L'alba di un nuovo giorno.

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1. L'ALBA DI UN NUOVO GIORNO.

"He's a god, he's a man
He's a ghost, he's a guru
They're whispering his name
Through this disappearing land
But hidden in his coat is a red right hand."
(Red Right Hand, Nick Cave)

Marzo 1916, Verdun (Francia)
Amabel osservava con attenzione la situazione che si presentava ai suoi occhi. I soldati appena rientrati dalla ronda serale si preparavano per la successiva perlustrazione notturna. Le nuove reclute sistemavano i loro sacchi a pelo nelle nicchie della grande stanza, alcuni erano terrorizzati, altri piangevano in modo sommesso, e altri ancora fissavano il vuoto. Gli unici che ridevano rumorosamente erano gli scavatori di gallerie, una squadra di soldati-minatori specializzati con il compito di assaltare i nemici con le bombe. La Guerra imperversava ormai da due anni, da quando era stato assassinato l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, tra i maggiori Paesi divisi in fazioni. Il conflitto non stava risparmiando nessuno, uccideva chi combatteva sul campo, ma anche chi restava a casa in attesa di uomini che non sarebbero tornati o che sarebbero tornati ma con gravi traumi.
"Amabel, va tutto bene?"
Emily, il capo delle infermiere, le sorrideva con fare affabile. Era una ragazza molto dolce e una gran lavoratrice.
"Sì, va tutto bene. Stavo solo riflettendo."
La porta della mensa si spalancò e un manipolo di soldati entrò tra schiamazzi di ogni genere: erano sopravvissuti ed era motivo di gioia. Un soldato si inchinò davanti a Amabel goffamente.
"Dottoressa Hamilton, per vostra sfortuna sono ritornato!"
"Per mia fortuna siete ritornato! E' sempre un piacere rivedervi, sergente Jones."
Amabel era il medico assegnato all'accampamento inglese Numero 170 in Francia. Era il suo primo incarico ed era stata inviata nelle campagne francesi con l'equipe dell'ospedale centrale di Londra.
"Avanti, Jones, smettetela di importunare le belle ragazze!" lo rimbeccò uno degli scavatori alzandosi in piedi per farsi vedere. Il sergente Jones si avvicinò a lui, lo trucidò con lo sguardo e l'attimo dopo si abbracciarono tutti contenti.
"Siete un vero mascalzone, Shelby." Gli mormorò Jones, dopodiché salutò Amabel con un altro precario inchino e lasciò la mensa.
Amabel era sul punto di rifugiarsi in camera a leggere quando una figura l'affiancò. Era un uomo alto, dal fisico tonico, i capelli neri facevano contrasto con gli occhi azzurri.
"Vi serve qualcosa?" domandò gentilmente.
"Volevo solo presentarmi. Thomas Shelby, al vostro servizio." Disse, afferrandole con delicatezza la mano per posare un bacio leggero sul dorso. Amabel arrossì, era il primo che si comportava così, gli altri soldati in genere la ignoravano.
"Io sono la dottoressa Amabel Hamilton."
"Devo dare una lezione a Jones perché non vi dia più fastidio?"
"Non siete un cavaliere ed io non sono una donzella in pericolo. Non preoccupatevi."
La riposta piccata della ragazza fece sorridere Thomas, adorava le donne in grado di tenergli testa. Da qualche tempo aveva notato la dottoressa, i capelli castani erano lievemente mossi, aveva due grandi occhi marroni, il portamento di un membro di buona famiglia, ma ciò che lo colpiva di più era il carattere determinato e irremovibile.
"E chi vi dice che io non sia un cavaliere? E voi, voi siete sicura di non essere una donzella in pericolo?"
"In pericolo vi ritroverete voi se non terrete quella bocca chiusa, sergente maggiore Shelby. Sono una donna, mica una stupida."
"Siete una splendida donna."
Amabel alzò gli occhi, non era il primo che cercava di farle la corte, ma era l'unico che lo faceva con tanta schiettezza.
"E voi siete uno sciocco se credete che cederò ad un banale complimento."
"E' risaputo che io sia uno sciocco, soprattutto in presenza di una bella donna." Replicò Thomas con un sorriso sghembo, uno di quelli per cui Arthur e John lo avrebbero deriso. Amabel chiuse con enfasi una cartella medica e gli diede le spalle.
"Peccato che io non sia una bella donna e che voi, dunque, rimaniate comunque uno sciocco."
"Tommy, noi stiamo andando a ubriacarci. Vieni con noi o continui a fare il cascamorto con la signorina?" gridò un suo compagno dal fondo della mensa, scatenando una risata da parte di tutti gli altri. Thomas scosse la testa con un sorriso divertito e si mise le mani in tasca.
"I vostri amici vi reclamano, dovreste andare." Gli disse Amabel altrettanto divertita.
"Dovrei ma non voglio."
"Andate, sergente maggiore Shelby. Le risate non dureranno ancora per molto."
"Ci incontreremo ancora, dottoressa?"
Amabel sospirò e, senza voltarsi, si incamminò.
"Chissà."

Red right hand || Tommy Shelby Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora