Non riesco a trattenermi dal chiederle cosa ci faccia qui, è davvero la cameriera? Da quanto ci lavora?
-Lavoro qui da ormai un anno, sono abituata a ciò che è successo poco fa.
-Come facevi a sapere che lavoro qui?
-Quando sono entrata ti ho notato mentre eri dietro il bancone che, a proposito, hai lasciato incustodito.
Mi giro velocemente portandola con me, per fortuna, essendo stati tutti troppo concentrati sulla nostra quasi rissa, non si sono accorti che sarebbero potuti andare senza problemi dietro il bancone e svuotare la riserva di bottiglie, non avrei voluto farmi licenziare il primo giorno.
-Mi dai una birra?
-Si può bere durante l'orario di lavoro? Perché non ne sono stato informato?- La vedo ridere e scuotere la testa facendomi sentire fiero di questo piccolo momento in cui si è lasciata andare, anche se è durato solo pochi secondi.
-Non è per me, io non bevo- sussurra così piano che a stento la sento con il frastuono della musica.
Gliela porgo prestando attenzione ai suoi occhi, dopo un attimo di riluttanza la prende tra le mani e si dirige verso l'uomo che è intervenuto poco fa porgendogliela, nel frattempo sono invaso da altri ordini e mi costringo a guardare verso i clienti invece di cercarla costantemente nella sala poco spaziosa, ogni tanto torna con le ordinazioni e per ricaricare il vassoio, ma sono solo brevi attimi che non mi bastano.Dopo solo un'ora con questo ritmo sono stanco e incazzato nero, le ordinazioni sono continue e i ragazzi non perdono tempo per provarci con lei facendomi sentire un'indesiderata e strana sensazione allo stomaco. Vorrei prenderli a calci e mandarli via ma non stanno facendo niente di male perciò devo costringermi a mandare delle semplici occhiatacce che vengono o ignorate o non viste da colui o spesso coloro che le si avvicinano troppo. Non so perché mi sia sentito fin dall'inizio così protettivo nei suoi confronti, ma sento questa sensazione di appartenenza, come se lei fosse qualcosa di prezioso per me che devo tenere al sicuro e difendere da chiunque, cosa davvero strana visto che la conosco da pochissimo, diciamo pure mezza giornata. Questi erano proprio i guai che volevo evitare, non ho bisogno di immischiare la mia vita, già abbastanza incasinata, con quella di una persona ancora più incasinata di me, ho troppo a cui badare e da perdere.
Lei sembra non avere niente da perdere, forse è per questo motivo che sono tanto attratto da lei, sembra persa e tremendamente sola.
A scuola aveva dei jeans strappati e una felpa larga ma stasera con questa canotta rossa e i pantaloncini neri, riesco davvero a vedere tutti gli ematomi neri e gialli e le cicatrici che le costellano braccia e sicuramente anche le gambe, nonostante non possa dirlo con certezza visto le calze nere. Tutto ciò che nasconde sotto quei vestiti troppo larghi. Ripenso alle prese in giro che subisce e quasi lancio il bicchiere che ho in mano, perché le fanno tutto ciò? Che cosa avrà mai fatto per essere odiata tanto? So che queste stesse domande se le pone anche lei, deve essere frustrante non riuscire a trovare una risposta.-Resisti un altro po', chiuderemo tra meno di un'ora.- Mi si avvicina per disporre i bicchieri che avevo preparato sul vassoio.
-Lavori tutti i giorni qui?
-No, solo a giorni alterni e i fine settimana, non ce la farei a svegliarmi la mattina se lo facessi, tu?
-Idem...- L'idea di lavorare con lei non mi dispiace come dovrebbe.
Sta sera non sono riuscito quasi per niente a staccarle gli occhi di dosso, ovunque fosse, ovunque sentissi la sua voce, mi giravo come se lei fosse il sole ed io un semplice pianeta che le orbita intorno. La sua voce sembra il richiamo di una sirena, ma sono felice di poterla tenere d'occhio, tutti quegli avvoltoi che le girano intorno mi disgustano e se quando non ci fossi qualcuno provasse a portarla nei bagni o fuori e le facesse del male? Avrei un morto sulla coscienza e mia madre dovrebbe venire a trovarmi in prigione.-Finalmente abbiamo finito... - la vedo sedersi su uno degli sgabelli davanti al bancone per poi chiedermi l'ora: le 3:15, si alza di scatto come scottata.
-Merda è tardissimo!- Si affretta a raccogliere le sue cose borbottando tra sé. -Mi ucciderà, sta volta... botte... sollevarmi dal pavimento.... ne sono sicura... - non presto molta attenzione alle sue parole, anche se sento salire in me un senso di inquietudine che mi rende irrequieto.
-Ti accompagno, è tardi.- Non è una domanda ma una semplice costatazione.
-Non fa niente davvero, non è la prima volta che mi succede di fare tanto tardi, lavoro da più tempo di te qui, ricordi?
-La mia non era una domanda, ti accompagnerò.
-Come vuoi...- C'è esitazione e rassegnazione nella sua voce ma la ignoro, non la lascerò tornare a casa da sola, soprattutto sapendo in che quartiere abita.
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Lui & Lei
ChickLitLei è una ragazza fragile e sola con un segreto che pian piano la sta schiacciando. Lui è un ragazzo arrabbiato con il mondo che pensa l'amore sia solo una perdita di tempo. ¡So di non essere bravissima nella scrittura ma ho voluto pubblicare lo ste...