Sentiero illuminato

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Quella notte fu pesante da digerire. L'angelo aveva continuato a piangere, non riusciva a darsi pace, si incolpava per non aver fatto abbastanza per quel ragazzo e desiderava solo poter tornare indietro nel tempo per impedire che si buttasse. Il diavolo rimase in silenzio per tutto il tempo, ascoltava senza fiatare ogni singola parola che Jimin gli sputava addosso,non gli disse come veramente erano andate la cose, che alla fine lui aveva provato a salvarlo ma non c'è stato verso.

Come alla fine di ogni lavoro compiuto, i due ricevettero i soldi per posta. Alla vista di quel pacchetto il diavolo esplose, lo buttò per strada urlando con tutto il fiato che aveva in corpo, fregandosene del fatto che fosse notte fonda e tutta la città dormiva, compreso Jimin, che si addormentò stremato dopo aver pianto tutte le lacrime che aveva in corpo.

"Non è colpa mia" pensò Yoongi in ginocchio davanti alla porta di casa, "non voglio più essere il cattivo" sussurrò con il viso ormai bagnato dal pianto. Se solo tutti avessero saputo come fosse essere lui, che era costretto ad essere quello cattivo anche se non voleva, che agiva secondo la sua indole da diavolo senza pensare alle conseguenze. Si odiava così tanto e avrebbe continuato a farlo per un eternità ancora... Rientrò in casa e si mise sul divano affianco all'angelo che intanto domiva, poco dopo si addormentò anche lui.

...

Quella mattina i due si svegliarono abbracciati sul divano, non si ricordavano neanche perché erano in quella posizione, si staccarono subito.

«perchè eri abbracciato a me?!» chiese il moro

«potrei farti la stessa domanda!»

La discussione finì subito ed entrambi fecero finta di niente finendo poi a fare colazione.

«Jimin oggi dobbiamo lavorare?»

«non so se ce la faccio...»

«mh...ti va se...»

«mh? Cosa?»

«no nulla lascia stare»

«ok...»

Il maggiore non smise di guardare il biondino per tutta la durata della colazione senza però proferire parola.

«Yoongi cosa c'è dimmi, è tutto il tempo che mi fissi»

«nulla...»

«non è vero! Mi fissi come se volessi dirmi qualcosa però poi non parl-»

«vuoi uscire con me oggi?»

Jimin rimase spiazzato da questa domanda, non sapeva che rispondere, era incazzato per ciò che era successo ieri, o almeno ci provava ad esserlo anche se alla fine il sonno lo aveva fatto riflettere ed era arrivato alla conclusione che entrambi stavano solo facendo il loro lavoro... Però non capiva il perché di questo suo invito.

«i-in che senso cioè...vuoi andare in quel locale? Perché se è così scordatelo»

«no non voglio andare lì...avevo pensato di fare un giro per la città...come due persone normali»

«un giro per la città?»

Non era una cattiva idea, non conosceva quasi nulla di Soul se non il famoso locale, il minimarket sotto casa e qualche altro posticino dove era stato solo una volta per i vari lavori. Ma la cosa che lo convinse fu quel "come due persone normali" ciò che in quel momento avrebbe tanto desiderato essere.

«va bene, però dovrai portarmi tu perché io non conosco assolutamente nulla di questo posto...»

«va bene»

Il biondo si alzò dalla tavola andando a prepararsi. Quando fu in camera cercò dei vestiti da mettersi. Voleva essere carino come gli altri umani "della sua età", perché di solito metteva solo le prime cose che gli capitavano, però non riusciva a trovare nulla che gli piacesse.

•Diavolo Custode• {YoonMin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora