Capitolo quattro

1.7K 130 18
                                    

Jimin's pov

Guardai l'orologio, assicurandomi di non aver perso troppo tempo.
Le nove e mezza. Avevo mezz'ora per arrivare alla festa.
Sospirai, togliendo gli auricolari e guardando il cielo. Non mi ero neanche accorto di quanto tempo fosse passato.
Sorrisi, vedendo la stella più luminosa che come sempre era lì, a vegliare su di me.
"Ciao mamma."
Iniziai a parlare, fissando quella stella così meravigliosa e splendente.
"Hai visto? È tornato Jungkook... ed io che volevo smettere completamente di pensarci!"
Mi coprii gli occhi con un braccio, sentendoli pizzicare.
"Se solo tu fossi ancora qui, mamma... sicuramente mi daresti degli ottimi consigli."
Iniziai a piangere silenziosamente, continuando a coprirmi gli occhi con il braccio.
"Mi manchi tanto mamma..."
Continuai a piangere, fino a quando non sentii un rumore poco distante. Mi girai verso la fonte del rumore, con un movimento stanco, quasi come fossi senza forze. Il mio sguardo incrociò quello di Jungkook, che spalancò gli occhi non appena vide i miei pieni di lacrime. Ci guardammo per non so quanto tempo, finché Jungkook non fece un passo verso di me. A quel punto, mi alzai di scatto, asciugandomi le lacrime e andando nella direzione opposta alla sua.
Mi sembrò di sentire pronunciare il mio nome, ma a voce talmente bassa, che non ci feci neanche caso, continuando a camminare, per allontanarmi il più possibile.


"JIMIIIIIIIIN"
Sorrisi, vedendo Namjoon correre verso di me e mettermi un braccio intorno alle spalle.
"Eccolo qui, il mio piccolo amico elfo!"
Esclamò, scompigliandomi i capelli.
"Hey hey amico, vacci piano, glieli stacchi i capelli di questo passo..."
Namjoon smise di scompigliarmi i capelli, ma lasciò il braccio sulle mie spalle.
"Esagerato, per due carezze"
Indicai i miei capelli, che ormai sembravano quelli di un super saiyan, guardandolo male.
"Due carezze? Hyung, sembra che sulla mia testa non ci sia più forza di gravità"
Il rosso davanti a noi scoppiò a ridere, annuendo.
"Io ci ho provato a fermarlo!"
Lo guardai sarcastico, sorridendo.
"Oh sì Hoseok, ho visto, per poco non ti facevi male per quanto ci provavi, mamma mia"
Scoppiammo tutti a ridere, e Hoseok alzò le spalle.
"È il pensiero che conta. Comunque, che dite, entriamo? Si gela qua fuori."
Io e Namjoon annuimmo, seguendo Hoseok all'interno.

Guardai quell'ammasso di pecore sudate, cercando di farmi strada senza toccarli troppo. La doccia l'ho già fatta, grazie mille. Mi diressi al bancone, stando attento a non allontanarmi troppo dai miei amici.
"Che posso fare per te, pasticcino?"
Guardai il barista, leggermente confuso. Ma chi lo conosce questo?
"Puoi non chiamarmi pasticcino. Tipo mai più."
Il ragazzo scoppiò a ridere, appoggiandosi al bancone.
"Il gattino ha tirato fuori le unghie?"
Stavo per rispondere, ma qualcuno mi precedette.
"Le unghie te le ficco in culo se non chiudi quella fogna."
Mi girai di scatto, vedendo Jungkook sedersi accanto a me.
"Chi sei, il suo ragazzo?"
Mi squadrò dall'alto in basso, facendo poi un mezzo sorriso sarcastico.
"Ma va, io con questo qui? È solo che ho sete, pago per prendere da bere, non per guardare un porno di pessima qualità.
Per caso attiri i baristi, Park?"
Non risposi. Mi aveva appena definito 'questo qui' e chiamato 'Park'. Assunsi un'espressione disgustata. Chissà cosa prova a sputare nel piatto in cui ha mangiato.
Mi alzai, andando verso i miei amici, che nel frattempo si erano fatti servire dall'altro barista.
"Che fai, non prendi da bere?"
Mi chiese Hoseok, indicando con un cenno il bancone.
Mi voltai, guardando Jungkook, che mi fissava a sua volta, sorseggiando il suo drink.
"Non ho più sete."
Namjoon cercò di capire cosa stessi guardando, ma lo trascinai via, andando verso il centro della stanza.
"Dai Nam, balliamo!"
Il mio amico spalancò gli occhi, fermandosi di scatto.
"Cosa? Jimin, io non so ballare"
Hoseok si unì a noi, iniziando a muoversi a ritmo.
"Lo sappiamo Namjoon, lo sappiamo"
Namjoon mise il broncio, ma sorrise subito dopo, iniziando a ballare. Cioè insomma, se quello si può definire ballare.
Dopo una decina di minuti, iniziai a sentirmi stanco, per cui decisi di uscire.
"Dove vai?"
Mi chiese Hoseok, urlando per sovrastare la musica.
"Esco a prendere un po' d'aria, sono stanco."
Il rosso mi guardò un attimo, per poi scuotere la testa.
"Sei proprio un vecchio"
Sorrisi, andando verso l'uscita. Ha ragione, sto diventando vecchio.
Una volta uscito in cortile, inspirai profondamente. Aria pulita, una santa cosa.
Restai fuori circa cinque minuti, poi feci per ritornare dentro, ma qualcosa mi bloccò. Una voce, non molto distante. Tornai indietro, cercando di sentire bene.
"Tenetelo fermo, lo stronzo!"
Spalancai gli occhi, indeciso sul da farsi. Alla fine, decisi di avvicinarmi, cercando di non farmi vedere.
"Adesso non fai più il gradasso, vero?"
Mi avvicinai di più, riuscendo a vedere due ragazzi che ne tenevano fermo un altro, mentre il barista di prima stava in piedi di fronte a loro.
"Il gradasso?"
Sobbalzai, riconoscendo subito a chi apparteneva quella voce.
"Solo perché ti ho detto che ti avrei ficcato gli artigli in culo? Quanto sei esager-"
Non riuscì a finire la frase, che il ragazzo gli sferrò un pugno.
Chiusi gli occhi, spaventato. Ma li aprii nuovamente, quando sentii Jungkook ridere.
"Sai qual è la differenza tra me e te? Che io ti ho spaventato solo con una frase, mentre tu non riesci a spaventarmi nemmeno con i tuoi due orchi."
Un altro pugno.
"Spaventarmi? Tu?"
Jungkook abbassò la testa, e a giudicare dal tono della sua voce, sembrava stesse sorridendo.
"Se non ti avessi spaventato, non avresti avuto bisogno di portarti questi due. Sei solo un codardo."
Il ragazzo non rispose. Semplicemente sorrise, guardò i suoi amici e disse una frase che mi fece andare completamente in tilt.
"Ammazzatelo."

Happy ending /Jikook\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora