Capitolo 3

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Continuo a camminare sotto la pioggia , con le lacrime che sgorgano e si mischiano con quelle gocce che non smettono di cadere da più di un'ora .

Ormai sono tutto bagnato , ma non mi importa più di tanto. Non riesco a smettere di pensare a tutte quelle persone che mi hanno fatto del male facendo finta di volermi bene e di voler stare con me .

Gli unici che mi accettavano erano mia madre , Hoseok e mia sorella.
Peccato che ora non ci siano più.

Mia madre è rimasta a Daegu anche se li i ricordi la divorano viva .

Hoseok , un mio amico d'infanzia si è trasferito a Busan quando io avevo ancora  dieci anni . Era l'unico con cui parlavo e con cui lo faccio ancora : è stato il primo a sapere della mia omosessualità ed è stato il primo ad accettarmi senza esitazione.  Certo , sarebbe molto meglio averlo vicino  e poterlo abbracciare ogni giorno , ma mi accontento di saperlo vivo e felice .

Mia sorella invece  è morta quando avevo undici anni per colpa di quel bastardo di mio padre che , una sera , tornando ubriaco dal lavoro,  se la prese con lei poiché mia madre non era in casa e iniziò a picchiarla finché lei non svenne. Io non riuscii a scendere ad aiutarla perché sono sempre stato debole e mi sentivo impotente contro mio padre;  così mi limitai a stare sotto il letto e a sentirla gridare e chiedere aiuto a qualcuno che non sarebbe mai arrivato in suo soccorso . Poi niente , non ho più sentito le sue grida , i suoi lamenti , i suoi pianti ; sentivo solo la pioggia che cadeva e andava a sbattere contro la finestra . Decisi così di scendere , ma quello che mi si presentò davanti è stato e sarà la cosa peggiore che qualcuno possa vedere .

La mia dolce sorellina , che era più grande di me di soli due anni , all'età di tredici anni si trovava sulle scale, piena di lividi, in una pozza di sangue . Certo , chiamai l'ambulanza,  ma ormai era troppo tardi. 

Mi sono sentito sempre responsabile per la sua morte , se solo non avessi  lasciato andare mia madre quella sera,  se solo avessi avuto il coraggio di scendere e di affrontare mio padre o se fossi uscito prima da quella fottuta camera per aiutarla ... forse ora sarebbe ancora viva , forse ora sarebbe all'università a studiare medicina.

Ricordo ancora le storie che mi raccontava su come ci vedeva in futuro : lei una dottoressa di fama mondiale e io un modello voluto da tutti .
Era sempre stato il suo sogno aiutare gli altri e non pensare mai a se stessa, anche in quella fatidica notte non pensò  a se , lei si preoccupò solo del mio bene .

Il solo pensare a quell'angelo che ha lasciato questo mondo troppo presto,  inizio a piangere sempre di più. 

Forse ha fatto bene ad andarsene , questo mondo di merda non meritava e non merita tuttora i suoi sorrisi , lei era troppo per chiunque,  nessuno sarebbe riuscito ad arrivare ai suoi livelli . L'unico posto alla sua altezza è il Paradiso dove sicuramente ora riposa in pace .

Nonostante tutto , mi manca da morire; la notte mi sveglio sempre in preda al panico e aspetto che lei arrivi a calmarmi , ma poi mi rendo conto che è inutile aspettare , lei è morta e io non potrò più sentire la sua meravigliosa voce , vedere i suoi occhi blu e il suo bellissimo sorriso  o toccare i suoi lunghi e morbidi capelli neri  e così comincio a piangere per diverse ore , finché non mi riaddormento.

Sono tanti i giorni in cui vorrei raggiungerla e stare per sempre insieme a lei , ridere e cantare insieme proprio come facevamo da bambini,  ma poi mi rendo conto che non posso , mia madre ha bisogno del mio aiuto perché io non sono l'unico a soffrire per la sua mancanza .

Grazie a questo pensiero ricordo di non aver ancora chiamato mia madre ; ormai sono un'abitudine queste mie telefonate fatte proprio per non farla preoccupare .
Decido cosi di fermarmi e prendere un bel respiro per cercare di calmarmi , nella speranza di non trasmettere tutta la tristezza che provo in questo momento a quella povera donna che non fa altro che preoccuparsi per me .

Dopo pochissimo tempo riesco a riprendermi e estraggo il telefono dalla tasca,  mentre continuo ad avanzare verso una meta sconosciuta . Vado sul contatto di mia madre e premo il tasto della chiamata aspettando una risposta che però non arriva , cosa alquanto strana da parte sua . Senza farmi prendere dal panico riprovo un'altra volta , ma ancora niente . Continuo così per altri cinque minuti  ma poi la paura e l'ansia prendono il sopravvento  e io non so che fare . Decido di fermarmi e riprovare  ancora , così vado sul contatto di mia madre e clicco sul tasto della chiamata ma, prima ancora che io possa sentire il primo squillo , vedo una luce accecante avvicinarsi sempre di più e poi il nulla.













Buio totale

Fall down _(vkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora