7. Upset

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·≈· LUNA'S POV ·≈·


Quando Blaise Zabini occupò il posto libero di fronte a me, la biblioteca, che fino a quel momento era stata un tempio del silenzio, venne invasa dal fastidioso stridio dei Mantrigli.

Sapevo di essere l'unica a percepire fisicamente quelle creature insopportabili, ma questo non voleva dire che gli altri ragazzi non fossero in qualche modo influenzati dalla loro presenza; notai con la coda dell'occhio un giovane Tassorosso muoversi a disagio sulla sedia e non potei fare a meno di pensare che fosse dovuto alla presenza dei Mantrigli.

Osservai quello che da pochi giorni potevo definire il mio ragazzo e aggrottai le sopracciglia dal disappunto.

C'erano cinque o sei Mantrigli che gli volavano vicino al viso e altri due appollaiati sulla sua testa. Quello non era un buon segno.

«'Giorno», disse, prima di tirare fuori dalla borsa il libro di Erbologia e iniziare a sfogliarlo svogliatamente.

«Buongiorno, Blaise».

Studiai il suo volto per qualche secondo, cercando di ignorare la presenza dei Mantrigli e notai le rughe d'espressione sulla fronte e intorno alla sua bocca imbronciata.
Era forse dispiaciuto di essere chiuso con me in biblioteca piuttosto che essere ad Hogsmeade a fare acquisti?
Quando ne avevamo parlato il giorno prima mi era sembrato felice all'idea di studiare insieme, possibile che avessi interpretato erroneamente il suo entusiasmo?

«Come stai?», chiesi, tornando ad abbassare il volto sulla pergamena quasi conclusa davanti a me.

Sentii gli occhi di Blaise fissarmi, così sollevai a mia volta lo sguardo.

La sua espressione tesa mi fece pensare alla guerra, i cui ricordi ancora freschi mi tormentavano le notti. Le urla, l'odore di bruciato, i lampi di colore degli incantesimi e delle maledizioni...

«Luna?»

Mi riscossi dai miei pensieri e trovai Blaise intento a scrutarmi con attenzione: «Stai bene?»

Tornai ad osservare la pergamena di fronte a me e ad un tratto tutta la voglia che avevo di studiare era scomparsa.

«Sì, sto bene», mentii, pentendomene subito: «In realtà, stavo pensando che potremmo fare una passeggiata. Ti va?»

Osservai la sua espressione tesa addolcirsi leggermente, mentre scuoteva lievemente il capo: «Pensavo dovessi "assolutamente studiare" oggi».

Sollevai gli occhi al cielo e sulle mie labbra si aprì un sorriso imbarazzato: «Se non ti va possiamo rimanere qua, non c'è bisogno di...»

Blaise con un gesto fulmineo si alzò, rischiando di far cadere la sedia su cui si era da poco seduto: «Vogliamo andare?», mi chiese, mentre posava nuovamente il libro di Erbologia nella borsa e si sistemava il mantello sulle spalle.

Sorrisi divertita e raccolsi a mia volta i libri, seguendolo fuori dalla Biblioteca.

La mia felicità crebbe ulteriormente quando notai che i Mantrigli sulle spalle di Blaise erano in parte scomparsi.

«Allora, dove vorresti passeggiare?», mi chiese Blaise, appoggiando il braccio destro sulle mie spalle, trasmettendomi un senso di calore e protezione. In quel momento, circondata dal suo profumo, mi convinsi che andava tutto bene.

«Andiamo al lago?», chiesi, avvolgendo il braccio sinistro intorno alla sua vita.

Mi sentivo le guance bruciare, ma ignorai il mio imbarazzo e sollevai lo sguardo, incrociando i suoi occhi chiari.

Mai innamorarsi del nemico #3 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora