↬ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟒

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Ci tengo a precisare che nella
descrizione della storia ho messo
"accenni mpreg" (gravidanza
maschile) unicamente per il fatto che ne parlano i personaggi ma non
ci sarà (nel senso che o non accade
proprio o è un qualcosa che accadrà
in futuro dopo la fine della storia e
che quindi comunque non
descriverò)
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Le due settimane a venire, per Jimin, furono un vero e proprio inferno.

Dopo aver discusso quella mattinata con Chanyeol, l'intera Accademia gli si era rivoltata di nuovo contro e la cosa che più lo preoccupava era l'indifferenza sempre più palese dei professori.

"È un'Accademia per Alpha, innalziamo i forti e abbandoniamo i deboli" avevano ripetuto tutti quasi come se fosse un mantra e se da una parte capiva questa ossessione verso la forza ─ perché Alpha come loro sono soliti dimostrare il loro valore in quel modo ─ dall'altra non poteva far a meno di chiedersi con quale umanità potevano definirsi insegnanti.

I ragazzi avevano continuato ad infastidirlo giorno e notte con scherzi sempre più insistenti obbligandolo ─ un giorno ─ a doversi addirittura tagliare i capelli in un under cut dopo che qualche idiota gli aveva appiccicato alcune ciocche di capelli insieme con della colla.

Giorno dopo giorno la sua corazza di sembrava rafforzarsi sempre più pur di resistere a quella cattiveria sempre meno velata dei suoi compagni; Jimin però si ritrovò a cedere, pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno, arrivando al punto di valutare l'allontanamento dell'Istituto per qualche giorno spacciando il tutto per una influenza in modo da avere del tempo di tregua.

Aveva contattato Namjoon riuscendo ad ottenere tre giorni di permesso che passò all'interno del suo studio ─ giorno e notte ─ facendo il possibile per stare lontano da Taehyung timoroso dal modo in cui il suo lupo influenzava tremendamente il suo fino a quasi innescargli un secondo calore.

«Sto iniziando a preoccuparmi seriamente per te Jimin» sospirò Namjoon, medicandogli alcuni graffi superficiali che ancora faticavano a rigenerarsi. «Sapevi non sarebbe potuto andare tutto liscio ma non pensi di dover lasciar perdere? Intendo, la tua vita vale davvero meno di una rivoluzione?»

«Lo stai chiedendo seriamente?» inarcò le sopracciglia, genuinamente curioso. «Perché sai, dubito che il popolo degli Omega saranno contenti di vedere la loro unica possibilità rinunciare alla prima difficoltà»

«Prima difficoltà?!» esclamò facendo trasalire il moretto. «Jimin, tutto questo da quanto va avanti mh?! Quanto ancora pensi di resistere in completa solitudine all'interno di quell'Accademia piena di Alpha?» gli domandò agitato, poggiandogli poi una mano sulla fronte. «E quando arriverà di nuovo il tuo calore? Pensi di valutare la mia proposta di farti aiutare da quel Kim Taehyung in modo da portare avanti la rivolta avendo però qualcuno al tuo fianco in grado di proteggerti?»

«Taehyung non mi proteggerà mai» scossi la testa, rimembrando ogni singola volta in cui giunse perfettamente in tempo per salvarmi da qualche Alpha arrogante. «Non accetto di stare con nessuno che non sia il mio compagno e stai pur certo che Taehyung ─ nonostante sia l'unico a sentire il mio odore e ad essere influenzato dal mio calore ─ non è la mia metà» scosse lentamente la testa. «Quando me ne hai parlato non ti nego che il dubbio mi è sorto, ci ho sperato oserei dire perché insomma, Kim Taehyung, l'Alpha degli Alpha come mio compagno e protettore? Tanto bello quanto irreale..» sospirai. «E beh, dopo queste due settimane trascorse nell'inferno più assoluto ho avuto la conferma che nessuno di quegli Alpha fosse mio compagno perché nessuno di loro ha mai provato ad aiutarmi o a limitare i danni. Nessuno»

«Secondo me invece c'è un'altra probabilità che i vostri lupi finiranno con il riconoscersi a vicenda e-»

«Namjoon non hai capito» lo interruppe con sguardo triste, finendo di sistemare le sue cose, pronto a far ritorno in Accademia. «Io già sento che i nostri lupi sono strani quando riescono a prendere per un po' il sopravvento dei nostri pensieri ed emozioni ma come potrei mai accettare come mia metà qualcuno che non si è mai schierato dalla mia parte? Capisci che non è fattibile?»

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