Mi risvegliai di soprassalto, mille brividi mi passarono per il corpo come se fossi stata catturata da un fulmine.
Il sogno, o meglio dire incubo, che avevo fatto era rimasto così vivo in me che quasi lo potevo vedere nella vita reale; anche se non ero io la protagonista, ho sentito ciò che lei ha provato in tutti gli istanti, ho sentito la paura e l'ansia, tutti i sentimenti che mostrava.Diedi uno sguardo alla finestra, il Sole era alto e lucente come ogni giorno, il calore entrava dalle persiane e andava a toccare le coperte del mio letto, riscaldando quindi anche me. Mi dovevo alzare, dopo colazione avevo il solito appuntamento con Johyun e l'ex detective.
Scostai le coperte del materasso e andai verso il bagno; mi lavai velocemente, giusto per svegliarmi meglio, e poi tornai in camera mia per vestirmi e sistemare i capelli.
Dopo essermi asciugata, indossai dei pantaloni di cotone neri e una maglia semplice, poi un paio di scarponi comodi. Legai i capelli in una coda alta e mi spruzzai un goccio di profumo ai fiori, molto simile a quello che indossava mia madre. Le piacevano molto infatti, come ogni altra cosa della natura, e molto spesso quando ero piccola mi spiegava delle speci e mi faceva odorare le fragranze. Inutile dire che in poco tempo mi ero innamorata anche dei fiori, presa dal modo con cui me ne parlava.Sorrisi d'istinto ai ricordi e scesi le scale per dirigermi in cucina, dalla quale sentivo provenire i tintinnii dei piatti di porcellana.
Arrivata all'ultimo gradino, vidi spuntare la figura di mia madre, che era di spalle a cucinare la colazione per tutti e cinque; come al solito era bellissima, elegante un ogni mossa seppur umile."Buongiorno" pronunciai andando verso di lei.
"Mh? Oh, EunMi, buongiorno piccola" sorrise girandosi quei pochi attimi per vedere chi fosse. "Siediti, tra poco è pronto. Sai se si sono svegliati anche gli altri?"
"Non ho visto nessuno, perciò credo di no. Papà non è fuori?"
"Stamattina si è preso una pausa, Daehyun andrà più tardi a badare alle bestie. Ieri sera poco dopo la mezzanotte ci ho pensato io a dare loro qualche kilo in più di fieno, cosicché avrebbero resistito più a lungo"
"Va bene...potrei andare io altrimenti" feci spallucce sedendomi al tavolo. "È da qualche tempo che non vado nelle stalle, non mi dispiacerebbe"
"Puoi chiedere a papà, sai che per me puoi fare ciò che vuoi" rise delicata mentre impiattava equamente la colazione, composta da uova, caffè e succo di frutta.
"Qualcuno mi ha chiamato?"
La voce maschile era fin troppo conosciuta, quindi neanche mi girai e sorrisi solamente. Aspettai che si sedette accanto a me, quindi gli diedi un bacio sulla tempia come saluto e lui ricambiò con una smorfia felice.
"Che dovevate chiedermi?"
"Se potevo andare io nelle stalle a governare*" sorrisi dolcemente, guardando il piatto pieno di cibo.
"È una buona idea" annuì senza troppi giri di parole. "Però dopo aver mangiato, sennò si raffredda tutto"
"Sì papà!"
Così, dopo aver mangiato, come era d'accordo, uscii di casa per andare a dare da mangiare agli animali.
Notai che, nel periodo in cui ero stata sotto la protezione del principe, la mia famiglia era riuscita ad ampliare i recinti e ad aumentare il numero degli esemplari; quando prima avevamo a malapena dieci pecore, adesso ne avevamo il doppio, erano presenti anche delle galline che scorrazzavano per il terreno con dietro i pulcini, molte vacche e qualche vitello, due cavalli in più, di cui uno con un puledro di poche settimane.
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~Aɳɠҽl [Jeon Jungkook]~
Fanfiction(Sequel di Guardian) "Grazie per tutto...grazie per esistere, grazie perché soltanto tu sei stata in grado di porre fine all'incubo in cui ero rimasto prigioniero...grazie per aver creduto in me, grazie per aver risposto tutto il tuo amore nel mio c...