La foresta di Moriko

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Mise nello zaino 🎒 la tazza color rosso fuoco, che le regalarono i suoi genitori per il suo ventiseiesimo compleanno, insieme a tutto ciò che le sarebbe servito per poter preparare un'ottima tisana allo zenzero e miele e uscì dalla porta di casa. Incastonata come un gioiello, nella sua piccola ma fruttuosa fattoria di montagna, la sua abitazione si trovava proprio a pochi metri da quella stupenda foresta di cryptomeriae e rododendri, che l'aveva vista protagonista di tanti pomeriggi passati a dedicarsi amore. 🌲Si incamminò dunque al suo interno, facendosi spazio tra quegli alberi secolari e maestosi. Non vedeva l'ora di addentrarsi al suo interno, sdraiarsi sulla sua coperta ed ammirare gli spiragli di luce oltrepassare quei graziosi rami, 🌿 che stavano per dare alla luce dei meravigliosi boccioli che parevano assomigliare a delle rose. Era finalmente arrivato l'hanami, il momento della fioritura.

Moriko era una ragazza di buona lena. Orfana di due genitori che l'avevano abbandonata poco dopo quel maledetto viaggio in Russia, decise di stabilirsi in un piccolo paese rurale giapponese che tanto le ricordava i suoi cari. Erano andati sul Pidan per godersi tra le sue rocciose pendici meridionali, quelle immense nuvole rosa e lilla, le azalee (comunemente conosciute come rododendri). Ma qualcosa andò storto. Il piccolo appartamento dove scelsero di soggiornare, subì una fuga di gas e nella notte 🌙, colti nel sonno, li uccise. Lei ora si dava da fare, per come poteva, con il suo orto ed i suoi animali, riuscendo persino a vendere alcuni prodotti al mercato locale. Ogni giorno però, come in simbolo di preghiera 📿, trovava il tempo di dedicare il suo tè a chi le aveva dato la vita.

Sennonché quel pomeriggio fu diverso da tutti gli altri. Scelto il posto dove iniziare l'allestimento del suo rito, sentì un fruscio di foglie 🍁 provenire da sopra la sua testa. Guardò in alto ed incredula vide sopra di sè, librarsi nell'aria, un Karasu-Tengu. Pensava che quelle fossero solo creature immaginarie, nate dalla fantasia di alcuni uomini dei tempi passati. Ed invece lui era lì. Mezzo uomo, mezzo corvo. Capelli bianchi, naso lungo quasi un metro e rosso come il proibito.

Moriko sapeva che quegli esseri mortali erano reputati malvagi, senza coscienza nè zelo. Ma lui era diverso. Vedeva nei suoi occhi paura e sgomento. Aveva una grande ferita che attraversava tutto il suo fianco. Era al suo stadio finale. 🦇Trasformatosi in uccello, volava via da chissà quale difficoltà aveva incontrato nella sua strada. Si mise vicino a lei. Le sussurrò che voleva redimersi per quella vita irosa e vendicativa. Voleva regalare un ultimo sorriso a chi avrebbe incontrato nei suoi ultimi istanti di vita.

Moriko fu immediatamente catapultata in una stanza fatta di luce. Suo padre e sua madre erano lì davanti a lei. La mamma la guardò e con gli occhi pieni d'amore le disse: "Figlia mia, noi stiamo bene, siamo qui ora. Avremo tutto il tempo per parlare e per pregare insieme, ma adesso vivi la tua vita. Condividi ciò che hai con un ragazzo che ti rispetti e ti mostri ogni petalo della sua anima". 🧚🏼‍♀️ Il padre invece la guardò, le sorrise e senza aprir bocca, continuò ad incidere con un piccolo utensile qualcosa, nel fondo di una tazza che aveva in mano.

Moriko aprì gli occhi. Era sola. Con la sua coperta di lino, il suo zaino ed il suo tè. Era stato tutto frutto della sua immaginazione. Si era addormentata poco prima del suo cerimoniale, stanca della mattinata trascorsa. Eppure, sentì vagare dentro di sè una piccola fiamma 🔥 di speranza e di felicità, che la portò a guardare il suo nuovo futuro. Decise di tornare lì solo quando avesse trovato marito. Bevve il suo intruglio e iniziò a riordinare, tornando così verso casa.

Passarono veloci gli anni. Moriko era diventata una perfetta mogliettina. Incontrò il suo principe azzurro ai margini di quelle file di rododendri poste al limitare del suo cascinale, intento a spaccare legna per conto del proprietario di quel bosco. 🧞‍♂️Fu amore a prima vista. Lui proveniva da una umile famiglia di un paese poco distante e si manteneva con quel duro lavoro. Lei lo apprezzava, non solo per la sua forza e determinazione, ma per il suo carattere dolce e romantico. Lo invitò dopo pochi mesi a convivere nella sua dimora. Era innamorata di lui e del suo animo buono: era lui l'uomo della sua vita.

Il tempo passò ed ecco dentro di lei una nuova luce. Un nuovo essere. 🤰🏼Moriko era grata ed appagata, ma dentro di sè una grande tristezza la logorava. Vedeva aprirsi sempre più quella foresta che un tempo era fitta e maestosa, con quei bellissimi alberi che l'avevano accolta come fosse una loro figlia, ma che il marito continuava a decimare.😞

Una mattina, nel quarto mese della sua gravidanza, Moriko era alla prese con la preparazione della colazione domenicale per lei ed il suo dolce maritino quando, presa dallo sconforto, buttò a terra tuttò ciò che aveva sistemato sul tavolo e iniziò a piangere. 😭Lacrime di disperazione e di tormento. L'uomo che aveva sposato stava distruggendo il suo ricordo più bello. Era inerme, non poteva contrastare il disboscamento del suo amato luogo in cui passava i suoi pomeriggi da ragazza. Il proprietario di quell'area non l'avrebbe mai permesso e suo marito avrebbe perso il lavoro. Sentì dietro di lei un braccio avvolgerle tutto il petto. Era il suo uomo. 🤴🏻La stringeva forte a sè. Si guardarono e lui, senza nemmeno aprir bocca, intuì subito quale fosse il motivo di tale rabbia e tristezza. Si scusò per ciò che stava facendo perchè sapeva quanto male stava provocando alla donna che amava così tanto. Ad un tratto un piccolo sorriso sulle labbra gli spuntò. Di certo era un'idea stupida e forse inutile, ma le propose quel giorno di fare colazione insieme nel luogo da lei tanto amato.
Moriko lo strinse forte a sè e, decisa, accettò di buon grado.

Preparò un piccolo cestino con tutto il necessario e si avviarono all'interno dell'ormai umile foresta. Decise di dirigersi nello stesso luogo in cui, per l'ultima volta, era stata assalita da quel profondo e bellissimo sogno. 🌾Desiderava mostrare ai suoi genitori che il loro volere era stato esaudito. E non solo. Da lì a poco (Moriko non sapeva) avrebbe ricordato quel giorno per sempre.

Arrivarono. Sistemarono il lenzuolo di lino e tirarono fuori tutto il necessario. Si sedettero ed iniziarono a gustare ciò che di buono Moriko aveva creato con le sue mani. Ad un tratto un fruscìo e dopo poco, un rumore secco li interruppe. Un ramo si staccò dall'albero vicino. Era un ramo fiorito, ancora nel pieno della sua linfa vitale. 🍃Un odore intenso, ricco, pieno. Quasi celestiale. Si chiesero come fosse possibile che un ramo di cotanta bellezza e nel pieno della sua primavera, potesse staccarsi da solo e con così tanta facilità.

Moriko si alzò: volle andare a vedere da vicino quella bellissima fronda. Tra i petali rosa, vide un color rosso spento. Subito non capì cosa fosse e spostò dunque i petali del fiore che stavano coprendo ciò che aveva intravisto. D'un tratto un espressione di enorme stupore. ☕️La sua tazza. Solitaria, ammaccata, un po' ingiallita e coperta dalla rugiada. Aveva lasciato per tutto quel tempo il suo amato oggetto nella foresta e la memoria l'aveva ormai rimosso. "Come è possibile?" Si chiese. Non si fece altre domande e la strinse forte a sè: sorrise. Aveva ritrovato il suo tesoro. 🥇La osservò nuovamente, incredula. Questa volta però l'occhio cadde al suo interno, come alla ricerca di una conferma. Una scritta mai vista prima. Un nome: 明日香 Asuka "Il profumo del domani."
Pianse. Ricordò. Incredula si emozionò e decise di dare quel nome alla nuova vita che da lì a poco avrebbe dato alla luce. Mai più tornò nella foresta, ma per tutto il resto della sua vita ricordò ciò che di speciale lei le donò.

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