Mi svegliai alle quattro di notte per colpa di singhiozzi strozzati e lamenti provenienti dalla camera da letto accanto alla mia.
Mi alzai lentamente e a punta di piedi andai da mia sorella.
Cercai di aprire la porta senza far rumore, ma prima che lo facessi Maja si accorse che ero fuori dalla sua stanza.
《Posso entrare?》
《ti ho mai detto di no?》
La vidi là, seduta sul letto con I pezzi di carta sulle sue ginocchia.
《Che motivo c'era? Che ti ho fatto?》
Non mi guardò. Non mi sorrise e non iniziò a ridere come quando scherzava.
Non scherzava.
《lo rifaresti?》il suo tono di voce era debole ma allo stesso tempo tagliente come una lama. Avrei dovuto dirle la verità.
Avrei dovuto dirle di come ero gelosa di lei, così vicina alla perfezione ma allo stesso tempo in possesso di un unicità pazzesca mentre io mi vedevo banale.
Di come desideravo avere la sua passione infinità, il suo sguardo deciso e le sue parole dirette.
Dovevo dirle di quanto la vedevo assente nei miei confronti e di come invidiavo Ville.
Perché era lui il centro di tutto il suo mondo e questo per me era pura pazzia.
La devozione estrema ad uno sconosciuto solo per la "voce".
Ma lei era in grado di entrare dentro di me e di distruggere tutte queste mie idee facendomi dubitare della mia volontà, solo con uno sguardo.
《No, non lo rifarei》Lo dissi cercando di essere più sincera possibile. Ma forse lo ero.
Forse parte di me si pentiva.
Forse parte di me accettava Ville.
《Lo sapevo che non intendevi realmente farlo》
Alzò lo sguardo verso di me. Non aveva gli occhi lucidi. Non aveva I segni delle lacrime sulle guance.
Aveva solo un sorriso debole, divertito.
Aveva raggiunto il suo scopo divertenosi con me. Non c'era stata male per il suo poster disttutto, stava fingendo la sua tristezza solo per farmi star male.
Solo per sentire le mie scuse con la testa bassa e le unghie consumate.
Era tutto uno scherzo per lei.
Non l'avevo mai vista così insensibile difronte alle mie insicurezze.
《Và a letto Emma. Domani ci sveglieremo con calma e ci faremo un giro, magari ti compro qualcosa》
la guardai. I suoi occhi al buio splendevano come le luce di un faro in piena notte. Mi stregavano.
《Domani ho scuola》
Quel faro visto da tutti, preghiera di salvezza per molti naufraghi.
《 se è per questo non dovresti essere sveglia a quest'ora.》
Tutto era stato pianificato con cura, come un professionista. Si passò le dita tra I capelli con eleganza.
《No.. 》Diretta e schietta.
Si avvicinò a me con movimenti calmi e ancora una volta eleganti.
《Di che hai paura? Ti preoccupi troppo per I miei gusti. Non so per cosa ma sei strana, cambiata...》
《Ti vedo distante..》
Sentivo il tremolio nella mia voce, non perché stessi per piangere ma per il modo in cui riusciva a scoprirmi del tutto con una facilità impressionante.
《Stai tranquilla non ci lasceremo mai...
Sai quella canzone che balliamo insieme quando ci sentiamo sepolte vive dai problemi? Ti ricordi di Cyanide Sun? 》
Annuì. La sua mano andò a toccare la mia e un brivido attraversò la mia schiena.
《 Ecco, quella canzone è molto importante per me e l'ascolto spesso perché mi ricorda di noi. Ci lega, è la NOSTRA canzone. Non di Ville o di altri, solo noi due.
Solo noi che balliamo seminude in camera, lasciando che I nostri problemi scorrino via per alcuni istanti.》
Mi abbracciò.
il desiderio di dirle che volevo sentire la nostra canzone anche quella notte era grande ma eravamo entrambe stanche.
Mi addormentai con lei tenento in mano il nostro amatissimo VB.
Mi addormentai pensando alla canzone, e di quanto mi fidavo di lei, quasi da far paura.
Mi addormentai con un sapore dolce in bocca e una dolce melodia in testa, destinata a cullarti per l'eternità.
***
Angolo dello scrittore
grazie col cuore a chi ha iniziato a leggere questa storia.
voi siete l'ispirazione per l'artista, pronto a vendere l'anima per solo per voi...
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Cyanide Sun
FanfictionCon "loro" intendeva gli His Infernal Majesty il gruppo Finlandese che aveva aperto il cuore e l'anima a mia sorella. Il gruppo che l'aveva fatta innamorare di quel cantante che lei reputava "misterioso" ma anche "dolce". Lo stesso gruppo che l'ave...