Medhi Benatia

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Dedicata a Sofia_Bricoli. ❤️

'Finalmente estate' pensai mentre mi stendevo sull'erba in giardino.

Il sole caldo degli inizi di giugno iniziava a farsi sentire, per questo motivo avevo deciso di mettermi un paio di pantaloncini ed una magliettina estiva per godermi un po' questo clima piacevole.

Feci un sospiro di sollievo appena ricordai che avevo 3 mesi di ferie.
Avevo fatto straordinari su straordinari al lavoro per potermi permettere un'estate intera di vacanza.

Lavoravo come segretaria per il signor Andrea Agnelli, dirigente della Juventus.
Grazie a quel lavoro avevo conosciuto Blaise Matuidi, il mio migliore amico, il mio braccio destro, la mia spalla su cui piangere e il miglior compagno di risate che il destino mi potesse riservare.

Blaise mi aveva fatto conoscere il suo migliore amico Miralem.
Un bravo ragazzo, mi trovavo bene con lui perché mi faceva sempre ridere.

Per mia sfortuna avevo fatto anche la conoscenza del suo secondo migliore amico: Medhi Benatia.

L'uomo più odioso, sbruffone e superficiale che conoscevo.
Credeva di essere il più simpatico, il più affascinante, il più tutto, invece non era proprio nessuno.
Non apprezzavo per niente gli uomini come lui presi soltanto da se stessi.

Le mie amiche mi chiedevano cosa mi avesse fatto per odiarlo così tanto, semplice, bastava ricordare ciò che successe un giorno mentre ero al lavoro.

Ero appena uscita dal mio ufficio per andare a prendere un caffè, avevo ancora tante cose da sbrigare e sicuramente sarei rimasta più tempo del previsto.
Quando sentii il 'bip' della macchinetta mi abbassai leggermente per prendere il bicchierino e in quel momento qualcuno mi diede una pacca sul di dietro.
Mi girai infuriata più che mai scorgendo il suo sguardo malizioso e un sorrisetto furbo.

Fu questione di attimi prima che la mia mano finisse sul suo viso per dargli un sonoro schiaffo.
Abbozzai un sorriso appena vidi la forma delle mie dita ben presente sulla sua guancia.

<<Non ti avvicinare mai più a me, stronzo.>> gli dissi a denti stretti tornando verso il mio ufficio senza voltarmi a vedere la sua espressione.

Da quel giorno in poi ci riservavamo solo occhiate ricche di odio reciproco e ci ritrovavamo costretti a parlarci solo in ambito professionale.

Scossi la testa per scacciare via quei pensieri, ero uscita in giardino per rilassarmi e non per pensare al difensore bianconero.

<<Bonjour ma joie!>> sentii la voce di qualcuno urlare nel mio orecchio proprio mentre stavo per addormentarmi.

<<Blaise ma ti sei bevuto il cervello? Mi hai spaventata!>> mi alzai rivolgendogli uno sguardo che era tutto tranne che dolce.

Non potevo dare la colpa a nessuno se non a me stessa, ero stata io a dargli la copia delle chiavi di casa quindi lui poteva tranquillamente entrare quando voleva.

<<Era proprio questo il mio intento!>> mi attirò tra le sue braccia lasciandomi un bacio tra i capelli. <<Dai facciamo così, preparo qualcosa di leggero per pranzo per farmi perdonare e poi tu mi accompagni ad una festa.>>

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