Daniele Rugani

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Dedicata a _aleeeh_ ❤️

-Dani, con quella palla non puoi giocare a calcio!- sbuffai mentre il biondino di 6 anni non smetteva di dare calci al supersantos.

-Invece si che posso.-

-No non puoi, dovevamo giocare a "sette schiaccia"-

-Alessia dai, solo due palleggi.- mi sedetti sul prato e lo guardai, non sarebbe mai cambiato.

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-Sei molto bravo lo sai?-

-Grazie, da grande voglio diventare un calciatore di quelli importanti, di quelli che vedo in tv con papà!- aveva gli occhi di un sognatore.

-Posso venire a vederti giocare sabato?- era ormai da due anni che giocava nelle giovanili dell'Empoli.

-Certo, sei la mia tifosa numero 1!- mi disse con un dolce sorriso, rendendomi la bimba più felice del mondo.

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-Sei stato grande oggi! Sei il miglior difensore del mondo!- a fine partita gli corsi incontro per congratularmi. A soli 12 anni non immaginavo fosse così bravo in campo.

-Grazie Ale, sono contento che sei venuta a vedermi, non me lo aspettavo.-

-Figurati, in fondo Lucca-Empoli non è così distante.- feci spallucce, pensando che papà era stato proprio gentile ad accompagnarmi.

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-Me la prometti una cosa?- riuscii a chiedergli nonostante i singhiozzi.

-Non piangere.- mi abbracciò con le sue braccia magroline. Mi soffermai a guardarlo, ormai aveva 21 anni ma per me rimaneva sempre il mio Danielino, il bambino con cui ero cresciuta giocando a pallone.

-Mi prometti che non cambierà niente tra noi ora che sei stato preso alla Juve?- fissai i suoi occhi verdi, finalmente felici perché stava per realizzare il suo sogno.

-Saremo solo più distanti, ma per me sarai sempre la mia piccola Ale, te lo prometto.- mi rassicurò con un dolce sorriso, uno di quelli che non si dimenticano.

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Mi svegliai di soprassalto.
Ero sudatissima, piangevo e il corpo era scosso dai brividi.

Scossi la testa racchiudendomela tra le mani.
Di nuovo lo stesso sogno.

Mi alzai dal letto per andare in bagno.
Mi sciacquai i polsi e il viso con acqua fredda e poi mi guardai allo specchio.

Due enormi borse sotto agli occhi, viso triste e capelli ancora umidi di sudore.

"Lo sapevo che non dovevo guardare la Juve ieri sera." pensai mentre tornavo a letto per provare a riaddormentarmi.

Rivederlo mi faceva sempre stare male.
Ogni volta tornavano in mente tutti i ricordi con lui da quando eravamo bambini fino al suo trasferimento a Torino.
Eravamo cresciuti insieme, mi sentivo legata a lui in maniera indelebile.

Daniele ci aveva davvero provato a mantenere la promessa, ma poi tra gli impegni calcistici e tra il fatto che si era fidanzato con Michela era inevitabile che perdessimo un po' i rapporti.

Erano ormai passati 3 anni ma la ferita per me era ancora aperta.
Mia sorella Giorgia me lo ripeteva di continuo che vedendo le sue partite di calcio avrei solo continuato a far del male a me stessa, ma puntualmente non la ascoltavo mai.

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