Ringrazai i due ragazzi che mi avevano accompagnato e, senza perdere altro tempo, presi le mie valigie e andai verso la piccola casetta, la quale mi sembrava molto più piccola e diroccata. Abituata al palazzo...
Chissà come sarebbero stati felici i miei nel vedermi, non stavo nella pelle perché volevo stare con loro e con i miei fratelli, parlare e spiegare perché la mia assenza era stata così lunga. Magari mi sapevano dare un aiuto anche psicologico.
Bussai alla porticina di legno di quercia, e dopo poco vidi spuntare da essa la figura bassa di mia madre; sentivo già le lacrime agli occhi e neanche ci eravamo scambiate la prima occhiata.
Successivamente, quando i suoi occhi castani e lucidi mi riconobbero, fece un sorriso talmente largo da prendere tutto il viso e mi strinse a sé calorosamente.Solo Dio sapeva quanta tenerezza e dolcezza sentii in quel gesto pieno di amore e affetto. Solo Dio sapeva quanto mi era mancata la sua stretta...
La mamma si staccò e mi prese per mano, mi condusse in casa e chiuse la porta alle nostre spalle."Caro! Ragazzi! Venite a vedere, presto!" Urlò facendo eco nelle quattro mura.
Neanche ebbi tempo per guardarmi attorno, che sentii tre voci maschili fare capolino dal soggiorno; mio padre e i miei fratelli maggiori.
Ecco, infatti, che spuntarono tre volti adulti. Diamine quanto mi erano mancati, quanto mi era mancata la mia famiglia."Non ci credo, bambina mia!" Esultò papà sorridendo felice e venendo, assieme ai miei fratelli, verso di me.
"EunMi-ah!" Fece il più grande fra noi tre, Hyunsik. "Sei davvero cresciuta"
"Mi siete mancati tanto, non immaginate...sono così felice di vedervi" mormorai con la vista sfocata a causa delle lacrime. "Sul serio non sarei riuscita a vivere oltre senza di voi..."
"Vieni piccola, andiamo in cucina, così possiamo parlare! È forse un regalo del Signore?" Chiese mia madre avvolgendo una mano al mio fianco. "Ti hanno dato anche dei vestiti nuovi! Sono bellissimi!"
"Mamma, calmati" risi sedendomi al tavolo di legno della modesta cucina.
Mi imitarono, guardandomi felici mentre mamma mi teneva le mani e i miei due fratelli mi osservavano e, assieme a papà, si complimentavano ancora forse senza realizzare che quella era la realtà, e non un sogno.
"Hai trovato un fidanzato? Com'è?" Domandò di slancio Daehyun, l'altro ometto di casa.
Sospirai, mordicchiandomi il labbro e assumendo un'espressione malinconica. "Io...ce l'ho, ma vorrei tanto che non fosse in una situazione così difficile..."
"Mh? Che cosa è successo?" Si accigliò mamma, stringendo la presa sulle mie mani in un segno preoccupato.
"È una storia tanto lunga, mamma, impiegherei molto tempo per spiegarla tutta...ma non vi è arrivata la notizia?"
"Uhm no, a dire la verità" la mamma guardò papà scuotendo il capo. "Forse ci vogliono portare via delle bestie? Oppure ce le vogliono regalare?"
"N-no, non è niente del genere" mormorai abbassando lo sguardo alle cosce. "Solo- solo che...i-il principe è sospettato per omicidio"
Silenzio.
Mi guardavano sorpresi e meravigliati. Potevo capirli, d'altronde avevo vissuto l'esperienza in prima persona; ero abbastanza consapevole del fatto che fosse una notizia importante, ma anche orribile.
E a pensare che, con lui, avevo passato tutte le mie notti migliori."O-omicidio?" Sussurrò spezzando il silenzio Hyunsik. "Ne sei davvero sicura? Lui non è una persona che farebbe una cosa simile"
"Lo so! È per questo che io...mi sento molto strana...è come se nel profondo sentissi che non è colpa sua, che dietro tutta questa scena ci sia una mente malata che vuole il nost- il suo male"
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~Aɳɠҽl [Jeon Jungkook]~
Fanfiction(Sequel di Guardian) "Grazie per tutto...grazie per esistere, grazie perché soltanto tu sei stata in grado di porre fine all'incubo in cui ero rimasto prigioniero...grazie per aver creduto in me, grazie per aver risposto tutto il tuo amore nel mio c...