«Marinette, vieni qui» sussurro dolcemente e l’attiro verso di me. Sorride teneramente e posa il capo sulla mia spalla spostando nuovamente lo sguardo sulla televisione.
Le poso una coperta sulle spalle e le circondo il busto con un braccio. Vedo Marinette chiudere gli occhi e la scuoto dolcemente «hai sonno?» chiedo e scuote il capo «pensavo» taglia corto. Perché non vuole mai dirmi ciò che le passa per la mente?
Poco dopo il programma finisce, e Marinette spegne la televisione.
Mi fissa intensamente e poi sorride.
Posa il capo sul mio petto e stringe a se i lembi della mia maglietta.
Chino il capo sul suo e chiudo gli occhi prendendomi alcuni secondi per annusare il buon profumo dei suoi capelli: latte di mandorla.
«ho bisogno di te» mi sussurra con voce tremante, e le accarezzo dolcemente la testa passando le dita tra i suoi capelli vellutati.
«ci sono per te. Sempre»
«non mi perderai mai Marinette, te lo prometto»
«ho bisogno di sentirti» afferma e alza lo sguardo nel mio. Posa le mani sul mio petto e lo carezza dolcemente continuando a parlare.
«ho bisogno di sentirti mio, ora.»
«ho bisogno di sentire la tua pelle sulla mia, delle tue carezze, dei tuoi baci, della tua premura, delle tue attenzioni.» sussurra al mio orecchio e deposita un bacio sul mio collo. Colgo il messaggio e sorrido dolcemente.
Sospira e nasconde il capo nell’incavo del mio collo. Si stringe saldamente a me e la stringo a mia volta.
«non ti lascio sola, Marinette. Ti tengo. Cadrai sempre tra le mie braccia, è una promessa .» sorride tristemente e deposita le sue labbra sulle mie. Un bacio dolce e pieno di passione, nessuna fretta e alcuna voglia disperata. Una semplice effusione di dolcezza, un bacio che esprime tutto il nostro amore.
Continuo a baciarla e la stendo delicatamente sul divano, ansima leggermente e chiude gli occhi lasciandosi completamente andare, spegne la mente e abbandona i pensieri, beandosi solamente dei nostri baci.
La guardo intensamente e non riesco a staccarle gli occhi di dosso, è la ragazza più bella che abbia mai visto, e sarei scoppiato a ridere, se tempo fa, qualcuno, mi avesse detto che io mi sarei innamorato per davvero. Non lo avrei mai pensato, non ne sono il tipo. Non sono mai stato in grado di amare, eppure con lei, solamente con lei, sento di poter essere finalmente me stesso.
Carezzo il suo viso, e una lacrima le solca la pelle. Poso delicatamente le mie labbra su di essa e mi abbraccia, stringendosi a me con tutte le sue forze, come se non potesse farne a meno, come se fossi l’unica cosa in grado di mantenerla in vita. Respira con affanno e alcuni singhiozzi abbandonano le sue labbra. Capisco quel che sta passando, non dev’essere facile aprirsi a qualcuno, spogliarsi dei propri ricordi permettendo al passato di sopraffare nuovamente le tue emozioni e di impossessarsi del tuo presente. Per anni ho evitato di parlare di nostra madre a Felix, per molti mesi, nei primi tempi, mi sono rifiutato di mettere piede nel cimitero, era una realtà nuova per me, una realtà che non riuscivo ad accettare e che mi avrebbe pian piano inghiottito, e il dolore avrebbe vinto. Per quanto possa essere difficile, parlarne è sempre una soluzione, non tutti la prendono per il meglio, i forti riescono a superarlo, liberandosi di un peso, mentre i deboli si lasceranno nuovamente invadere dai ricordi. Marinette non è sola, ma riuscirà a superarlo con le sue sole forze.
«sono solo una ragazza patetica, Adrien, non mi merito un ragazzo come te» piange e si stringe tra le mie braccia, incapace di lasciarmi andare
«zitta, Marinette. Sei una ragazza fantastica, e non potrei desiderare di meglio»
«non so come farei senza di te» mi stringe e sorrido
«andresti avanti, perché tu sei forte. Sei una guerriera, la mia.» le sussurro a fior di labbra prima di catturare nuovamente le sue labbra, in un languido e appassionato bacio.
«sei tu la mia forza» sorride contro le mie labbra e mi affretto a farle nuovamente mie. Scendo pian piano e le solletico il collo depositandole piccoli baci, la sento ridacchiare di tanto in tanto, e sento che il cuore possa esplodermi da un momento all’altro.
Le abbasso lentamente le bretelle del reggiseno, infiltrando il palmo delle mani al di sotto il suo indumento e sfioro ogni centimetro della sua pelle.
Si alza di poco e si regge con i gomiti, mi squadra teneramente e le sorrido a mia volta prima di fiondarmi sulle sue labbra e vederla alzare le braccia. Afferro i lembi della sua maglietta e la sfilo via, faccio lo stesso con la mia e l’abbraccio, un abbraccio disperato: nessuno dei due poteva farne a meno. Abbiamo il dolore impresso sulle nostre pelli e solo insieme, ne cancelleremo le cicatrici.
Scendo delicatamente, con la mano, sul suo petto fiondandosi con il capo nell’incavo del suo collo, lo cospargo di languidi baci e la stuzzico leggermente con piccoli morsetti. Prendo a succhiare la sue palle e la sento ansimare debolmente intrecciando le sue braccia intorno al mio collo. Le marchio la pelle e sorrido soddisfatto, è mia. Ritorno alle sue labbra e le stuzzico leggermente afferrando il suo labbro inferiore tra le mie. Passo le mani tra i suoi capelli e lentamente le lascio scorrere verso il basso. Lecco il suo labbro inferiore e socchiude le labbra accogliendo la mia lingua tra di essa, la succhia leggermente prima di passare la sua lingua sulla mia, e perderci nuovamente in una languida danza, completamente travolti dalle nostre emozioni.
Continuo a baciarla e le carezzo il dorso risalendolo pian piano, sino a raggiungere il gancetto del reggiseno. Lo slaccio con poca fatica e l’osservo scivolarle via, denudando il suo corpo. Poso il palmo della mia mano sul suo seno circondandolo con premura, lo accarezzo dolcemente e il mio sguardo incrocia quello di mari, che mi osserva, con un velo di lussuria, senza il minimo imbarazzo. Stringo maggiormente la presa e la sento gemere, pongo lieve pressione sul suo corpo adattandola meglio sulla superficie del divano e poso il capo su i suoi seni lasciando che mi accarezzino il viso. Lascio scivolare il naso sulla sua pelle carezzandolo leggermente e Lecco il suo addome. Risalgo il suo petto e afferro un capezzolo tra le labbra sentendola immediatamente ansimare al contatto. Scendo con il braccio verso il basso, e raggiungo i suoi jeans. Slaccio il suo bottone e infiltro una mano al suo interno. Massaggio la sua intimità attraverso la stoffa e sento il suo respiro farsi pian piano irregolare, abbandonandosi agli affanni. Sento il tessuto bagnarsi pian piano al contatto e inarca la schiena aumentandone il piacere.
Mi alzo leggermente e le sfilo i pantaloni, soffermandomi leggermente ad ammirare il suo corpo e lei mi rivolge un sorrisino timido. Ricambio il sorriso e la squadro teneramente, è davvero meravigliosa.
Sfilo delicatamente il suo intimo e le carezzo l’imene risalendo verso l’interno. Stimolo la sua intimità e la sento finalmente lasciarsi trasportare dal piacere del momento, liberando i gemiti fin ad ora trattenuti. Libero la mia erezione e afferro un preservativo dalla tasca dei miei jeans, prima di gettarli in terra, con non curanza. Apro la piccola bustina argentata con i denti e ne tiro fuori il profilattico. Marinette mi porge la mano e la apre dinanzi ai miei occhi, in attesa di ricevere qualcosa, la guardo confuso e seguo il suo sguardo che indica l’oggetto tra le mie mani. Sorrido sornione e le passo il preservativo tra le mani. Subito dopo averlo afferrato, si avvicina con cautela e lo accarezza leggermente squadrandomi con espressione maliziosa, subito dopo, mi infila il contracettivo e si allontana dal mio membro con espressione soddisfatta. Sì, senza ombra di dubbio, sa esattamente come farmi impazzire.
«scusa, avevo bisogno della mia vendetta» ridacchia e mi stampa un bacio sulle labbra
«sei troppo vendicativa m'lady» la riprendo scherzosamente lanciandole un buffetto sul naso, storce le labbra e mette su un piccolo broncio contrariato che viene subito sostituito da un imminente sorriso.
«mi piace» afferma semplicemente e mi avvicino al suo volto.
«sei mia. M'lady» ripeto a fior di labbra accentuando l’ultima parola. Poso le mie labbra sulle sue e sorride contro di esse.
Continua a baciarmi mentre avvolge le sue gambe intorno la mia vita, mi circonda il collo con le braccia e mi attira maggiormente a sé, penetro al suo interno iniziando una languida danza tra due corpi, imperlati di sudore, e pelle bisognosa di calore, di affetto e d’amore.
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Miraculous- la Babysitter di mio fratello
FanficStrano come ti capiti di incontrare una persona che finisca per scombussolarti completamente l'esistenza, continuare a pensare e a ripeterti che era tutto più bello prima di incontrarla. Cerchi di ignorarla, evitarla quanto più possibile e per qualc...