↬ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟏

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Jimin trasalì indietreggiando di qualche passo prima di venir sovrastato da Taehyung che si pose tra lui e Hoseok sibilando un "non erano questi i patti".

Hoseok però non smise di sorridere voltandosi con fare arrogante verso il preside. «Posso prendere lui, vero?» chiese tranquillo, sotto gli sguardi sconcertati sia dei vari ragazzi presenti che del Preside stesso.

«Quel ragazzo non è un Omega» constatò l'uomo, posando lo sguardo su quello terrorizzato del moretto. «Con oggi il nostro compito è solo quello di aiutare questi ragazzi con il loro calore» prese a spiegare facendo digrignare i denti sia all'arancio che al biondino; le parole del preside stavano rovinando il loro piano di spaventare il ragazzino con qualche bugia. «Quindi no, non puoi prenderlo» scosse la testa, facendo sospirare sollevato Jimin che ─ inconsciamente ─ si era ritrovato a stringere un lembo della maglia di Taehyung.

Hoseok si lasciò scappare un basso ringhio e fulminò con lo sguardo il moretto ancora nascosto dietro le spalle del suo amico.

«Taehyung» lo richiamò a tono basso l'arancio come per chiedergli spiegazioni.

«No Hoseok, finiamola qui» stabilì con sguardo deciso ed intransigente, seguito a ruota dalle parole del preside.

«Jung Hoseok, se non vuoi scegliere un Omega con cui stare puoi uscire dalla palestra» gli suggerì l'uomo, obbligando l'Alpha a ringhiare una seconda volta, avanzare verso gli Omega in calore, prendere il polso di una ragazza e trascinarla via con lui verso una delle stanze. «Trattala bene e non farle del male!» gli ordinò di rimando, assicurandosi che nessun Omega dell'altra Accademia si facesse male, ben conscio dello spirito piuttosto aggressivo ed imprevedibile dei suoi studenti Alpha.

«Sai una cosa Taehyung?» fu Yoongi questa volta a parlare. «Andate a fanculo sia tu che il tuo Omega» ringhiò rabbioso afferrando il polso di Jeongguk che obbligò a seguirlo fuori dalla palestra tutt'altro che intenzionato ad avvicinarsi ad uno di quegli schifosi Omega. «E tu perché diamine sei venuto qui se odi quei pezzenti?» domandò rabbioso al suo compagno dai capelli color ciliegia.

«Tu volevi andarci e quindi sono venuto con te» rispose semplicemente l'altro facendo roteare gli occhi al biondino che ─ giusto alle porte della palestra ─ le spalancò con fare teatrale per poi assicurarsi di sbatterle con forza nel richiuderle dimostrando con quel gesto quanto l'intera situazione lo avesse infastidito.

Hoseok aveva esagerato iniziando ad agire per conto suo e coinvolgendo anche il preside e Taehyung ─ quell'idiota di un Taehyung ─ aveva addirittura avuto il coraggio di interporsi tra lui e l'Omega con fare quasi difensivo. Era davvero pronto a difendere l'omega pur di scontrarsi con i suoi stessi amici? Impossibile.

Eppure era proprio questo ciò che Taehyung aveva fatto.

«Perché mi hai difeso?» gli domandò il moretto alle sue spalle, ancora intimorito e confuso dall'intera situazione.

«Non ti ho difeso» si scostò bruscamente da lui strattonando anche il braccio in modo che si staccasse da lui. «E non starmi così appiccicato diamine!»

«Il prossimo!» il preside richiamò l'attenzione di entrambi ─ trovandosi tra i primi ─ ma subito Jimin scosse la testa affermando che non si sentisse più molto bene e preferiva tornare ai dormitori. «Vai pure» acconsentì, spostando poi lo sguardo su quello del corvino al suo fianco. «Kim Taehyung?»

«Torno anche io ai dormitori, non mi sento molto bene» mentì anche lui, afferrando poi per un braccio il moretto che trascinò con sé fuori dalla palestra, infastidito da come il suo piano fosse andato completamente in fumo a causa di quell'idiota di Hoseok. Dovevano solamente spaventarlo e non smascherarlo di fronte al preside che ─ per sua fortuna ─ aveva liquidato le parole dell'arancio.

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