10. Fear

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·≈· HERMIONE'S POV ·≈·

Quella che era stata pioggerella fino a qualche secondo prima, divenne leggero nevischio, che cominciò a imbiancare i tetti e i giardini di Hogwarts.
Non riuscivo a staccare lo sguardo dalla finestra, chiedendomi dove Bellatrix Lestrange avesse portato il ragazzo che amavo.
L'intero castello era in allarme, la McGranitt aveva mandato un gufo al Ministero per avvertirli dell'accaduto e richiedere aiuto, ma ci sarebbe voluto del tempo prima che qualcuno si smaterializzasse ad Hogsmeade.
Sapevo che non c'era molto da fare in quel momento, oltre ad attendere, ma ad ogni secondo che passava diminuivano sempre più le probabilità di trovare Draco sano e salvo.

Rivedere le rughe di preoccupazione sul volto della preside, era stato come tornare indietro nel tempo.

Era da poco finita una guerra e nessuno era pronto a rivivere lo stesso orrore. Lo si notava dai volti stanchi, dagli sguardi allucinati e dalle labbra tese.

La maggior parte degli studenti si era raccolta in Sala Grande, dove la McGranitt e il resto del corpo docenti vegliava su di noi e allo stesso tempo si preparava alla possibile battaglia imminente.

Non sapevamo se Bellatrix Lestrange era da sola, non sapevamo dove si trovasse e non sapevamo quali fossero le sue intenzioni.

Sicuramente si trovava ad Hogwarts per vendicare la morte del Signore Oscuro, ma qual era il suo piano?
Avrebbe ucciso ogni studente che aveva preso parte alla guerra? Avrebbe distrutto il castello mattone dopo mattone?

E Draco? Che fine aveva fatto Draco?

Di fronte all'ufficio della preside non era stata trovata nessuna traccia che potesse permettere di capire se Draco fosse ancora vivo o meno. Il suo corpo sembrava essere svanito nel nulla, ma dato che entro le mura di Hogwarts era impossibile smaterializzarsi, ero certa che dovesse trovarsi da qualche parte dentro il castello o nel perimetro dei giardini di Hogwarts.

«Andrà tutto bene, Hermione», cercò di confortarmi Harry, appoggiando una mano sulla mia spalla: «Vedrai che lo troveremo».

Annuii lievemente, cercando di trattenere le lacrime di rabbia.

Era stata tutta colpa mia. Avevo voluto coinvolgere Draco in quella stupida indagine convinta che non avremmo trovato niente, convinta che ancora una volta Seamus esagerasse e che "lo strano comportamento della professoressa Bing" fosse in realtà del tutto normale.

Lasciai che Harry mi abbracciasse, facendomi sentire per pochi brevi attimi al sicuro.

Fu in quel momento, mentre sbirciavo oltre la spalla del mio amico l'ingresso della Sala Grande (forse nella speranza di veder comparire Draco), che vidi Neville Paciock irrompere con passi veloci e agitati, trascinandosi dietro una recalcitrate Pansy Parkinson.

Sciolsi l'abbraccio, osservando con stupore le mani di Neville e Pansy unite. Mi dovevo essere persa qualcosa: da quando quei due erano così "intimi"?

«Hermione!», esclamò il Grifondoro, venendomi incontro; Pansy alle sue spalle sembrava più che mai intenzionata a fuggire, ma pareva non riuscire a liberarsi dalla presa di Neville.

«Hermione, abbiamo visto la professoressa Bing...», iniziò il Grifondoro, ma lo interruppe la Parkinson: «Te l'ho già detto: quella non era la professoressa Bing».

Neville ignorò la Serpeverde: «L'abbiamo vista vicino al cortile della Torre dell'Orologio, Malfoy era con lei, sembrava svenuto».

Osservai gli occhi di Pansy e il dolore che vi lessi dentro mi confermò, se mai avessi avuto bisogno di ulteriore conferma, che Bellatrix Lestrange era davvero fuggita da Hogwarts con Draco.
La poca speranza che avevo di trovarlo vivo, nascosto da qualche parte nel castello, svanì, lasciando dietro di sé una dolorosa consapevolezza.

Mai innamorarsi del nemico #3 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora