POV'S ADRIEN
C'è un esatto momento nella vita in cui capisci che tutto sta cambiando, che non va secondo i piani e, per quanto abbia vissuto alla leggera, senza troppi programmi, sento che anche questa libertà che mi era stata concessa si sta sgretolando man mano come se fosse nulla. Per tutto questo tempo, non è stato altro che il nulla. Non ho mai progettato la mia vita, non ho fatto altro che continuare sulle orme di mio padre senza essere stato in grado di pensare a me stesso, al mio futuro o senza aver neanche minimamente pensato a cosa, un giorno sarebbe stato meglio per Felix. Ho cercato di dargli tutto ciò di cui avesse bisogno assicurandomi per lui un buon avvenire, senza rendermi conto che, pian piano, stavo diventando un mostro. Ero diventato l'ultima cosa che avrei voluto essere: l'ombra di mio padre. Ero fermamente convinto che non parlando di nostra madre a Felix avrei impedito sofferenze inutili, sono andato avanti occupandomi di lui per tutti questi anni occultando questo grande segreto che ho custodito nel cuore lasciandolo pian piano dissolvere nei meandri più profondi di esso facendo sì non divenisse un problema, ma si sa: puoi evitare un problema, ma ciò non lo farà sparire. Può diventare invisibile ai tuoi occhi, ma è costantemente lì, impresso sulla pelle. Avrei dovuto pensare prima alle conseguenze, non tutto gira intorno a me, avrei dovuto pensar prima a come, un giorno, Felix si sarebbe sentito perché lo sapevo...un giorno lontano o vicino che sia, prima o poi lo avrebbe scoperto: le bugie vengono sempre a galla. Di certo non potevo tacere per sempre, avrebbe capito.
Ed è colpa mia se non sono stato abbastanza forte da riuscire ad occuparmi di lui imponendo, con i miei modi di fare, a nostro padre l'assunzione di una babysitter è questo solo perché io...non ne sono stato in grado. Sono stato un completo idiota, ho trattato male marinette dal primo istante in cui mise piede in questa casa e tutto per i miei modi egoistici, perché sì, anche allora non feci altro che pensare a me stesso senza smettere di pensare a che razza di fallimento ero diventato.
Ero contrariato all'idea di una babysitter in casa, ero contrariato all'assurda decisione presa da mio padre credendo di riuscire a farcela da solo rendendomi, però, presto conto che mi sbagliavo e che, dopotutto, marinette sia stata la cosa più bella che potesse capitarmi. A volte lo nego, non sono in grado di ammetterlo a lei, tantomeno a me stesso, o meglio, al mio cuore... credevo marinette non avrebbe portato nulla di buono in questa casa e per quanto rimasi risoluto e completamente fermo su questo mio pensiero ho appena rivalutato la situazione. Certo io e marinette non andiamo molto d'accordo e non facciamo altro che litigare ma so che in fondo ha un cuore d'oro e, per me, c'è sempre nel momento del bisogno. Posso contare sempre su di lei, e senza... a quest'ora non saprei davvero cosa fare.
<<Adrien, la pezza è asciutta. Immergila di nuovo nell'acqua fresca e posala sulla sua fronte, io rimedio un altro po' di ghiaccio>> dice alzandosi in piedi ed io, ancora immerso nei miei pensieri non riesco a far a meno di guardarla seguendo con gli occhi ogni suo movimento.
<<Adrien, mi hai sentita? ADRIEN!>> urla in seguito squadrandomi confusa e un sopracciglio alzato, sorrido innocentemente e alzo di poco le spalle. Sospira scuotendo leggermente il capo portandosi una mano alla tempia chiudendo poi gli occhi fingendosi teatralmente esasperata. Spiritosa, dupain, davvero spiritosa.
Alzo gli occhi al cielo fingendomi offeso rivolgendole subito poi un piccolo sorriso avvicinandomi alla fronte di Felix rimuovendo lo straccio ormai asciutto ed immergerlo, esattamente come marinette mi aveva detto, nell'acqua fresca per riposarlo in seguito nuovamente sulla sua fronte.
Osservo il suo piccolo e tenero volto incosciente riposare beatamente su quel manto caldo di coperte azzurre attendendo con ansia il ritorno di marinette mentre mille pensieri invadevano la mia mente, e ognuno di loro parlava. Parlavano alla mia coscienza continuando a ripetere una frase ben specifica:" è tutta colpa mia". Quelle estenuanti parole continuavano ad invadere la mia mente rimbombando al suo interno, un lieve mal di testa martellava le mie tempie e non ci fu attimo in cui sperai di poter distaccare la mente, anche se solo per alcuni secondi.
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Miraculous- la Babysitter di mio fratello
FanfictionStrano come ti capiti di incontrare una persona che finisca per scombussolarti completamente l'esistenza, continuare a pensare e a ripeterti che era tutto più bello prima di incontrarla. Cerchi di ignorarla, evitarla quanto più possibile e per qualc...