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Lydia

Ricordo ancora quando nel 2016 presi la mia prima vera cotta: di certo non posso definirlo amore, però è stato uno dei periodi più brutti e più belli delle medie. Alla fine, ogni cosa che fa parte del nostro passato riflette quello che siamo oggi, ecco perché ho deciso di raccontare semplicemente alcuni episodi.

Tutto filava liscio, senza dubbi o incomprensioni, senza sofferenza per un periodo. Ma ovviamente qualcosa ha fatto traboccare il vaso all'incirca a metà seconda media.
Un ultima goccia è riuscita a farlo traboccare.
Andiamo un po' indietro nel tempo, in un lontano 2016.
Questa storia iniziò così:

20 aprile 2016
Lydia

Questa gita è stata una delle migliori gite che abbia mai fatto in vita mia. Non che ne avessi fatte tante, ma finora nessuna era stata programmata di due giorni, al massimo facevamo gite in giornata.
Ma questa è stata diversa...
<<Dài, Khai, Obbligo o Verità?>> chiede Zed a Maya (Khai è il soprannome) che ne frattempo stava sghignazzando con la sua amica Eliza sui ragazzi dell'altra classe in gita con noi. Queste persone sono tutte della mia classe delle medie, in classe ci stiamo tutti simpatici anche se facciamo finta di non sopportarci a vicenda per divertimento.
E poi...Obbligo O Verità! "Che razza di giochi infantili" potrete pensare, tuttavia noi non la pensavamo così; ci divertono e ci fanno passare il tempo, ammetto anche che a volte possono diventare irritanti, soprattutto se si fanno domande sconce.
<<Va bene dài, Obbligo>> dice Maya sospirando e alzando gli occhi al cielo in segno di resa.
<<Allora...vediamo...>> intanto che pensano su che cavolata farle fare, io mi concentro sulla musica a basso volume che sto ascoltando da più di un'ora. La musica mi fa ragionare di più, mi libera la mente in un modo che nessun altra cosa possa fare e in poco tempo non ascolto più i miei amici che giocano ad Obbligo o Verità. Non mi ricordo nemmeno più che sono in gita. Mi concentro solamente sulla musica e a ciò che accade fuori dal finestrino.

A volte mi sentivo in disparte, forse mi prendevano in giro per questo, ma a me non importava molto. Ognuno di noi ha bisogno dei suoi spazi nella vita, no?

Appena ci fermiamo al semaforo rosso, con la corriera, non faccio a meno di ammirare lo spettacolare paesaggio fuori dalla finestra.
Arezzo. Per la precisione ci troviamo a Pienza, un luogo collinare meraviglioso.
Stiamo passando un sacco di villaggetti e mi chiedo quanto ci mettiamo ad arrivare in questa chiesa. Non abbiamo fatto altro che visitare chiese da quando siamo qui e devo ammettere che ne ho piene le palle già ora, mi chiedo domani come farò a sopravvivere siccome da quel che ho capito nella lista dei prof ci sono almeno altre sei chiese da visitare.
<<Lydia>> mi chiama Iris scuotendomi la spalla. Iris è una delle mie migliori amiche -non che ne abbia una marea-. È una mia compagna delle elementari, bionda, occhi azzurri, bellissima, insomma, tutto il contrario di me.
È simpatica e a volte sa essere molto perversa le voglio un mondo di bene.
<<Sì?>> domando io ancora fra le nuvole e concentrata nella canzone.
<<Obbligo o Verità?>> mi chiede e tutti puntano lo sguardo su di me. In questi momenti imbarazzanti giuro che vorrei rompere il finestrino e scappare il più distante possibile.
<<Obbligo>> ammetto che avrei voluto tanto rispondere verità. Gli Obblighi sono troppo...come dire...non si sa mai cosa aspettarci. Almeno quando dici "verità" sai che non è detto che dovrai per forza dire la verità, ma tanto gli altri non lo possono sapere.
<<Ok...allora>> intanto che ci riflettono spengo la musica, che non stavo più ascoltando da mezz'ora e imploro il Dio dell'Obbligo o Verita' che non mi facciano fare cose strane.
<<Ma diciamo sempre Obbligo!>> dice Susan piagnucolando e accompagnando il gesto con una smorfia. In effetti ha ragione...è noiosa sta storia dell'Obbligo.
Susan è una delle mie migliori amiche -che sono solo lei e Iris.-
<<Va bene allora dico "verità">> ritiro quello che avevo detto prima, per far felice Susan.
Sembra che la cosa funzioni, nessuna presa in giro o nessun commento.
<<Va bene...allora Lydia...dimmi chi è il più bello della classe?>> eh? Oh mio dio che razza di domanda è mai questa? Che cosa rispondo ora? Nessuno della mia classe è...bello, cioè ce ne sono di carini, ma nessuno di loro mi piace in quel senso.
<<Dài Lydia rispondi>> mi incalza Eliza.
<<Ma non so...nessuno>> dico la verità, ma ovviamente non è la risposta che vogliono.
<<Va bene allora pensaci e dopo ce lo dici>> ah! Quello che ci voleva, ero qui che stavo tremando dall'imbarazzo.
Dopo lunghe proteste sulla mia domanda che non ha avuto una risposta chiara, mi rimetto le cuffiette e ascolto ancora altra musica.
Mi chiedo che scopo abbiano questi giochetti.

Mi sono tolta le cuffiette, ho mangiato una caramellina alla menta per non avere il mal d'auto e mi sono messa ad ascoltare i pochi che stanno giocando ancora ad Obbligo o Verità.
Sono rimasti: Eliza, Maya, Brice e uno dell'altra classe che è seduto di fianco a Brice. Continuano a farsi domande, alquanto indecorose, ma dilettevoli, finché il tipo in D se ne va e rimangono in tre.
Spero continuino a giocare, sennò non saprei che fare oltre che ad ascoltare musica.
I miei implori sono stati ascoltati, un ragazzo si siede vicino a Brice e chiede in modo educato se può giocare anche lui. È anche lui nell'altra classe, indossa un cappellino blu della Nike con la visiera al contrario e un abbigliamento molto alla moda. Non lo vedo molto bene in faccia, ma sembra carino.
<<Ok, Brice, Obbligo O...>>
<<Verità>> risponde Brice subito senza pensarci.
<<Ahah>> Eliza e Maya si mettono a sghignazzare, credo sappiano già cosa domandargli. Sicuramente qualcosa di perverso, dal vedere le loro due faccine incuriosite.
<<A che età vorresti farlo?>> stridula Maya e subito scoppia a ridere e anche il ragazzo con il cappello si aggiunge.
Ad un certo punto il ragazzo dal cappello blu si gira e mi rivolge uno sguardo profondo, come se volesse iniziare a parlarmi. Penso di essere arrossita.
Purtroppo non mi rivolge parola e continua con la sua partita.
<<Ahah, io l'ho già fatto>> dice Brice sghignazzando, non so cosa ci sia da vantarsi...più che altro ammiro chiunque abbia avuto il coraggio di fare sesso con uno così.
<<Cosa? Io lo voglio fare dopo essermi sposata!>> dice Eliza seria e sorpresa allo stesso tempo. Un mood troppo scontato e da vecchi secondo me...ceh insomma in questi tempi chi è che aspetta il matrimonio per fare sesso?
<<Io lo farei a 16 anni>> dice il tipo con il cappello e poi tutti si mettono a ridere. Oh è vergine, bene, la cosa si fa interessante. Anche se secondo me non esiste propriamente un'età adatta. Lo fai quando te la senti e soprattutto se la persona fa al caso tuo e sei a tuo agio.
A parer mio, vorrei aspettare di trovare qualcuno che mi ami e mi apprezzi per quella che sono, ma solo se ne sarò convinta fino in fondo.
Detesto le persone che pensano solo al sesso e mettono in secondo piano i sentimenti; secondo me il sesso deve essere solo una conseguenza dell'amore e non una meta da raggiungere per vantarsi con gli amici e accumulare esperienza.
Li ascolto ancora un po' giocare, finché non arriviamo a destinazione.
È stato un viaggio molto lungo, sono già stanca, eppure mi aspetta una lunga giornata. Però quel ragazzo dal cappello blu, mi ha davvero incantata con i suoi occhi profondi. E poi come mi guardava!

𝐅𝐮𝐜𝐤 𝐋𝐨𝐯𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora