Era lei. La stessa persona che aveva fatto del male a me e a Jungkook, la ragazza che all'inizio era gentile e altruista si era rivelata essere il nemico più crudele del momento.
Dovevo trovarla a tutti i costi, altrimenti ero sicura che sarei impazzita.
Perché? Perché farci questo?
Era forse gelosa? Il principe di Anaris le aveva fatto qualcosa di cui io non ero al corrente?
Non mi spiegavo il motivo per la sua rabbia nei nostri confronti, ma sicuramente doveva essere tanto grande per aver scatenato in lei una furia così devastante e inaspettata.Ero tornata a casa da poco, dopo la cavalcata di ritorno; Johyun e suo padre mi avevano accompagnata poiché oramai era calata la notte, e durante il viaggio non avevo detto niente, la testa mi stava scoppiando e il cuore era anch'esso stanco, ogni tanto saltava un battito e altre volte batteva forte come se volesse uscire. Stanchezza?
No, non era stanchezza. Se fossi stata stanca, avrei lasciato perdere il mio piano e avrei continuato la mia vita, magari con tristezza, ma sarei andata avanti.Quella non era stanchezza, bensì un motivo per andare avanti nel mio intento. Dovevo stare bene, e l'unico modo per esserlo era avere Jungkook al mio fianco...senza non avevo motivo di vivere.
Youngjin pensava veramente che avrei mollato? Che polvere illusa."EunMi...EunMi?"
Sentii il mio nome pronunciato più volte.
Trasalii; ero immersa nel mio mondo, non mi ero accorta della presenza di mia madre e di mio fratello Daehyun.
Mi girai quindi verso la voce, stetti in silenzio aspettando."Dovresti riposare...domani continuerete le ricerche" mi consigliò il maggiore, posandomi una mano sulla spalla. "E poi fra poco sarà anche ora di cena, puoi andare a darti una rinfrescata"
Annuii con la testa, senza dire niente mi diressi verso il piano superiore della casa, lì dov'era situata la mia camera. Chiusi la porta alle mie spalle e sospirai portando la fronte verso il soffitto, aprendo successivamente le ante del mio armadio così da prendere i vestiti di ricambio.
-se sarà così tutti i giorni, fa che venga fuori presto...- pensai rivolta al Dio.
Anche se il mio corpo urlava di prendere una pausa, avevo deciso già da tempo che sarei andata avanti senza interruzioni; nessuno era concordo con la mia idea, ma la dovevano accettare così com'era, perché ero sicura di me e del fatto che sarei riuscita ad arrivare al mio obbiettivo, l'obiettivo che ci eravamo fissati: convincere il Re di Damire dell'innocenza di Jungkook.
Mi immersi nella vasca dopo che questa si riempì di acqua calda, la cosa che più mi aiutava a rilassarmi.
Ricordai di quando feci la prima doccia con Jungkook, e il modo in cui era andata a finire...beh, avrei fatto tutto milioni di volte. Non per ciò che avevamo fatto, ma perché eravamo insieme, avevo la sua presenza accanto. E invece, adesso non la potevo avere.
Come se non bastasse, tempo prima lo avevano trasferito in una prigione lontana da entrambe le due città...non ne sapevo il nome, sapevo solo che era riservata alle persone appartenenti a un ceto sociale alto. Quindi, non sarei nemmeno potuta andare a fargli visita.Dopo essermi lavata con cura, mi avvolsi in un asciugamano e tolsi il tappo così che l'acqua potesse defluire e svuotare la vasca di marmo. Tornai in camera, dove mi vestii lentamente, prendendomi il giusto tempo.
Subito dopo mi asciugai i capelli e li legai con uno spago colorato cosicché non mi dessero fastidio e non andassero davanti gli occhi; scesi le scale, e un fortissimo odore di carne e verdura mi arrivò alle narici.
Un piccolo sorriso andò a definire le labbra, diventò ancora più largo quando vidi quelli dei miei famigliari."Sedetevi che è pronto!" Urlò mia madre, per farsi sentire da papà e Hyunsik.
Infatti, questi due entrarono in cucina dopo appena cinque minuti, dandomi ognuno un bacio sulla guancia per salutarmi visto che, da quando ero entrata, non li avevo visti neanche mezza volta. Si sedettero assieme a noi e, dopo esserci augurati una buona cena, incominciammo a mangiare e come ogni volta a parlare vivacemente.
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~Aɳɠҽl [Jeon Jungkook]~
Fanfic(Sequel di Guardian) "Grazie per tutto...grazie per esistere, grazie perché soltanto tu sei stata in grado di porre fine all'incubo in cui ero rimasto prigioniero...grazie per aver creduto in me, grazie per aver risposto tutto il tuo amore nel mio c...