Capitolo 8

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Senza neanche accorgermene, era arrivata l'alba.
Essa fece riflette i raggi arancioni su tutto il terreno, portandomi ad aprire e chiudere un paio di volte gli occhi a causa delle luce abbagliante che era filtrata dalla finestra.

Mi alzai dal letto, mi sistemai i capelli e scesi le scale per arrivare in cucina; non vidi nessuno, stranamente neanche la mamma. Di solito, lei si svegliava prima di tutti noi per prepararci la colazione e fare le prime pulizie quotidiane.
Feci spallucce pensando che avesse bisogno di riposo, quindi senza aspettare andai ai fornelli e misi in una padella le uova.
Poi, mentre quelle cuocevano, presi altri piatti e preparai l'impasto per un dolce. Speravo che venisse fuori almeno decente, visto che da appena sveglia non ero brava a cucinare.

Dopo aver riempito il testo con l'impasto, misi questo a cuocere; intanto trasferii le uova cotte in un contenitore, che servii a tavola.
Apparecchiai con cinque piatti, cinque bicchieri e cinque paia di bacchette, tutte ordinate. Misi sulla superficie il latte, il caffè freddo e successivamente il dolce. Sembrava squisito, era dorato al punto giusto e dal profumo pareva che avevo proprio fatto un miracolo.
Sorrisi felice di me stessa, dandomi del genio da sola.

"Oh, qualcuno è sveglio allora" rise qualcuno alle mie spalle.

Mi voltai per vedere chi fosse, e un sorriso dolce si formò sulle mie labbra. "Già, mi sono alzata persino prima della mamma. Hai fame? Ho preparato da poco un dolce, spero che il gusto sia buono quanto l'esterno..."

"Certo che lo sarà, EunMi-ah" rise mio fratello Daehyun. "Aspettiamo gli altri?"

"Sì, dai. Intanto parliamo, è da un po' che non mi racconti qualcosa"

"In realtà non sapevo neanche se ti avrei trovata a casa, stamattina" mi prese in giro. "Ci stai mettendo davvero tanto impegno..."

Sospirai sedendomi davanti a lui. "Ho capito che se non ci provo con tutte le mie forze, ciò che è stato prima risulterà vano. Non voglio che accada, perché...sono stata forse la prima persona con cui si sia confidato fino in fondo, mi ha detto più volte che ero la sola capace di fargli battere il cuore...e io ci credo ciecamente"

Un sorriso triste andò a sostituire quello tenero che avevo prima.
Abbassai lo sguardo alle mani, che avevo preso a torturare con le unghie per il nervoso.

"Passiamo ad altro, per favore...va bene lo studio? Il lavoro?"

"Oh sì, sto cercando di andare avanti con l'anno perché è uno dei più importanti. Poi, chissà, qualcuno mi assumerà"

"Lo spero tanto per te" sorrisi dolce, immaginando davvero mio fratello con un camice bianco da dottore. "In tal caso saprò da chi farmi curare"

"Buongiorno piccoli" cantilenò una voce femminile.

Mamma. Come confonderla, del resto.
Ci passò dietro augurandoci un buon giorno, mi stropicciò i capelli e poi si sedette con noi.
Poco dopo, arrivarono anche papà con Hyunsik. Finalmente riuniti a tavola.

Iniziammo a fare colazione, parlando fra noi come se non ci vedessimo da una vita. Certo, gli argomenti non erano molto vari...poiché riguardavano solo gli animali, l'orto e le faccende di casa...però mi bastava stare in loro compagnia e poi veniva tutto il resto.

Dopo la colazione, papà e Daehyun andarono fuori per governare le bestie, e io, la mamma e Hyunsik rimanemmo in casa. Fuori si era alzato un vento gelido: lo vedevo dalle tende che non facevano altro che muoversi.
Aiutai mia madre a lavare i piatti, poi tornai seduta per parlare. Vedevo la contentezza negli occhi e nella voce di mamma, felice del fatto che fossi tornata a casa. Certo, credevo che, come ogni madre, non avrebbe mai voluto che andassi in luoghi pericolosi...però era necessario, strettamente necessario.
Le avevo spiegato, a lei come al resto della famiglia, che dopotutto non ero da sola a voler portare avanti quell'idea, ma avevo l'aiuto psicologico e materiale di Johyun e di suo padre, anche dell'amico calzolaio di quest'ultimo.

~Aɳɠҽl [Jeon Jungkook]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora