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Jimin-

Aprii lentamente le palpebre...o almeno credetti di farlo.
Era come se il mio cervello fosse fisso ad un solo pensiero, incastrato tra finzione e realtà.

Sentii qualcuno parlare, e capii subito che fosse Yoongi grazie all'accento tipico di Daegu, che mi parlava ed implorava, ma tutto appariva freddo e distante.

Perché?

I passi del ragazzo che si avvicinva al letto erano accompagnati da singhiozzi forti e disperati.
Sentii le coperte abbassarsi e Yoongi alzarmi la maglietta, e mi sentii morire dentro.

Ero totalmente paralizzato: sentivo e vedevo tutto come se fossi un'anima che scrutava tutto all'alto.

Avrebbe visto il mio corpo disgustoso.

Mi facevo schifo.

Mi venne da piangere, ma non potevo farlo, perchè nessun muscolo o neurone poteva riuscire a collegarsi con la mia mante.

Non riuscivo neanche ad urlare.

Stavo forse impazzendo?

Percepii anche un oggetto nella narice ed uno nel polso, che al posto di darmi energia, sembravano solo risucchiare tutto il sangue fuori dalle mie vene.

Un tipo entrò nella stanza e cominciò a scambiare qualche parola con Yoongi.

Cominciarono a parlare di problemi mentali, ma le voci mi arrivavano distanti e poco chiare.

-Cretino, pesi 43 chili. Ha vinto lei Jimin, non hai mai avuto nulla sotto controllo e non dovevi neanche pensare per un istante di averlo.
Disse una vocina dolce e diversa dalla solita, che sembrava parecchio alterata.

-Pff... del resto hai perso solo 25 chili, non è poi così tanto...puoi fare di meglio.
Rispose l'altra vocina maliziosamente.

-Jimin ti supplico, non ascoltarla, vuole solo solo ucciderti!

-Ma che dici, cogliona! Io voglio aiutarlo...è lei he vuole farti ingrassare!

Le due vocine mi infuriarono nella testa, facendomi gridare mentalmente dal dolore.
Sentivo i muscoli bruciare, ogni singola parte del mio corpo sembrava poter andare a fuoco da un momento all'altro.

"BASTA! STATE ZITTE!"

Bastava solo un respiro più profondo, o un semplice pensiero di troppo e la mia anima avrebbe abbandonato il mio corpo.

Mi sentivo così...così debole.
Mi sembrava di prendere  fuoco ma allo stesso tempo di essere in una vasca piena di ghiaccio.
-Jimin, ti supplico, ascoltami...ora tu ti devi svegliare e prenderti cura di te, sei quì da troppo tempo...
È il tuo momento Jimin, ora puoi aprire gli occhi.
Prenditi cura di te.
Quella voce angelica fu l'ultima cosa che sentii.

──♡────────────────

Aprii gli occhi ed immediatamente sentii dolore dappertutto, mentre il suono fastidioso di una macchinetta aumentava il suo ritmo.

Mi si contrasse lo stomaco in una morsa, facendomi gemere dal dolore e portare istintivamente le mani all'addome, ma neanche il tempo di completare il gesto, che sentii un peso sul mio corpo e contemporaneamente la mia maglietta verde e bianca bagnarsi.

Sopra di me una persona stava singhizzando, abbracciandomi molto forte.

《Y-yoongi? 》sussurrai flebilmente, riconoscendo il calore corporeo ed il dolce profumo.
《Sì Jimin, cazzo sì. Sono io, Yoongi. 》stava piangendo disperatamente.

Era la prima volta che lo vedevo piangere così.
Era così...così disperato.

Ricambiai lievemente l'abbraccio e gli strinsi la mano per fargli forza.
Per la prima volta la mia pelle era più pallida della sua.
《T-tra quanto posso tornare a casa?》gli chiesi subito sussurrando al suo orecchio.
Lui ridacchiando con le lacrime agli occhi mi rispose:《Tra quattro giorni se tutto va bene. 》

Un infermiere entrò e vedendomi sveglio, di corsa scansò malamente Yoongi, separando le nostre mani ancora unite.
Yoongi fu obbigato ad uscire della stanza, mentre gli infermieri mi facevano degli accertamenti, controllando tre volte la pressione e prescrivendomi vari esami del sangue.

Mi lasciarono la cena accanto al letto, che io fissai disgustato, cercando di cancellare dai miei ricordi la vocina che diceva di prendermi cura di me stesso.

Poi entrò Yoongi, ancora con gli occhi arrossati ed i capelli sparati ovunque.
Mi guardò per qualche secondo con gli occhi luminosi come due lune, per poi spostare lo sguardo sulla mia cena, e di nuovo su di me.

La cena si trattava di un semplice riso basmati con del sesamo per i carboidrati, un petto di pollo senza condimento come proteine, un cubetto di cioccolato fondente per i grassi  ed  un tè verde caldo come bevanda. Tutto abbastaza leggero, ma subito il numero delle calorie totali mi si stampò nel cervello.

Troppe.

《Jimin...non mangi niente? 》mi chiese il ragazzo tristemente.

Mi affrettai a scuotere la testa.

《Neanche per un abbraccio...?》Mise su un piccolo broncio.
Fissai il cibo e la vocina buona venne a galla nei miei pensieri per cercare di farmi ragione, anche se ormai la mia mente rifiutava il cibo anche solo alla vista.
《Ti prego, Jimin...》sembrava che mi stesse implorando, e sembrava veramente molto preoccupato per me.

Sembrava che gli importasse.

《Non tanto.》
Lui in risposta apoggiò la fronte sulla mia con un sorriso triste.

《Grazie.》

-★

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