VIII

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Il servizio fotografico passò relativamente veloce date le incredibili capacità del riccio, sviluppate grazie ad un lungo percorso composto da fatica e sofferenza che Taehyung poteva solo immaginare.

Difatti il corpo che sosteneva il modello era stato sottoposto a così tante sfide che a stento poteva non sembrare umano, la pelle delicata come neve e la sua silhouette snella rendevano la sua presenza quasi divina, o almeno così si palesava agli occhi lucidi del moro, che ammirava ancora affascinato l'altro che per lui produceva arte.

Harry aveva ormai finito da una manciata di minuti, quando sentì la sua pelle bruciare, l'ardore veniva da un punto preciso che il castano non riusciva ad individuare. Scosse la chioma in giro mentre le sue gocce brune vagavano per la stanza in cerca della fonte. Quando portò il suo sguardo a destra si ritrovò a scontrarsi con l'attenzione appuntita del moro.
Harry portò la mano in alto, piegando leggermente la testa in segno di saluto, con un sorriso imbarazzato e sbarazzino; le guance di Taehyung si colorarono di un tenero rosa caldo, dato dal forte imbarazzo, ma al contrario di ciò che il riccio si aspettasse, Taehyung si alzò e gli andò in contro, la sua espressione sempre più bellica e irritata.
Harry, intimorito dall'aura minacciosa del moro, si bloccò, la sua pelle si pietrificava piano sul posto, la sua voce fuoriusciva fioca e il sudore freddo si era presentato sulla sua schiena e la percorreva imperterrito.

Quando l'altro era finalmente di fronte a lui, il suo sguardo vagava dalla sua destra alla sinistra, finchè il moro non parlò.

"Vuoi prendere un gelato insieme a me?!" Il tono del ragazzo sembrava un ordine, ma il contenuto della frase fece tramutare l'espressione spaurita del riccio in una smorfia che a stento si tratteneva dal scoppiare in una fragorosa risata, l'altro rimase immobile di fronte al riccio, pugni stretti e occhi sbarrati.

"Va bene" gli sorrise rispondendo, portandosi una mano alla bocca, come se stesse cercando di cacciare indietro la risata in gola, nel mentre si chiedeva il motivo di così tanta agitazione solo per una semplice richiesta, ma abbozzò la questione in fondo ai suoi pensieri, abbandonandola.

"Aspettami davanti al mio camerino fra un paio d'ore, è in fondo a quel corridoio alla tua destra" indicò poi la direzione, portando anche lo sguardo di Taehyung in quel punto.
L'altro annuì girandosi e andando via, con movimenti goffi e impacciati, maledicendosi ogni volta che sbatteva contro qualcosa o qualcuno, facendo formare così un piccolo e amorevole sorriso sulle labbra fini del riccio.

[...]

Jimin's pov

Chiusi lentamente la porta, cercando di fare il meno rumore possibile, tenendo il pugno ben stretto sulla maniglia.

"Dov'è la pizza?" Mi ritrovai davanti all'imponente figura dell'unica persona che non volevo vedere in quel momento.

"Ah uhm non era il fattorino, era solo un ragazzo che aveva sbagliato indirizzo!" Cercai di nascondere il più possibile il rotolo di tessuto dietro la mia tremante schiena attaccata alla porta chiusa.

"Ah si? Allora perchè non aspettiamo insieme il fattorino?" Disse il castano, guardandomi in modo fulmineo e afferrando il mio gracile polso.
Arrivati davanti al divano mi fermò, prendendo questa volta entrambe le mani e portandosele davanti all'altezza degli occhi.

"Cosa sono queste?!" Urlò con rabbia, trattenendo la mano che reggeva le bende, scuotendola violentemente.
Non riuscivo a rispondere, bloccato dal terrore tagliente che mi stringeva la gola, solo mugoli fuoriuscirono e piccoli pianti in cerca di pietà.

3rd person Pov

"Rispondimi puttana" il tono del minore divenne freddo e pungente.
Con forza innata, Jungkook, lanciò il maggiore sul divano, dopo aver preso la medicazione dalle piccole mani dell'altro.

𝓓𝓪𝓭𝓭𝔂 → kookmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora