Play Dead

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Mi svegliai con un filo di luce in faccia e la dolce aria primaverile invadermi le narici.

Era sorto il sole da poco e già gli uccellini avevano iniziato a "cantare" come se ti ricordassero che ormai anche l'inverno era finito.

Tutto sembrava dire che sarebbe diventata una bella giornata, piena di sorrisi e risate, ma Maja mi aveva insegnato che essere troppo positivi era un male.

mai avere grosse aspettative, si finisce per illudersi troppo

Oggi l'avrei vista per il suo compleanno. Stranamente aveva deciso di "festeggiarlo" a casa con la famigla.

Erano tre mesi che non la vedevo. Era andata a Roma con alcuni suoi amici per un festival mentre io mi annoiavo difronte al mondo. In questi mesi capii quanto le volevo bene, quanto fosse importante per me.

Mi mancavano I nostri discorsi notturni sotto la luna piena (che ha il viso di David Bowie) mentre bevavamo litri di caffe.

Tutto questo non succedeva sempre, ovviamente.

Con il passare del tempo Maja iniziò ad uscire più spesso, passando intere notti fuori. Iniziò ad essere più vaga e a sorridere di meno, speravo infatti che Roma l'avesse cambiata.

Iniziai a prepararmi per andare al "24h market" perché mi servivano gli ingredienti per un dolce che avrei fatto. Il "24h market" non è altro che un mercato con tutto dentro, gestito da dei Pachistani simpatici con sempre in mano offerte di cibi esotici.

Anche l'idea di prendere delle decorazioni per la "festa" mi ronzava in testa,  come le candeline a forma di 2 3 o dei palloncini che ti auguravano un buon compleanno.

A quell'ora tutto era calmo, anche la nostra aria casalinga.

Spesso casa mia era invasa da rumori : dalle urla di mia madre, alla televisione accesa per nessun motivo, fino alla musica a tutto volume di mia sorella. Ero cresciuta sentendo il frastuono a casa mentre io rimanevo in silenzio, e quella situazione di tranquillità era... semplicemente insolita.

Mi sarei messa la maglietta dei Guns & Roses di Maja con un paio di leggins grigo topo. Abiti sobri, perfetti per non dare troppo nell'occhio in paese.

Mi vestii velocemente e mi sistemai I miei lunghi capelli scuri di fretta. Sembravo leggermente trasandata ma mi sarei sistemata bene al mio ritorno

Mi guardai un'ultima volta allo specchio prima di partire.

Ero io. La versione giovane di mia madre, totalmente diversa da mia sorella. Carnagione olivastra, capelli poco folti, scuri come la notte e leggermente ondulati. I miei occhi erano anch'essi di mia madre, di un celeste scuro.

Maja invece aveva preso I capelli rossi e la pelle chiara da una nostra nonna lontana e gli occhi smeraldo da papà... Ma quelli di Maja erano diversi, pieni di luce e passione.

La luce di papà si era spenta ormai da tempo, ma forse era solo una mia impressione.

Mi mancava qualcosa... la collana degli HIM.

Aprii ogni cassetto, guardai in ogni angolo ma niente, non si trovava in camera mia.

Avrei potuto fare un salto in camera di Maja a prendere una delle sue migliaia.

Uscì dalla "mia" dimora, e cercando di fare meno rumore possibile, entrai nella stanza affianco.

Ormai potevo vedere ogni dettaglio di quella stanza anche al buio.

Letto con le lenzuola stellate (le sue preferite) a sinistra, ma passandoci affianco bisogna fare un passo lungo per colpa di un problema al pavimento di legno.

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