le mani l'una contro l'altra leccandosi il labbro superiore, prima di scattare in piedi, raggiungere sua sorella ed affrettarsi a scendere le scale con non curanza. Le seguo a ruota con maggior discrezione vedendole praticamente fiondarsi a tavola agitando le posate in attesa del loro piatto preferito. Mi accomodo a mia volta sorridendo lievemente a disagio. Non ho mai mangiato in un luogo diverso da casa mia, a dirla tutta non sono mai stato in una casa che non fosse la mia e uscire dal mio guscio mette lievemente in suggestione soprattutto per il fatto che non sono molto amico di Ella ed Etta, so solamente che frequentano la mia stessa scuola, la sezione è quella affianco alla mia per il resto...nulla, ma sono contento di averle conosciute, sono le mie prime amiche.

Sorrido tra me e me a causa di quel piccolo pensiero venendo interrotto poco dopo dallo scoccare del piatto posato in tavola. Sorrido a trentadue afferrando le mie posate iniziando a mangiare seguito dalle gemelle.

<<è davvero squisita, la ringrazio signora cèsaire>> riprendo con cortesia ringraziandola di cuore, prima di afferrare un altro pezzettino con la forchetta portandolo immediatamente alle labbra e mandarlo giù dopo pochi morsi leccandomi le labbra per il sublime sapore

<<ci credo che è ottima, nostra madre è la migliore cuoca in tutto l'hotel "Le Grand Paris">> affermano all'unisono con un piccolo sorrisetto compiaciuto sul volto. Ricambio con un piccolo sorrisetto triste sul volto.

Chissà cosa starà facendo adesso la mamma. Sono passati anni dall'ultima volta in cui abbia trascorso del tempo con lei, ero davvero molto piccolo, troppo piccolo per poter ricordare anche solo il suo volto ma, nonostante tutto, anche io ne sono orgoglioso. Sono orgoglioso di mia madre perché so che è davvero forte. Adrien mi ha sempre detto che è costretta a stare lontana dalla noi per assicurarci tutta la felicità della quale una famiglia ha bisogno, a quanto pare il suo è un lavoro davvero importante che la costringe a trascorrere tutto il suo tempo lontana, ma so che lo fa per il nostro bene e che, in fondo, non passi giorno in cui la sua famiglia non gli torni in mente perché è questo che fanno le madri no? Mettono sempre la famiglia al primo posto.

<<E la tua?>> chiede Ella incurante della situazione puntando il suo sguardo curioso nel mio

<<beh, mia madre non è con me>> affermo abbassando lievemente il capo

<<oh...>>fu tutto ciò che riuscì a dire prima di distogliere il suo sguardo dal mio

<<però so che lavora molto lontano, un lavoro speciale proprio come lei. Lo fa per mantenere la famiglia>> le lancio un piccolo sorrisetto comprensivo e alza nuovamente il suo sguardo

<<oh...wow...beh allora dev'essere davvero un'ottima madre la tua>>afferma entusiasta sorridendomi spontaneamente

<<lo è>> affermo semplicemente fissando un punto indefinito dinanzi il mio sguardo ripensando a mia madre. Ricambio il suo sorriso riempiendo poi il bicchiere con dell'acqua, lo porto alle labbra svuotandolo in un sol sorso alzandomi poi da tavola avendo appena finito di cenare e dirigermi verso il divano raggiunto immediatamente da Ella in attesa che anche Etta finisse la sua cena.

Miraculous- la Babysitter di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora