Baby Shower - Seconda Parte

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·≈· HERMIONE'S POV ·≈·



La festa iniziò ufficialmente quando arrivarono, a poca distanza l'uno dall'altra, Harry con Ginny e il piccolo James, Ron con Tatiana — una collega Auror con cui si era sposato da due anni circa — e la neonata Anastasia.

Mi ritrovai ben presto sommersa da baci, abbracci e congratulazioni.

Vidi con la coda dell'occhio, mentre cercavo di sopravvivere all'abbraccio di Ginevra, Draco portare Daphne al piano di sopra, probabilmente per permetterle di rinfrescarsi e calmarsi.

«Dove hai nascosto tuo marito?», chiese Tatiana, con il suo marcato accento russo, mentre cedeva la piccola Anastasia alle cure di Ron.

«Oh, Draco arriva, credo sia ancora in camera», dissi, scrollando le spalle.

Invitai tutti ad accomodarsi e iniziai subito a parlare con Ginevra del libro sulla maternità che mi aveva prestato, così da includere anche Tatiana, che ero certa le fosse stato imprestato lo stesso volume qualche mese prima di me, nella conversazione.

Harry e Ron stavano intanto facendo giocare James e Anastasia con un giocattolo a dir poco rumoroso, pescato dalla borsa dei giochi che Ginny si portava ormai dietro ovunque, e nel frattempo chiacchieravano animatamente di questioni di lavoro, che ogni tanto attiravano l'attenzione di Tatiana.

Proprio quando stavo per invitare tutti a mangiare qualche snack in cucina, comparve dalle fiamme del camino Pansy Parkinson, tra le braccia aveva un peluche a forma di orsetto con un enorme fiocco sulla pancia e sembrava molto poco felice di trovarsi circondata da ex Grifondoro.

«Pansy!», esclamai, avvicinandomi a lei: «Benvenuta e grazie per il peluche».

La nuova arrivata sorrise appena, ma sembrò tranquillizzarsi quando accanto a me arrivò Draco e la invitò a bere qualcosa in cucina.

Solo in quel momento, quando vidi Draco farmi l'occhiolino e salutare tutti quanti i nostri ospiti con un enorme sorriso, mi ricordai della scommessa, che avevamo fatto la sera prima, e mi ritrovai a sperare che, per quella volta, vincesse lui.

Non perché non vedessi l'ora di prendere un altro gatto, ma perché Pansy meritava un po' di felicità nella vita, così come la meritavano Neville, Padma e Daphne; e se poteva bastare l'aiuto di un amico — l'aiuto di Draco — a fare in modo che potessero sistemare le divergenze e tornare ad essere felici, come potevo non sperare che accadesse?

Seguii i nostri ospiti in cucina, dove il tavolo era stato riempito di biscotti, pasticcini e tartine salate, qualche bevanda analcolica e una bottiglia già iniziata di idromele.

«Scusate, mio padre è passato di qua prima di voi», disse Draco, con un sorriso dispiaciuto in volto.

Notai che Harry fece una piccola smorfia nel sentire menzionare il signor Malfoy, ma non disse niente e si limitò a prendere un biscotto per James e uno per sé.

Mentre intrattenevo gli ospiti, notai Draco prendere Pansy sotto braccio e accompagnala verso le scale, mentre le parlava a bassa voce.

Non avevo idea di quello che le stesse dicendo, ma potevo immaginare che stesse cercando di parlarle di Neville.

Nessuno, oltre a me, sembrò rendersi conto dell'improvvisa scomparse di Pansy e Draco, o, per lo meno, nessuno fece domande al riguardo.

Ginny aveva da poco lasciato le Holyhead Harpies, così da poter dedicare più tempo a James e alla sua nuova passione: insegnare Quidditch privatamente nell'enorme cortile di casa sua a giovani maghi e streghe.

Mai innamorarsi del nemico #3 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora