In una città del Messico ci sono 2 ragazzi molto diversi tra loro
Uno di loro si chiama Temo, ha 17 anni e ha scuola e soprannominato il gay a causa della sua orientazione sessuale
Nessuno osa avvicinarsi a lui se non per bullizzarlo e picchiarlo
Un...
Da quando Temo si era lasciato alle spalle Aristoteles la sua vita era cambiata Usciva di più, era spesso al centro e aveva trovato nuovi amici Soprattutto con Tomaz aveva una connessione speciale, non che si stesse innamorando, però era un rapporto basato sulla fiducia e rispetto Passavano tanto tempo assieme a scuola Il ragazzo si rese anche conto del tempo che aveva perso preoccupandosi del giudizio altrui La vita era una sola, e doveva essere vissuta appieno Ma una parte di lui sentiva la mancanza di Ari era come se gli mancasse una parte di sé stesso, soprattutto quando negli ultime settimane il riccio era scontroso arrabbiato, nemmeno Maria riusciva a calmarlo anzi veniva trattata malissimo, se prima poteva esultare per vederla soffrire, ora provava solo pena per lei
Era una sera come tante e Tomaz organizzò una piccola festa a casa sua ,invitò anche Temo, quale ovviamente accettò molto volentieri, quella sera Temo si scattò una foto e la pubblicò sui social
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Sii sempre te stesso, sempre Ama la vita, perché se sei qui è perché sei abbastanza forte per viverla
Tutto stava andando bene finché alla festa non si presentò un ragazzo che Tomaz conosceva bene -Martin cosa ci fai qui? - -dobbiamo parlare- mentre Tomaz stava parlando con il ragazzo il telefono di Temo squillò e così senza nemmeno vedere chi fosse rispose -pronto? - -salve parlo con Temo? - -si lei chi è? - -sono la mamma di Ari per favore puoi venire qui, mio figlio sta male - Temo non ci pensò 2 volte e chiese l'aiuto a Tomaz che stava urlando -devi lasciarmi in pace sei tu che ti sei allontanato - -scusate, Tomaz mi devi accompagnare in un posto ora - -certo prendo le chiavi - Il ragazzo prima di lasciarlo andare gli disse -non abbiamo ancora finito -
Presero la macchina e partirono -grazie per l'aiuto, non potevo chiederlo a Diego lui non capirebbe - -figurati, devo ringraziarti anche io, non avrei sopportato Martin ancora per molto- -è l'amico di cui mi parlavi giorni fa? - Tomaz annuì -perché non siete più amici? - -un giorno lo saprai Temo promesso - Arrivarono a casa di Ari e quando scese chiese a Tomaz di non dirgli dove l'aveva lasciato e Tomaz glielo promise
Bussò alla porta e si ritrovò la mamma di Ari -grazie per essere venuto - -si figuri ma cosa è successo? - -sta male da settimane, stasera si è messo ad urlare e prendendo il suo telefono ho visto che digitava sempre lo stesso numero, il tuo è quindi ho chiamato te - -capisco - -vedi Temo Ari soffre di un disturbo - -disturbo? Quale disturbo? - -è un disturbo della sfera affettiva, soffre come un cane quando una persona che lui ama lo abbandona, inizia a arrabbiarsi a rompere cose e a diventare depresso, tanto da rinchiudersi in camera, sotto alla coperte e non vuole uscire questo disturbo della sfera affettiva prende il nome di labilità - -come mai ha questo disturbo? - -è nato quando io e suo padre ci siamo separati, lui e suo fratello vivono con me e del loro papà sanno poco e nulla - -lui non può sopportare di essere abbandonato,è questo ciò che mi sta dicendo? - -non può sopportare che la persona che ama lo lasci, perché vedi è già successo che delle persone entrino ed escono dalla sua vita, ma quelle non erano importanti per lui, invece tu si - -se ha paura di perdere chi ama perché non si é rivolta a Maria, è la sua ragazza dopo tutto - -lui non la ama, secondo me non è mai stato innamorato di lei, lui ti vuole, ti chiama tutte le notti- -lei sa del suo problema? - -si ma non sa come gestirla -
Nel bel mezzo della discussione la porta di aprí -Temo? - Il ragazzo di alzò dal divano e il riccio scese le scale in mutande Corse da lui e lo abbracciò forte -Ari non riesco a respirare - -sei tornato da me - Ari piangeva -si sono qui per te - Temo appena sentì le braccia di Ari, sentí l'odore di casa Senza pensare alla madre trascinò Temo in camera sua e si stesero sul letto, la testa di Ari era sul petto di Temo -mi sei mancato tanto - disse Ari -Ari dobbiamo parlare - -possiamo farlo domani, per favore, ora voglio solo che restiamo abbracciati -okay - e lo abbracciò e si addormentarono
