Busy Minds

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Toc toc
Toc toc
Toc toc toc toc!

Spalanco gli occhi nell'oscurità più totale, cercando di afferrare i primi pensieri che decidono di fuoriuscire dalla mia mente.
Sento le coperte avvolgermi delicatamente e sussurrai di tornare chiudere di nuovo gli occhi e riposare.
Il rumore sordo, di nocche nervose sul legno, mi fa maledire di essere al mondo... Chi diamine può essere alle quattro del mattino?!?
Stropicciandomi gli occhi mi trascino a tentoni, inciampando sui miei piedi un paio di volte, fino alla porta della stanza.
-Vuoi aprire questa dannata porta, faccia tonda?!- Nonostante il mio compagno di squadra stia sussurrando, il suo sembra un urlo con tutti i crismi, ma si blocca appena apro la porta.
Bakugou Katsuki.
Occhi assonnati eppure sguardo vigile.
Mi squadra da capo a piedi con aria quasi divertita. Che diamine avrà per fare quella faccia, è un motivo a me sconosciuto.
Mi appoggio svogliatamente allo stipite della porta, bloccandogli il passaggio.
Solo seguendo il suo sguardo connetto i due unici neuroni svegli, rendendomi conto di avere solo una maglia di tre taglie più grande a coprirmi .
Cerco di allungare l'orlo con le mani, ringraziando le mie gote perennemente arrossate e la penombra, accoppiata perfetta per dissimulare l'imbarazzo.
Davvero, quale divinità ho bestemmiato per meritarmi di dover collaborare con lui?
-Cosa ci fai qui, non hai visto che ore sono?- sbadiglio quasi, stiracchiandomi.
Strizzo gli occhi nella penombra rischiarata dalla luce del corridoio che, impertinente, entra dalla porta spalancata, per rendermi conto che il mio compagno indossa una tenuta da jogging.
-Non sei ancora pronta...- lo vedo alzare gli occhi al cielo e sento il sangue sobbollire, ma grazie al cielo non commenta la mia mise -avremmo dovuto iniziare almeno venti minuti fa- sembra fin troppo calmo mentre continua a squadrarmi.
-cosa, di grazia?- sbadiglio scompostamente, cercando ricordare i barlumi di una conversazione silenziosa avvenuta in auto ieri. -Restano le quattro del mattino!-
Temo abbia afferrato al volo il mio tono acido, visto la risposta scontrosa che decide di rifilarmi senza mezzi termini.
-Piantala di fare la bambina, infilati qualcosa ed andiamo ad allenarci!-
A stento trattengo una risata nervosa avviandomi verso il bagno.
Cosa vuole fare???
Certo, aveva parlato di allenarsi insieme per poter cercare un punto comune per poter entrare in sintonia con i quirk, ma nessuno aveva pensato di spiegarmi a che ora sarebbe suonata la sveglia.
-Pensi di alzare il culo e muoverti? Non abbiamo tutto il giorno!- ringhia mentre la porta del bagno si chiude alle mie spalle.
Ma che diamine!

L'aria è terribilmente pungente e profuma di verde nuovo, di primavera, mentre il sole bagna appena le fronde degli alberi del parco.
Sembra tutto così surreale.
Probabilmente non sarebbe difficile perdersi nel chiocciare degli uccelli e nel frullo tra le foglie, se non fossimo al terzo kilometro di jogging e alla seconda serie di flessioni!
Sono allenata alla resistenza, ma lui è qualcosa di sovrumano!
-Forza Faccia Tonda, abbiamo ancora un paio d'ore- Ha il viso arrossato per la circolazione e sorride, o forse sono solo stanca e comincio ad avere le allucinazioni, ma Bakugou sembra essere a suo agio.
Non è difficile capire come, nonostante il terribile caratteraccio, abbia un seguito di ammiratrici molto vasto: il suo sorriso lascerebbe interdetta anche la più risoluta delle persone. E mi stupisco sia la prima volta che indugio su questo pensiero... ma, seppur con un lieve ritardo, le sue parole mi colpiscono come un pugno in pieno stomaco e sono costretta a fare i conti con la sua follia.
Mi stoppo improvvisamente, provocando un polverone dal sentiero.
-Quanto?!?- gracchio in tutta risposta alla sua felicità momentanea, riprendendo fiato.
Lui si ferma e con due sole falcate mi raggiunge con sicurezza.
-Scherzavo...-sbuffa sonoramente -avevo già immaginato tu non reggessi i miei ritmi.- Fa spallucce, voltandosi di scatto.
Cosa sta succedendo?
Dove è finito Bakugou lo trafottente?
Controllo l'orizzonte per un qualche segno di tempesta, ma nulla, il cielo sembra sereno. Mi sarei aspettata il diluvio universale dopo quella dichiarazione!
-Per questo- riprende improvvisamente in tono grave - Ora alzerai il tuo culo sodo e farai altri due kilometri! DOBBIAMO COLLABORARE ED IO NON MI ABBASSO AL LIVELLO DI NESSUNO! Pensi di riuscire a fartelo entrare nel tuo cervelletto?-Bakugou decide di sfoggiare il suo miglior sorriso attira schiaffi, tanto per urtarmi i nervi.
Inspira...
Espira, Ochako.
Aspetta, ha detto qualcosa sul mio posteriore? Cosa diamine...?!?
Inspira.
Espira...
Dio quanto mi infastidisce quello sguardo strafottente!
Chiudo gli occhi, concentrandomi sul mio respiro ed improvvisamente un forte profumo di caramello mi assale. Prima violento ed impetuoso, poi dolce ed indulgente.
Ricordi dissodanti si rincorrono mentre un lieve tepore si avvicina alla mia spalla.
Riapro gli occhi e Katsuki è davanti a me.
Davanti
A Me.
E di nuovo quell'odore di caramello.
Lo stesso del Festival Sportivo.
Ora o mai più...
-Vuoi che raggiunga il tuo livello?- Sussurro a pochi centimetri dal suo volto.
Lo sguardo tronfio. Il sorriso di chi pensa di avere una piccola soddisfazione tra le mani... di chi è più che sicuro di sè.
Bene.
Con una mano gli afferro il colletto della maglia e con l'altra la manica della felpa e, facendo leva con il gomito, lo scaravento a terra alzandolo sopra alla mia spalla.
Un tonfo sordo arriva prima di ogni imprecazione chiaro segno che il mio avversario non ha nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che sta per accadere.
Ma l'espressione stranita sul suo volto non ha prezzo!
-Che cazzo...!-

Lo sovrasto a cavalcioni, fissandolo negli occhi con aria di sfida -Raggiungi prima il mio, di livello- Ghigno, mostrando fiera il dito medio e mettendo parecchia enfasi nell'ultima parola, quasi a volergliela marchiare a fuoco nella memoria -Katsuki-
Lui se ne resta lì a terra. La bocca spalancata e lo sguardo atterrito di chi è stato preso in contropiede e nemmeno riusciva ad immaginarlo.
Mi guarda come un'aliena, mentre recito ogni preghiera a me conosciuta: l'essere una donna non mi salverà certo dalla sua ira. Eppure non mostro segni di cedimento e sostengo quello sguardo così diverso da prima.
Che diavolo succede?
Non reagisce.
Non fiata nemmeno.
In qualche modo l'ho colpito, probabilmente, nell'orgoglio.
Per un attimo sono tentata di scappare a gambe levate, ma resto salda e continuo a fissarlo.
-Beh, il gatto ti ha mangiato la lingua?- Deglutisco e Bakugou lo nota, riprendendosi alla svelta e scansando la mano che gli porgo per aiutarlo a rialzarsi.
-Era ora Faccia d'Angelo- sussurra scrollandosi la polvere dai pantaloni -Lo sapevo che non potevi essere una completa incapace- Con un rapido movimento si stiracchia, riprendendosi dalla batosta appena presa, senza scollarsi quel ghigno nervoso dalla faccia. - Ma la prossima volta cerca di fare sul serio-
Ed ecco a voi Katsuki Bakugou, il pavone in grado di utilizzare un insulto come complimento... e viceversa.
A dir la verità mi ritengo in parte soddisfatta e penso di essermi riconfermata il suo rispetto. Mi rendo conto che, effettivamente, avrebbe potuto reagire molto peggio all'assegnazione delle coppie e che non era tenuto ad allenarsi con me.
-Grazie, Testa Calda.- Azzardo, mettendomi in posizione di difesa - Quindi, hai intenzione di sfidarmi nel mio campo?-
-Sfidarti? Niente affatto. Romperti il culo... E NON AZZARDARTI MAI PIÙ A CHIAMARMI CON NOMIGNOLI IDIOTI!-

Vibes  [Kacchako]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora