Capitolo sette

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*Canzone: Someone you loved.
È la canzone che ho ascoltato mentre scrivevo il capitolo. Credo che ci si addica davvero tanto, per cui vi consiglio di ascoltarla mentre leggete

Vi auguro una buona lettura, spero che il capitolo vi piaccia 🖤🥀




Jungkook's pov

Chiusi di scatto il fumetto, dopo aver sentito Jimin lasciare la stanza.
"Cazzo..."
Sussurrai, mettendomi a sedere.
"Cazzo!"
Dissi a voce più alta, lanciando il fumetto dall'altra parte della stanza. Mi presi la testa tra le mani, cercando di calmare i mille pensieri che mi tormentavano. Chiusi gli occhi, iniziando a massaggiarmi le tempie. Cercai di regolarizzare il respiro, sdraiandomi e spegnendo la lampada.
"È colpa tua, idiota..."
Dissi piano, coprendomi fino alle orecchie.
"È tutta colpa tua."
Continuai a ripetere, sentendo gli occhi sempre più pesanti.

Cammino lentamente nel piccolo boschetto, guardandomi intorno. Non so per quale motivo, ma mi sembra di aver già vissuto questa scena. Mi fermo un attimo, cercando di capire il motivo per il quale mi risulti così familiare.
"Ammazzatelo."
Mi giro di scatto, sbarrando gli occhi. È la stessa identica scena di qualche sera fa. Io sono in ginocchio, mentre i ragazzi iniziano a picchiarmi.
Chiudo gli occhi, rivivendo quella terribile scena. Poi però li riapro, guardandomi intorno e iniziando a cercare la persona che, anche quella volta, mi aveva salvato. Guardo ovunque, ma non riesco a vederlo.
"Cercavi me?"
Mi giro di scatto, trovandolo di fronte a me.
"Jimin..."
Sussurro, voltandomi poi a guardare la scena di me, che vengo preso a calci e pugni.
"Tu dovresti-"
Inizio a dire, ma Jimin mi blocca all'istante, iniziando a ridere amaramente.
"Dovrei essere lì. A salvarti. Giusto?"
Annuisco, cercando di avvicinarmi, ma lui si allontana.
"Perché?"
Mi chiede, mentre le lacrime iniziano a scorrere sul suo viso.
"Ti ho salvato milioni di volte, Jungkook. Ti ho aspettato. Ho fatto di tutto per te. E tu sei comunque riuscito a dirmi che non ti importa nulla di me. Quindi dimmi, perché dovrei salvarti?"
Sbarro gli occhi, allungando la mano verso di lui, che però, si allontana sempre di più.
"Perché..."
Sussurro, continuando a guardarlo mentre si allontana.
"Perché non ce la faccio da solo."
Cado in ginocchio e, in un istante, Jimin scompare e tutto diventa buio. Le lacrime iniziano a scorrere sul mio viso, mentre mi accovaccio sul pavimento.
"Non lasciarmi, ti prego..."
Singhiozzo, coprendomi il viso con le mani.
"Non di nuovo."

Mi svegliai di colpo, mettendomi subito a sedere. Controllai l'orario sul telefono, vedendo che erano le tre di notte.
Sospirai, cercando di regolarizzare il respiro, iniziando poi a cercare l'interruttore a tentoni, accendendo la lampada per poter andare a prendere un bicchiere d'acqua.
"Cazz-"
Iniziai a dire, pensando solo dopo aver premuto l'interruttore che avrei potuto svegliare Jimin. Ma mi bloccai, vedendo il suo letto vuoto. Non era tornato in camera.
Continuai a fissare il letto per cinque minuti buoni, prima di mettere le scarpe e uscire dalla stanza.

Feci il giro di tutto il campus, non trovandolo da nessuna parte.
Sospirai per l'ennesima volta, iniziando a chiedermi se non fosse il caso di tornare in stanza. Poi, però, guardandomi intorno, vidi una piccola collinetta, con un grande albero in cima. Sorrisi, e iniziai a camminare, vedendo Jimin sdraiato a guardare il cielo.
"Ehi."
Sussurrai, mettendomi davanti a lui. Di tutta risposta roteò gli occhi, sbuffando.
"Puoi toglierti? Mi copri la visuale."
Disse, con uno tono di voce così tagliente che quasi mi fece male.
"Io... non ti ho visto rientrare in stanza."
Fece un sorriso di scherno, alzando leggermente le spalle.
"Forse perché non sono effettivamente rientrato? Studi medicina, spero per i tuoi futuri pazienti tu sia più intelligente di così."
Rimasi in silenzio, non sapendo che rispondere.
"Ma Dio santo, sei sordo? Non riesco a vedere nulla, ti togli?"
Chiese esasperato, sollevandosi sugli avambracci.
"Ero preoccupato."
Fu l'unica cosa che mi uscì dalle labbra. Jimin scoppiò a ridere, alzandosi in piedi.
"Cavolo, ci ho quasi creduto. Perché non studi recitazione?"
Mi massaggiai le tempie esasperato, chiudendo gli occhi.
"Jimin..."
Cercai di dire, ma lui mi fermò con un gesto della mano.
"Jimin un cazzo. Mi sono rotto dei tuoi sbalzi d'umore, di continuare a chiedermi cosa pensi, di cercare costantemente di capirti, quando tu non fai assolutamente niente per venirmi incontro. E sai una cosa assurda? Tu sei la ragione per cui non sono riuscito a rispondere a Jackson. La ragione per cui pensavo di dirgli di no, per cui per due fottuti anni gli ho detto di no. E invece adesso, ti sei trasformato nella ragione per cui gli ho risposto di sì."
Disse esasperato. Abbassai lo sguardo, sentendo gli occhi pizzicare.
"Gli hai detto di sì?"
Chiesi talmente piano che faticai a sentirlo pure io.
"Che avrei dovuto fare? Per due anni, due fottuti anni, gli ho detto di no Jungkook. Per te. Solo per poi sentirti dire che non te ne importa niente? Ero pronto a dire di no, se solo tu me l'avessi chiesto. Ed odio tutto ciò. Odio il fatto che le mie decisioni dipendano da te, da quello che fai. Sono stanco, Jungkook. Non ce la faccio più."
Concluse con un filo di voce. Alzai lo guardo, vedendo Jimin che mi fissava con sguardo spento, stanco. Avrei voluto solo iniziare a gridare, chiedergli scusa, ma non feci nulla di tutto ciò.
Invece, mi appoggiai al tronco dell'albero, alzando lo sguardo al cielo.
Sentii Jimin sbuffare e, dopo qualche secondo, voltarsi, iniziando a camminare.
"Ci ho provato, Jungkook. Ti avevo detto che sarei sempre stato la tua luce. Ma non posso illuminare qualcuno che vuole rimanere nel buio."
E i suoi passi si fecero sempre più lontani, fino a scomparire.
Scivolai sulla corteccia, sedendomi sul prato.
"Rimanere nel buio è l'ultima cosa che voglio."
Dissi, guardando poi il punto da dove Jimin era ormai scomparso.
"Ma preferisco rimanerci da solo, piuttosto che portarti con me."

Happy ending /Jikook\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora