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Intorno a me tutti i rumori si sentono sempre di meno, nella mia testa comincia a vagare confusa e distorta la frase che aveva appena pronunciato il dottore, ogni singola parola acquista un peso inspiegabilmente opprimente fino a soffocarmi, nell'arco di poco tempo tutto diventa buio e si sente solamente un placido silenzio assordante che continua per un paio d'ore, sono rinchiuso in una sorta di stanza infinita dove regna l'oscurità totale, poi d' improvviso viene squarciato da un raggio di luce. Mi sveglio di botto e guardo ancora stordito intorno a me, sono sdraiato su un lettino freddo e scomodo, in sottofondo sento il suono fastidioso di un macchinario che continua a emettere indisturbato quel robotico lamento, mi sento legato, costretto a restare in quello squallido lettino, il solo pensiero mi sta facendo impazzire dunque in un impeto stacco tutti i cavi e gli aghi collegati a me, prendo la mia roba e mi rivesto velocemente e quasi come se l' ospedale fosse un carcere ed io il carcerato, esco velocemente da quella fredda stanza e mi dirigo velocemente verso la prima uscita, spalanco le porte ed mi inebrio di quella fantastica arietta fresca che mi passa sul volto ma d' un tratto sento tirarmi per un braccio  e

I need you - Valerio MazzeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora