Le stagioni cambiavano e il tempo lentamente si consumava.
L'estate fu trasportata via dal vento gelido dell'autunno e il verde della natura iniziò a prendere le dolci sfumature del giallo fino a diventare rosse .
Quell'inverno doveva essere nordico vedendo già il freddo dell'autunno.
Avevamo trascorso l'estate in Grecia, tutti tranne Maja che era restata con Manu a Venezia.
Non amava l'estate, preferiva il freddo e il suo amore per Venezia era incorruttibile. Aveva passato i giorni a dipengere i turisti che passavano sotto il balcone della casa da pochi metri quadrati.
Guardava le sue creazioni e ti raccontava le storie di quegli sconosciuti così lontani dalle nostre vite. E io l'ascoltavo con mani sotto il viso e occhi lucidi.
Tutti quei disegni in bianco e nero li teneva in una cartellina rossa con una rosa nera stampata sopra.
Lei la svogliava delicatamente spiegandoti ogni dettaglio importante.
E poi arrivavamo all'ultimo ritratto. Lo guardava sfiorarando le punta delle dita sul volto disegnato accuratamente sulla carta ingiallita.
Non diceva nulla.
Era sempre la stessa faccia, gli stessi lineamenti, gli stessi occhi.
Era sempre lui: Ville Valo
Chiudeva la cartellina frettolosamente e la metteva via sempre in un posto diverso.
Si girava verso di me e mi faceva un sorriso ampio.
Notavo però gli occhi lucidi, le mani tremanti e l'ansia nei suoi gesti.
《Perché ti comporti così con quel cantante? Non lo conosci, non puoi amarlo》
il suo sguardo perso si posò sulla fotografia dietro di me.
《mi ha salvato l'anima, me la salva ogni volta che sento la sua voce.
È gratitudine e anche amore con un pizzico di romanticismo e mistero.
Perché l'amore è un mistero inspiegabile.
Ci ha provato la religione a spiegare l'amore coinvolgendo dio ma ha fallito, come la scienza.
Io ho delle teorie su cos'è l'amore ma sono vaghe..
Per me amare è un arte: come la pittura o la danza ma soprattutto la musica. Ville con la sua musica mi riempie, e a me piace pensare che mi ami..》
Maja era così.
Per qualcuno speciale per lei avrebbe dato la vita.
Avrebbe rinunciato alla sua vita solo per un respiro di Ville.. di Ville.
Non so se l'avesse fatto anche per me, e questo mi distruggeva perché voleva dire che non ero al primo posto nella sua scala gerarchica, ero seconda, sì, ma non prima.
Ero seconda.
seconda...
《Emma, non fidarti di nessuno... solo di me e di lui.》lo disse puntando con l'indice il poster di Valo《le persone non sono realmente quelle che conosci.. sono diverse.. false》
guardai il poster.. perché lui? perche proprio di lui mia sorella doveva essere dipendente a tal punto che mi diceva di fidarmi di lui.. uno sconosciuto famoso che vive a km da me.
《lo farò》
le parole mi scivolarono di bocca.
La vidi sorridere
《bene, adesso devo andare via》
《Da Manu? Posso venire anch'io?》
Si passo le mani sulla chioma rossiccia e si avvicinò alla porta.
《No》
Uscì velocemente dalla camera dimenticandosi di salutarmi, di abbracciarmi come aveva sempre fatto.
Mi sentivo vuota..
《Ville Hermanni Valo... Lei mi ha rovinato la vita, e non solo la mia》
Presi il poster e lo fissai per qualche secondo.
Aveva I lineamenti alquanto femminili, ma non era sgradevole da vedere... ma io lo odiavo... lo dovevo odiare.
Strappai con rabbia la carta riducendola in strisce non uniformi.
Non era più lui, non c'era I suo viso, il suo corpo erano solo pezzi di carta.
Li presi con cura e li posai sul letto di mia sorella.
Uscì dalla stanza promettendomi che non me ne sarei pentita.
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Cyanide Sun
FanfictionCon "loro" intendeva gli His Infernal Majesty il gruppo Finlandese che aveva aperto il cuore e l'anima a mia sorella. Il gruppo che l'aveva fatta innamorare di quel cantante che lei reputava "misterioso" ma anche "dolce". Lo stesso gruppo che l'ave...