Lauren aveva il suo cellulare in mano e fissava lo schermo, come imbambolata. Dinah, seduta al tavolino del bar, di fronte a lei, la osservava con aria annoiata. Le due erano uscite per fare un giro, con niente di deciso da fare. Dinah aveva allora proposto di passare dal loro, ormai, bar di fiducia. Quando erano arrivate, però la corvina aveva chiesto di Camila, che sapeva essere in cucina, a lavorare, e le era stato detto che era a casa malata. Quindi dopo aver ordinato e fatto colazione, Dinah aveva proposto all’amica di chiamare la cubana e sentire da lei, come stava. Lauren aveva trovato l’idea buona, ma non era ancora riuscita a far partire la chiamata.
- Metterai radici se non ti dai una mossa. Avete fatto pace, perché tentenni?- Non lo so… Posso essere insicura per cinque minuti? Non ho mai avuto una conversazione telefonica con Camila. Non aveva un cellulare quando abbiamo smesso di vederci.
Dinah ricordava il primo periodo in cui le due avevano litigato fin troppo bene. Lauren che cercava di non piangere le volte in cui suo padre parlava di quello che Aleandro faceva il fine settimana e che, di sicuro, avrebbe fatto anche Camila. Perché loro due erano uniti. Ma anche perché Camila preferiva il padre agli amici in generale. Tranne alcuni. Chris per esempio, aveva passato un periodo, tra il primo ed il secondo anno di superiori, della sorella, in cui non la smetteva mai di rimarcare il fatto che andava a giocare a Basket con Camila, che andava al cinema con Camila e gli altri o altre cose, sempre con la cubana. Dinah aveva iniziato a dirgli di tacere, perché Lauren sussultava tutte le volte che la ragazza veniva nominata. Ma lui aveva alzato le spalle e detto che non erano problemi suoi. Lauren aveva fatto uno sbaglio e lui non c’entrava nulla.Dinah sapeva che Chris voleva solo che sua sorella si desse una mossa, ma non voleva che ci stesse più male di prima. Dopotutto si dava addosso già abbastanza da sola. Ma ora doveva davvero darsi una mossa.
- Su. Non pensarci troppo e chiamala. Non muori mica, non è veramente quì. E se non risponde… vai a trovarla a casa sua. Aleandro dovrebbe lavorare adesso, no?
In quel momento il volto della corvina si illuminò. Dinah alzò un sopracciglio confusa. Non capiva. Quando però Lauren mise il cellulare in tasca e si alzò dalla sedia sorridente, capì.
- Hai ragione. Vado da lei. A dopo Dinah.
Detto questo, si alzò andandosene con uno sguardo deciso ed un po’ di fretta. Mentre la bionda era rimasta seduta a sbuffare. Dopotutto se lo immaginava che con Camila di nuovo in giro, per così dire, Lauren sarebbe sparita in un più di un'occasione.Non che si lamentasse. Era sempre meglio che vedere quando in un momento di tranquillità, il suo sguardo, diventava triste perché la sua mente vagava nei ricordi.
Lauren intanto che Dinah pensava, ancora seduta al bar, guardava la porta del condominio dove viveva Camila spalancata per via delle pulizie. Ciò le dava l'occasione di entrare senza dover andare al citofono. Fece un respiro profondo ed entrò dal portone. La signora che puliva era girata di spalle e lei fece in tempo a prendere le scale subito alla destra, senza dover dare spiegazioni sul perché era lì.
Si fermò davanti alla porta che sapeva essere casa dei Cabello. Prese un bel respiro, cercando di mettere a tacere il suo cuore palpitante e bussò.
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From friends to strangers to ... ?
FanfictionCamila Cabello e Lauren Jauregui erano amiche. Ma non è durata molto. Perché Lauren era una ragazza dell'alta società e Camila una ragazza normale. Ma dopo otto anni di lontananza le cose cambieranno?